Le epidemie accompagnano l'uomo fin dalla sua comparsa sulla Terra, hanno cambiato il corso della storia e contribuito al tramonto di imperi e civiltà. La pandemia del 2020 non è dunque un "cigno nero", ma l'ennesimo capitolo di una storia che va letta e compresa a fondo. Gli autori, che hanno vissuto l'epidemia di Covid-19 nella "trincea" dell'Istituto Spallanzani di Roma, dove furono ricoverati i primi casi di contagio in Italia, mostrano le analogie tra la pandemia del 2020 e le altre grandi epidemie della storia: le quarantene, le difficoltà economiche, lo stigma sociale, le immancabili fake news. E, come negli anni Ottanta un'altra epidemia, l'AIDS, favorì la creazione di un nuovo e più efficiente modello di sanità, così il Covid-19 ci dà la possibilità, che non va sprecata, di avvicinare la sanità pubblica agli effettivi bisogni dei cittadini. Il "tempo sospeso" che abbiamo vissuto durante la quarantena ci ha dato l'opportunità di immaginare strade nuove e diverse da percorrere in un "dopo" che si annuncia difficile. Gli autori propongono alcune idee: un nuovo rapporto tra scienza e politica che metta al bando una volta per tutte teorie complottiste e fake news che inquinano la convivenza civile e la dialettica politica; i vantaggi della digitalizzazione e dello smart working e il contestuale rischio che essi favoriscano la nascita di nuove divisioni di classe; la direzione che vogliamo dare alla scuola per restituire ad essa la sua funzione di ascensore sociale. Senza dimenticare la politica, il governo di una "polis" che ha ormai i confini dell'intero pianeta; i grandi problemi dell'umanità devono essere affrontati con un approccio ed una leadership globale, ma il cambiamento può e deve venire anche dal basso, dalla consapevolezza che siamo tutti sulla stessa barca e che nessuno può salvarsi da solo.
"Fa' che il cibo sia la tua medicina", ammoniva Ippocrate, padre della scienza medica. Oggi, in un'epoca di cibi sempre più industriali, manipolati, prodotti con materie prime modificate geneticamente e imposti dalla pubblicità e dal marketing, noi possiamo e dobbiamo andare oltre affermando che "stiamo" bene o male in base a "che cosa" mangiamo o non mangiamo. Non solo: perché la nostra salute e quella dei nostri figli dipendono anche dal "quando" consumiamo un determinato alimento, dal "come" lo cuciniamo, senza mai sottovalutare "insieme a che cosa" lo abbiniamo e lo portiamo in tavola. Sono tutte informazioni che troverete in questa guida pratica e di facile lettura allo stare bene, ma anche alla prevenzione più naturale, nonché più semplice e perfino più economica, delle peggiori malattie. Informazioni che nascono dall'esperienza ultraventennale di un'affermata oncologa italiana. Dobbiamo decidere se vogliamo continuare a essere azionisti occulti, inconsapevoli e senza nemmeno diritto di voto di qualche grande corporation alimentare o piuttosto ridiventare i ben informati unici proprietari della nostra salute, ovvero del più importante patrimonio di cui disponiamo - gratuitamente, per dono divino - fin dalla nascita.