"Nel proliferare discorde di commenti e interpretazioni sull'esortazione post-sinodale Amoris laetitia, il presente saggio intende percorrere una via diversa e originale. Non ha come obiettivo una valutazione immediatamente morale o pastorale delle indicazioni contenute nel documento pontificio, ma cerca di mettere in luce i presupposti impliciti e sottintesi che vi agiscono nascostamente e da cui scaturiscono soprattutto i problematici orientamenti del capitolo VIII. La diagnosi a cui si approda è che in realtà, alla radice della «nuova disciplina» sui cosiddetti «divorziati risposati» che Amoris laetitia propone, si riscontra una carente impostazione dei rapporti fra sacramenti e morale cristiana e una riduzione della morale specifica del sacramento del matrimonio a etica generale. La morale del discernimento e del «caso per caso», che l'esortazione pontificia propone, mostra una debolezza originaria: lo sradicamento della morale matrimoniale dal suo naturale terreno liturgico-sacramentale. Ma questo è anche il limite di un'idea e di una prassi pastorali, oggi largamente diffuse (e di cui l'esortazione pontificia è un esempio), che a loro volta fanno a meno del carattere di culmen et fons della celebrazione e del sacramento. Una pastorale del discernimento, se staccata dalle coordinate comprensive della natura e dell'azione sacramentali della Chiesa, non rappresenta più un semplice e neutrale «metodo» che traduce nell'oggi il Vangelo di sempre, ma rischia piuttosto di compromettere il nucleo più profondo della vita e della fede cristiane. Il volume di Meiattini, nonostante questi rilievi critici, non intende porsi come contestazione al magistero in quanto tale, ma come un tentativo di rigorizzazione del principio supremo della caritas, nelle sue conseguenze di verità teorica e vitale."
Sul Concilio Vaticano II gli esperti si accapigliano. Questo "Anno del Concilio" pare confermare le diverse posizioni piuttosto che farle convergere in unità. Sembra che si tratti di una interminabile disputa accademica per gli addetti ai lavori. Invece, comprendere cosa è veramente stato il Concilio è importante per ogni fedele e per tutta la Chiesa. Con una incertezza così grande alle spalle è difficile procedere spediti. Questo libro non è scritto nell'ottica di un addetto ai lavori, ma dal punto di vista di un semplice fedele della Chiesa cattolica. Egli si fa delle domande molto semplici a cui vuole dare delle risposte altrettanto semplici e chiare. Esiste veramente un problema Concilio? Che rapporto c'è tra il Concilio e gli anni '60? Il carattere pastorale del Concilio è la soluzione o il problema? Il Concilio ha detto qualcosa di nuovo? Ha detto qualcosa di sbagliato? Se il Vaticano II afferma sulla libertà religiosa cose diverse dal Sillabo di Pio IX a quale dei due bisogna dare ascolto? Cosa vuol dire interpretare il Concilio e chi lo deve fare? Il Sommo Pontefice dovrebbe chiarire definitivamente cosa è stato il Concilio con un documento apposito? Gli esperti talvolta ingarbugliano le cose e l'impressione finale è spesso quella di un labirinto. Ma, vagliando con pazienza le diverse opinioni e leggendo con attenzione i documenti conciliari, è possibile individuare un "sentiero" che porti in salvo il nostro semplice fedele.