Questo trattato di epistemologia teologica, giunto ormai alla quarta edizione, è stato molto apprezzato dai migliori teologi viventi per il suo rigore scientifico che mantiene il discorso estraneo alle contrapposte ideologie del progressismo e del tradizionalismo. Le varie forme della «falsa teologia», infatti, sono qui criticate non perché esprimano opinioni non condivise ma perché pretendono di interpretare la fede cristiana in modo inadeguato, ignorando la razionalità insita nella rivelazione divina, sia per quanto riguarda i suoi contenuti (dogmatici e morali) sia per quanto riguarda il modo della sua comunicazione (che implica la verità dei “proeambula fidei”).
L’assunto principale di questo trattato è dunque mostrare come la teologia, in quanto “scienza della fede”, si debba limitare a proporre ipotesi scientifiche di interpretazione del dogma e non abbia la competenza per riformulare o ricreare la fede della Chiesa partendo da presupposti filosofici che ne ignorano o addirittura ne vanificano le ragioni intrinseche.
Un’Appendice di questa nuova edizione esamina le teorie teologico-morali che più hanno influito sul linguaggio e sui contenuti del Magistero recente.
L’AUTORE
Antonio Livi (Prato 1938) è accademico pontificio e presidente dell’ISCA (International Science and Commonsense Association). Su questo argomento ha pubblicato Razionalità della fede nella Rivelazione. Un’analisi filosofica alla luce della logica aletica (edizione in inglese: Reasons for Believing. On the Rationality of Christian Faith).
In questo saggio l'autore propone quei criteri razionali di discernimento che consentono a quanti si accostano alla filosofia di utilizzare al meglio le risorse intellettuali che essa sempre fornisce.
In queste pagine, che intende accorciare la distanza tra Oriente e Occidente, giganti della storia e della fede come Francesco d'Assisi e Serafim di Sarov, Sergij di Radonez, padre Pio da Pietrelcina e i nuovi martiri del XX secolo diventano guide spirituali per il nostro tempo. Studiosi e uomini di Chiesa, come il metropolita di Smolensk e Kaliningrad Kirill, il vescovo di Terni Vincenzo Paglia, il cardinale Tomás Spidlík, lo storico Andrea Riccardi e altri sensibili testimoni e studiosi, attraversano la complessa storia delle due tradizioni cristiane: alla ricerca di un Vangelo giovane e di una saggezza antica per il cristianesimo e il mondo di oggi.
Il volume testimonia con numerose illustrazioni la visita di Giovanni Paolo II al Parlamento italiano avvenuta il 14 novembre 2002. L'avvenimento, storicamente e politicamente molto importante, è descritto nei vari momenti, dai preparativi ai saluti finali. Il libro contiene il testo completo degli interventi.
Dio Creatore, Dio Padre, Dio Giudice, Dio amico dei poveri, Dio della guerra e Dio della pace, Dio del perdono, Dio nella sofferenza. Non c'è pagina dell'Antico Testamento che non riguardi da vicino la vita dell'uomo e della donna. In questi brevi capitoli le nostre immagini di Dio si misurano con quello che le Scritture ci raccontano direttamente.
L'atto di fede nella rivelazione cristiana si presenta con le caratteristiche comuni a ogni atto di fede, ossia all’assenso che un soggetto possa dare a un oggetto di conoscenza per lui inaccessibile, grazie alla testimonianza di un altro soggetto: si tratta dunque delle caratteristiche epistemiche proprie di una conoscenza certa di qualcosa, ottenuta non direttamente (con l'esperienza o con il ragionamento) ma indirettamente, sulla base di una trasmissione di conoscenze da parte di testimoni qualificati, la cui testimonianza sia stata previamente verificata nella sua attendibilità.
In questo senso, l'analisi filosofica della fede nella Rivelazione, svolta in questo trattato, farà parte di un discorso più ampio, che è il discorso propriamente epistemico circa le condizioni di possibilità della conoscenza per fede in generale (e li si dovrà parlare della conoscenza storica, della conoscenza dell'interiorità altrui, degli accertamenti giudiziari, dell’educazione e dell'informazione).
Mons. Javier Echevarria ha vissuto accanto al fondatore dell'Opus Dei dal 1950 al 1975. La sua testimonianza è pertanto la più importante, dopo quella di Alvaro del Portillo, al fine di approfondire la personalità e la dottrina del Beato Josemaria Escriva. Questo libro, frutto di un'intervista, contiene i ricordi personali di don Javier Echevarria, che ha dedicato molte ore a riordinare il proprio vissuto, cosciente della responsabilità di trasmettere alle generazioni future i fatti e le parole del fondatore. Apporta dati inediti, che confermano il profilo spirituale del Beato Josemaria Escriva: anima contemplativa, eroismo nelle virtù, santità di vita riconosciuta dalla Chiesa con la sua beatificazione, avvenuta il 17 maggio 1992.
L'autore ha realizzato con quest'opera la prima biografia critica di san Josemaría Escrivá (1902-1975), elaborata anche sul materiale della causa di canonizzazione. Un'opera che vuole essere definitiva, per estensione, metodo e per il fatto che, per la prima volta, un biografo ha potuto consultare tutto il materiale esistente, fino ad ora in gran parte inedito, conservato nell'Archivio della Prelatura dell'Opus Dei. Questo primo volume prende in esame la vita di Escrivá dal 1902 al 1936.