La "Teologia del Diritto canonico", creata ufficialmente dalla riforma degli studi di Diritto canonico del 2003, pur non ancora stabile sotto il profilo epistemologico, è però in grado di offrire contenuti utili a chi si accosti agli studi canonistici con attenzione alla natura e funzione del Diritto canonico nella prospettiva ecclesiologica del Vaticano II. Il volume propone sei temi di base della Disciplina, offerti nell'essenzialità di un primo approccio: una sorta di ouverture sugli ampi spazi di confine tra Canonistica e Teologia, con attenzione sia alla complessa dinamica del riferimento alle Fonti (= loci theologici), sia alla concreta esperienza ecclesiale, muovendosi lungo il crinale che ancora isola canonisti e teologi impedendo il sorgere di quella koiné epistemologica che - unica - garantisce a ciascuna Scienza di essere davvero tale.
Il contributo del prof. Armando Sannino sceglie come progetto pastorale meritevole di attenzione la Nuova immagine di parrocchia (NIP). Per verificare la validità del NIP, Sannino sceglie tre situazioni pastorali emblematiche: la parrocchia di Vajont, dell'Ave Gratia Plena di Napoli e di Arzachena in Gallura. La riuscita del NIP, in situazioni così diverse fra loro, si trova nella cosiddetta pastorale della moltitudine e in quella che Sannino denomina territorialità, il terreno dove il popolo, che è di Dio, cammina attraversando le vicende della storia e del tempo. Nel testo si riflette sulla necessità di promuovere stili pastorali che facciano della parrocchia una realtà ecclesiale missionaria nell'ottica della nuova evangelizzazione. Non è la prima volta che il prof. Sannino approfondisce la cosiddetta "pastorale dell'evangelizzazione". La "teologia pastorale" è stata uno degli ambiti più fecondi della Facoltà Teologica di Napoli, che ha visto docenti impegnati in prima linea, come Luigi Maria Pignatiello, Domenico Pizzuti e Ciro Sarnataro. Rallegra il cuore vedere che uno dei suoi studenti, da alcuni anni docente presso l'Istituto Redemptor Hominis, della Pontificia Università Lateranense, si inserisca nel tracciato percorso da tali maestri della teologia pastorale.
Maria non è una figura marginale che potrebbe essere lasciata da parte, quando si tratta di affrontare le questioni centrali di oggi, come quelle della fede in Dio o dell'ateismo. Al centro della teologia e della fede si trova Gesù Cristo. Egli è il Figlio del Padre sin dall'eternità ed è nato nel tempo "dalla Vergine Maria" (Simbolo apostolico). Come Madre di Cristo, «per la sua intima partecipazione alla storia della salvezza, Ella riunisce per cosi dire e riverbera le esigenze supreme della fede» (Vaticano II: Lumen gentium, 65). Maria riflette l'essere del Redentore, ma anche la sua opera: la redenzione non è soltanto una profezia del futuro, ma è già diventata piena realtà nell'Immacolata assunta in cielo. Ella è segno di sicura speranza per tutti coloro che si trovano in cammino, e allo stesso tempo un aiuto per raggiungere lo scopo del cammino.
La storia della Chiesa porta con sé una particolarità che spesso diventa una sfida per quanti si dedicano alla ricerca o all'insegnamento della Storia: la natura stessa della Chiesa non si può ridurre alla sua parte visibile, alle sue istituzioni, ai suoi riti, alle sue vicende, perché il suo essere e la sua missione nel mondo sono di natura divina. Questo Lessico è stato concepito come un agevole strumento di consultazione, che non intende sostituire le enciclopedie, ma offre, grazie alla generosa collaborazione di una ottantina di autori, di varie nazionalità, l'opportunità di ottenere informazioni sicure non soltanto su grandi temi, ma anche su termini tecnici poco noti. I cultori della Storia potranno reperire in quest'opera notizie sulla Chiesa - eventi, elementi teologici, istituzioni, funzioni, uffici, riti, liturgia, tematiche fondamentali, forme della vita cristiana - con una proposta bibliografica di base e in varie lingue.
Articoli Giuseppe Barzaghi, La prova dell'esistenza di Dio. Il retroscena metafisico della dimostrazione Enrico Berti, Non onto-teologia, ma ricerca delle cause prime Sergio Galvan, Metafisica analitica tra naturalismo e non naturalismo Paul Gilbert, Intuizione o riflessione in metafisica Jean Grondin, I pilastri del pensiero metafisico Massimo Marassi, Trascendenza e fondamento Eugenio Mazzarella, Metafisica e filosofia Leonardo Messinese, La metafisica come unità originaria di physis e logos Mario Micheletti, La metafisica analitica e il problema di Dio Giuseppe Nicolaci, Che significa "metafisica" nella Metafisica di Aristotele? Maurizio Pagano, Ermeneutica e metafisica Emanuele Severino, La storia dell'uomo come storia della metafisica Carmelo Vigna, Che cos'è metafisica Vincenzo Vitiello, La cosa da pensare. Ri-leggendo Was ist Metaphysik? di Heidegger Note e Discussioni Mauro Mantovani, La transdisciplinarità a servizio del dialogo tra metafisica e antropologia Analisi di opere Luigi Perissinotto, Introduzione a Wittgenstein [F. Zennaro] Notiziario, a cura di Philip Larrey Recensioni Angela Ales Bello (ed.), Edith Stein tra passato e presente. Storia e teoresi [M. Galvani] Simone Stancampiano, Tilliette. Cristianesimo e modernità filosofica [P. Manganaro].
