Sulla base della prima biografia di san Saba, redatta dal fedele discepolo Dometian nel 1264, l’Autore consegna ai lettori la straordinaria vita del primo arcivescovo di Serbia. È un susseguirsi di avventure e peripezie, quelle che condussero il giovane principe Rastko dal trono di Serbia al Monte Athos alla ricerca della quiete interiore e del rapporto vero con Dio. E dalle pendici del monte santo il giovane monaco tornò poi in Serbia per evangelizzare, fondare monasteri e prendersi cura del proprio popolo, fino a costituire la Chiesa nazionale indipendente serba, di cui divenne la prima guida. Con uno stile frizzante e adatto al mondo contemporaneo, san Nikola Velimirović dipinge la figura di san Saba, esaltandone i tratti quasi fiabeschi e mantenendo una attenta corrispondenza storica. Completa il volume la Regola (Typikon) del monastero di Hilandar, che san Saba consegnò come progetto di vita ai suoi amati monaci.Un luminoso esempio di vita monastica è offerto da Charalambos, nato nel 1910 e vissuto nel monastero di Dionysiou sul monte Athos e figlio spirituale di Giuseppe l’Esicasta. Si tratta di una figura recente, il cui ricordo è tuttora molto vivo in chi l’ha conosciuto e apprezzato, e ancora una volta la Storia ci pone di fronte a un’esistenza straordinaria nella sua normalità: c’è una chiamata irresistibile al divino e nello stesso tempo una strada non spianata, in cui le difficoltà e le sofferenze non sono risparmiate, ma sublimate nella preghiera noetica, quella del cuore. Così ogni momento di vita diventa una tessera di quel meraviglioso mosaico che Dio progetta per ciascuno di noi.
In poche parole: Tre esperienze di monachesimo in uscita a favore dei feriti e dei lontani che possono parlare anche al mondo di oggi.
Esiste, nel panorama contemporaneo, un modo di intendere il monachesimo e il ritiro dal mondo come rinnovata possibilità di uscire incontro al prossimo e soprattutto ai lontani? È la domanda che ha mosso il curatore di queste tre biografie di santi monaci dell’VIII secolo, Willibrordo, Lioba e Bonifacio, missionari preoccupati di guarire l’orecchio del non credente, tagliato dall’affilata spada della Parola divina, affinché egli possa ascoltare la Verità che salva. Pur con i modi e le situazioni particolari legate al loro periodo storico, questi tre monaci sono figure di grande attualità perché affrontano e si interrogano sulle nostre stesse sfide ed esigenze: è possibile avvicinarsi a chi è lontano e ferito? Si può testimoniare quanto ricevuto?