Per oltre trent'anni Jayber Crow è stato il barbiere di Port William, un piccolo centro agricolo del Kentucky. Tutti sono passati dal suo negozio, affidandogli, insieme ai capelli e alla barba, pensieri e speranze, sogni e delusioni. Ormai anziano, ci racconta le loro vicende, e attraverso di esse la propria stessa vita. Mentre sullo sfondo scorrono gli avvenimenti della Storia - dalla crisi del '29 alla seconda guerra mondiale, al Vietnam, agli anni '80 - le piccole storie degli abitanti di Port William si intrecciano costruendo una trama di forte verità umana. Evocando persone e fatti con il suo tono piano ed equilibrato, Jayber Crow ci parla di amicizia e amore, di gioia e dolore, della fede in Dio e delle trasformazioni che hanno profondamente modificato il rapporto dell'uomo con se stesso e con il mondo. In una realtà scandita dall'avvicendarsi delle stagioni e dal lento scorrere del fiume, la comunità di Port William ha infatti visto minacciati da guerre, avidità e consumo dissennato i suoi delicati equilibri ecologici, economici e umani. Lo sguardo di Jayber è sempre penetrante e sensibile, è quello di chi vuole comprendere più che giudicare e partecipa intimamente a ciò che le persone intorno a lui vivono e soffrono...
«Ho sempre rimpianto di aver interrotto la mia educazione in quinta elementare. È piuttosto dura quando ti trovi lì nel gran mondo e cerchi di affettare un atteggiamento sofisticato. La padrona di casa potrebbe snocciolare teorie di Schopenhauer e Kafka. Tu al massimo potresti spingerti alla tabellina del sette.
Per autodifesa divenni un lettore vorace. Uscivo con gli amici, un libro sotto il braccio, e quando la conversazione si faceva intellettuale affondavo il naso tra le pagine e grugnivo insofferente, qualsiasi cosa si dicesse… Leggendo Stephen Leacock, O. Henry e altri loro pari, pensai che avrei potuto cavarmela altrettanto bene. Sarei diventato uno scrittore. Mi cucii delle toppe di cuoio sui gomiti delle giacche, rinunciai ai sigari per la pipa e cominciai a farcire i miei discorsi di parole come “cacofonico” e “parentale”.
Non ci volle molto perché gli editori facessero la fila per la mia prima opera. Dissi al primo arrivato che stavo scrivendo di un argomento caro al cuore di chiunque. Il mio primo libro, lo informai, si sarebbe intitolato Letti. E poi sollevai le sopracciglia in maniera significativa.»
Groucho Marx
L'AUTORE
Terzo dei Marx, Groucho (1895-1977) condivise con i fratelli gran parte della carriera, dalle commedie musicali degli anni ’20 fino ai celebri film degli anni ’30 e ’40. Successivamente interpretò da solo diverse pellicole, ritrovando vasta popolarità come presentatore di un quiz radiotelevisivo. Si avventurò anche nella drammaturgia e nella letteratura.