«"Dio fa il mondo e intanto pensa che potrebbe benissimo farlo diverso". Così scrisse il quasi adolescente Ulrich, protagonista de "L'uomo senza qualità" di Robert Musil. Eppure, la scandalosa bravata del giovane Ulrich era nientemeno che una pacifica dichiarazione di guerra! E che Ulrich/Musil, una volta maturato, formulò con due luminose, essenziali parole: "senso della possibilità". È a questo senso della possibilità, dell'impossibile che diventa possibile, dell'utopia che si traduce in realtà, che bisogna ritornare se si vuole parlare di salute mentale per immaginare un futuro di cure e benessere sostenibili per tutti i cittadini. È necessario immaginare una nuova rivoluzione, riportare e portare sempre più al centro le persone, sempre più vederle nella loro totalità di affetti, di passioni, di sentimenti, di bisogni, di desideri e rispettarne a tutti i costi la libertà. È necessario porre con forza e urgenza la questione, ormai improrogabile, della "qualità dei servizi". È necessario rivitalizzare le pratiche e le motivazioni di operatori e operatrici, promuovere attenzione delle forze politiche e sociali, delle istituzioni, dei movimenti, dei cittadini.» (Dall'introduzione di Peppe Dell'Acqua)
Lavorare con utenti stranieri, o con famiglie di stranieri, è un'esperienza sempre più frequente tra gli assistenti sociali e gli operatori sociali, anche in Italia. Anzi, anche nel nostro paese non è più nemmeno un'esperienza nuova: dopo più di trent'anni di flussi migratori, non possiamo più considerare l'Italia una nuova destinazione. Eppure la centralità della protezione sociale per persone vulnerabili o a rischio di marginalità sociale, come molti immigrati, si accompagna alla marginale attenzione verso la diversità etno-culturale nei percorsi formativi di servizio sociale, e in qualche modo anche nel dibattito interno alla professione. Questo scollamento tra il livello delle pratiche e quello della didattica e delle teorie è uno dei motivi che ci hanno spinti a scrivere questo libro: una guida mirata anzitutto ad accompagnare gli studenti di Servizio sociale dentro la diversità culturale con cui si confronteranno nelle loro traiettorie professionali, oltre che biografiche. Nostro obiettivo è contribuire a potenziare le conoscenze, le competenze e soprattutto la riflessività nel lavoro sociale con popolazioni diverse da quelle autoctone. Un'esigenza cruciale, a nostro avviso, non per ragioni di "buonismo" o per esigenze di "integrazione" o "coesione sociale" non meglio specificate, ma perché il lavoro sociale con gli immigrati stranieri rappresenta un fondamentale banco di prova - sul piano metodologico, organizzativo e deontologico - per le prospettive stesse del servizio sociale professionale.
L'opera è aggiornata con la giurisprudenza nazionale ed europea, oltre che con la normativa nazionale e internazionale, per offrire un quadro sistematico, completo ed esauriente, della materia. Il curatore speciale della persona di età minore è istituto in espansione, come testimoniano gli interventi giurisprudenziali italiani e le indicazioni europee. Infatti ogni capitolo è corredato da una raccolta di sentenze specifiche per l'argomento trattato. Si tratta in sostanza di un lavoro certosino finalizzato alla sistematizzazione delle indicazioni normative, interpretative e applicative, ponendo al centro la persona di età minore e il suo superiore interesse, come univocamente richiede la normativa interna e sovranazionale. Il volume offre al numero crescente di persone che se ne occupano, appartenenti per lo più alla classe forense, uno strumento orientativo e operativo sia della funzione del curatore speciale del minore in generale, sia del suo ruolo nelle diverse fattispecie nelle quali viene usualmente coinvolto. Il lavoro si è intrecciato inoltre con la complessa vicenda legislativa della riforma sulla filiazione, iniziata con la legge n. 219/2012, e terminata con l'emanazione del decreto legislativo n. 154 del 28 dicembre 2013.