Identità diaconale e i suoi compiti sono gli interrogativi introno ai quali si concentra la ricerca attingendo alla categoria di status. Dopo aver evidenziato l’evoluzione storica dai dati scritturistici, al Concilio Vaticano II fino ai pronunciamenti più recenti, si analizzano i documenti relativi alla formazione e come il diaconato permanente sia stato implementato in alcune Diocesi italiane, scelte a titolo esemplificativo. Infine, si cerca di tratteggiare alcuni nuclei tematici per approdare ad una comprensione dello statuto personale e funzionale.
Nel tentativo di ricomporre la storica divisione tra Diritto e Liturgia e rendere la partecipazione ecclesiale al Mistero di Cristo anche personalmente efficace, l’autore si propone di dare nuovo slancio al Diritto liturgico con un cambiamento di prospettiva che trova nella Liturgia la logica (teologia), nel Diritto canonico il metodo e nell’actio l’oggetto. Il superamento dei tentativi finora risultati inefficaci porta a considerare il Diritto liturgico, in senso personalista, come un “fenomeno”e non come il sottoinsieme di una distinta “disciplina”.
La collegialità episcopale fu un’estemporanea novità introdotta dal Concilio Vaticano II? La vita delle antiche Chiese africane rivela una collegialità certamente vissuta, anche se non fissata dottrinalmente. L’epistolario agostiniano racconta la vita sinodale africana tra il 390 e il 430: un racconto articolato cui non manca un’unitarietà, data proprio dal tema della collegialità. I vari aspetti di vita ecclesiale considerati in questo volume sono come rami frondosi di un albero, mentre la sinodalità-collegialità è il tronco che li tiene uniti.
La "Dogmatica cattolica" apparve netta versione originale in tedesco a cura di Leo Scheffczyk e Anton Ziegenaus [dal 1996 al 2003. L'edizione italiana è curata da Manfred Hauke. I volumi si prestano come manuale per chi studia teologia, ma anche come sussidio ispiratore per i teologi di mestiere e per altre persone interessate ad un approfondimento della propria fede. L'opera offre una panoramica completa, organica e recente dell'intera dogmatica in otto volumi.
La dottrina sulla grazia presenta l'applicazione della forza salvifica di Cristo nello Spirito Santo agli uomini. Nella teologia contemporanea il tema è stato sottoposto a "ristrutturazioni" le quali spesso integrano soltanto alcuni elementi di questo "edificio". Nel presente volume si accoglie la sfida di ricomporre i vari elementi per farne nuovamente un insieme. L'autore recepisce i risultati validi della Tradizione e sviluppa la riflessione nell'orizzonte di una problematica vicina al mondo contemporaneo. L'Evento della grazia, nel contesto della storia salvifica universale, è inteso come opera di Dio onnipotente il quale coinvolge l'uomo che collabora liberamente. Scopo di questa azione appare l'elevazione alla visione beatifica, prefigurata dalla grazia (eccezionale) della mistica.
Il CIC del 1983 ha segnato un passaggio dalle "res" (per quanto divine) alle persone: un passaggio di tutta evidenza nel Processo di nullità matrimoniale, e a maggior ragione oggi, dopo la sua riforma. Sarebbe, tuttavia, limitante (ed ingenuo) pensare che si tratti soltanto di un diverso modo di operare: porre la persona "al centro", infatti, esige un cambio non di equilibri ma di struttura, non del Processo soltanto, ma dell'intero Ordinamento giuridico. Guardare alla persona, ascoltare la persona... conoscerla in quanto "persona" non è più opzionale, neppure per il giurista. Si apre così l'ampio orizzonte dell'Antropologia che i canonisti non dovranno solo "supporre" ma "praticare" in prima persona.
«Al ripetuto invito di Papa Francesco di fare del dialogo il metodo per favorire le relazioni umane, la Pontificia Università Lateranense ha risposto tracciando un itinerario per collocare il dialogo in un settore strategico: l'educazione, declinata come cammino pedagogico per costruire la pace e garantire i diritti umani. Un passo concreto in questa direzione è stata la giornata raccontata in queste pagine e che si è svolta in tre momenti diversi, ma uniti dal medesimo fil rouge dell'educazione: la giornata di studio dedicata a Educazione, Diritti Umani e Pace; la firma della "Convenzione" tra la University for Peace dell'ONU e la nostra Università, alfine di creare sinergie al servizio della conoscenza tra diverse culture e del dialogo; l'apertura della mostra Calligraphy for Dialogue, inaugurata da Papa Francesco e organizzata insieme alle Missioni Diplomatiche del Regno dell'Arabia Saudita in Roma e a Ginevra, all'UNESCO e alla Caritas in Veritate Foundation (Ginevra) e dedicata alla memoria di un uomo del dialogo, il Cardinale Jean-Louis Tauran.» (Prof. Vincenzo Buonomo Rettore Magnifico della Pontificia Università Lateranense)
Descrizione
Il presente lavoro descrive il bonum coniugum, fine istituzionale del matrimonio, in una prospettiva storica, antropologica e giuridica. Fondamentale il contributo offerto al presente tema da parte del Magistero pontificio, dalla Dottrina canonistica e dalla Giurisprudenza rotale nella sua elaborata definizione e nella sua sistematizzazione quale capo autonomo di nullità matrimoniale; infine, in una prospettiva comparatistica, il contenuto del bonum coniugum è posto in relazione ai valori coniugali attraverso l’esame del modello matrimoniale italiano.
Biografia
Maria Giovanna Sbrolla laureata in Giurisprudenza presso la Libera Università Maria SS. Assunta di Roma, ha conseguito l’abilitazione professionale di Avvocato; dopo aver discusso il Dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Lateranense, ha conseguito il diploma di Avvocato rotale.