L'operato della mente ha attratto da sempre la nostra attenzione, ma solo recentemente si è cominciato a capire qualcosa di concreto in merito. Siamo inoltre nell'epoca della psicologia, che coinvolge quotidianamente la nostra conversazione, moltissime analisi condotte dai media e perfino l'intrattenimento. E difficile quindi rimanere insensibili alle problematiche della mente e della psiche. L'autore non è rimasto certamente indifferente a tutto questo e ne ha fatto un tema centrale della sua riflessione nel corso della sua vita. Questo libro raccoglie appunto i risultati di anni di osservazioni e di studi su questi argomenti. Il primo capitolo è di natura autobiografica, in linea con lo spirito della collana, e ricostruisce la storia dei diversi incontri dell'autore con il mondo della psiche. Nel secondo vengono esaminati alcuni nodi teorici del pensiero psicanalitico, mentre il terzo è dedicato interamente a un esame dei possibili meccanismi d'azione del trattamento psicoterapeutico. Tre temi fondamentali quindi: le neuroscienze, la teoria psicanalitica e la psicoterapia. L'argomento neuroscienze viene trattato con una certa ampiezza e vi si esamina in particolare un modello teorico di funzionamento della coscienza che rappresenta un contributo originale e che permette di inquadrare in un'unica cornice molti dei temi che caratterizzano il rapporto fra inconscio e coscienza.
Gli strumenti della comunicazione hanno sempre influenzato i processi di interazione tra gli uomini e la percezione stessa della realtà. Le innovazioni digitali degli ultimi anni stanno però rivoluzionando, in modo talvolta anche radicale, alcune delle categorie attraverso le quali facciamo esperienza del mondo. Quelle connesse alla costruzione sociale dello spazio, in particolare, tendono sempre più ad allontanarsi dai loro tradizionali referenti materiali, dando così vita ad un processo di astrazione e di sintesi simbolica le cui conseguenze stanno cominciando a manifestarsi in modo sempre più pervasivo nella vita quotidiana. Con questo lavoro si propone una prima analisi sociologica dei mutamenti in atto all’interno dei Mondi Digitali, partendo dall’osservazione delle dinamiche sociali in Second Life.
Come cambia il nostro sguardo sul mondo? Chi o cosa lo orienta a focalizzarsi su alcuni dettagli piuttosto che su altri?
Già nelle più semplici forme di organizzazioni umane gli individui osservavano il proprio ambiente lasciandosi guidare dal suono delle parole, poi intervenne la scrittura. Successivamente gli uomini tornarono ad ascoltare grazie alla radio per giungere, infine, ad affidarsi alla forza espressiva delle immagini proposte dalla televisione.
Oggi un ruolo preponderante nel guidare la nostra conoscenza del mondo è svolto dagli schermi e, in particolare, dagli schermi dei nostri personal computer: moderni filtri che permettono non solo di affacciarsi sulla realtà tradizionalmente intesa ma anche di varcare una soglia entrando in mondi nuovi, simulati, più o meno fantasiosi ma non per questo meno consistenti nelle loro conseguenze.
Questo saggio affronta il tema del disegno infantile come mezzo di interpretazione dei meccanismi di sviluppo, possibilità di studiare la mente del bambino in modo complesso, valorizzando insieme la sua funzione simbolica di rappresentazione del mondo esterno e interno e quella di comunicazione nei confronti di interlocutori attenti al suo messaggio. Dopo aver passato in rassegna modelli teorici e contributi di ricerca, ci si sofferma sul disegno, in una prospettiva vygotskijana e bruneriana, come prodotto della dinamica unità tra sviluppo cognitivo e sociale, oltre che della dialettica fra pensiero logico e pensiero narrativo.
Tecnologie come internet, il cellulare e la tv digitale non si limitano ad arredare il mondo in cui siamo ma esprimono e danno corpo al mondo che siamo. Non ci offrono, cioè, solo la possibilità di svolgere in modo più efficiente le nostre tradizionali attività su scala globale, ma ridefiniscono i territori e gli spazi di interazione simbolica in cui si producono le nostre pratiche, il nostro modo di dare senso al mondo, la nostra stessa soggettività. Piattaforme di integrazione o di conflitto fra vecchi e nuovi comportamenti culturali e comunicativi, fra vecchie e nuove identità, fra tradizione ed innovazione, i media digitali delineano un nuovo e più versatile volto del mondo che siamo. Il libro contiene un saggio di Mihaela Gavrila.