La famiglia sfugge da sempre alla morsa del diritto: è infatti una realtà tanto complessa che quest’ultimo cede all’idea di poterla regolare in tutti i suoi aspetti. Già i Romani avevano intuito questa problematica preferendo indirizzare la ‘mano visibile’ del diritto verso i suoi aspetti patrimoniali, sicuramente più immediati e tangibili. Se, per un verso, anche nelle costruzioni giuridiche successive molti elementi della famiglia non affrontano il ‘crisma’ della giuridicità, per l’altro, è vero che una parte importante di quella complessa realtà, fatta di interessi, aspettative, convinzioni e affetti che è appunto la famiglia, si riflette nella comprensione della dimensione patrimoniale che il diritto progressivamente ordina. Portare alla luce le strutture giuridico-patrimoniali e le loro trasformazioni nel corso di un arco temporale che va dai cambiamenti vissuti dalla famiglia romana all’inizio del primo Millennio d.C. sino alla ristrutturazione della famiglia avvenuta intorno al XII secolo, è l’obiettivo di questo volume. In particolare, sono state analizzate tre aree: la Penisola Iberica, l’Italica e il mondo bizantino – quest’ultimo spesso tralasciato dagli studi di storia del diritto europeo – allo scopo di cogliere lo ‘spirito’ comune delle loro strutture familiari. Proprio attraverso lo studio dalle sfere familiari e delle loro evoluzioni nel tempo e nello spazio è stato possibile avanzare nuove ipotesi interpretative intorno agli scambi patrimoniali tra famiglie.
Manuel Vial-Dumas è professore di Storia del diritto presso l’Universitat de Girona e la Universitat Oberta de Catalunya; è, inoltre, docente nel Corso di dottorato in Diritto dell’Universidad de Buenos Aires. È stato visiting researcher presso l’Università Nazionale Capodistriana di Atene e nell’Università degli Studi di Genova.
Lo storico interessato a individuare i percorsi lineari della scienza si chiede il motivo per cui Galileo merita di essere famoso e risponde con la scoperta della legge di caduta libera dei gravi. Lo storico interessato a collocare le teorie nel loro contesto storico si chiede perché Galileo meritava di essere famoso e risponde con l'utilizzo del telescopio nelle esplorazioni celesti. Lo storico attento alla figura di Galileo si chiede se egli voleva meritarsi la fama, e risponde un po' imbarazzato che lo scienziato riteneva di aver trovato l'argomento definitivo per dimostrare il moto della Terra, ovvero l'argomento delle maree che è sbagliato. Fatto sta che Galileo è spesso più conosciuto come un "caso" per via della vicenda avuta con la Chiesa, mentre è meno conosciuto come lo scienziato al crocevia di un momento delicato e fondamentale della storia della scienza e della filosofia. Questo volume si propone di "osservare" la storia di Galileo sotto angolazioni che diano conto della complessità della vicenda, offrendo una via di accesso a questa complessità a quanti non frequentano abitualmente gli studi galileiani.