Il "De opificio Dei" scritto da Lattanzio nel 303 d.C é un trattato di fisiologia umana ma in esso prevale lo scopo apologetico e religioso, in quanto il fine a cui tende l'autore é la dimostrazione della provvidenza divina contro le concezioni materialiste ed evoluzioniste dell'epicureismo.
Questo libro si ripropone idealmente la stessa intenzione del beato Taulero: ispirare le donne e gli uomini di buona volontà all'amore di Dio attraverso l’esperienza contemplativa. Pur diffondendo e seguendo la dottrina mistica di Maestro Eckhart, Taulero la spoglia del pesante mantello speculativo, gettando le basi di una mistica pratica ed essenzialmente contemplativa. Con questa selezione di diciotto prediche, della Passione di nostro Signore e di altri testi del Maestro, abbiamo inteso offrire un agevole e completo manualetto di spiritualità, incentrandolo sull’esperienza profonda di Dio, utile a tutti quelli che avessero intenzione di intraprendere la seria ricerca del Divino alla luce degli insegnamenti tauleriani. Con il proposito di pubblicare una scelta antologica che fosse pure uno sguardo d’insieme alla vasta opera del beato predicatore abbiamo attinto dai suoi testi mistici più significativi, corredandoli di un commentario in note e di un’esauriente introduzione. L’insegnamento del “Dottore illuminato” ha per unico fine la preparazione del credente a una vera e santa vita, “perché una santa vita prepara a una morte santa.”
Lontani antecedenti giudaico-ellenici consegnano al Medioevo latino una nozione ai limiti della gestibilità: rimanendo al centro di importanti controversie teologiche, la nozione di potentia Dei (potenza divina) deve alla sistemazione agostiniana quella fortunata riuscita che permetterà di fondare tutta la geografia concettuale del medioevo monastico. È da questa ben salda radice che i compilatori della Summa Halensis redigono l'intero trattato IV, raccogliendo in una versione sistematizzante e compiuta le innumerevoli conquiste della più recente tradizione teologica. Un immenso sforzo speculativo che, pur restando testimonianza sicura dell'inarrestabile carica del potere divino, non riuscirà ad esaurirne l'imponenza teorica.