Questa raccolta di discorsi e di omelie costituisce una nuova testimonianza della visione ecclesiale e pastorale di papa Francesco, oltreché uno specchio della sua capacità di comunicare, con semplicità e intensità, l'essenziale delle cose che contano per la vita cristiana. I temi toccati sono numerosi, ma uno sembra dominare su tutti: la speranza. Alle radici di quella che più volte viene chiamata la "gioia della fede" non ci sono infatti i desideri e le attese che ogni uomo coltiva guardando al futuro, ma c'è prima di tutto la grande speranza che nasce dall'incontro e dall'esperienza di Cristo. Con lui la speranza non è un miraggio che abbaglia e si allontana, è una luce certa che illumina l'esistenza per sempre. Da qui dunque occorre partire per cogliere il senso profondo del messaggio che via via Francesco - con l'afflato umano e missionario che gli è caratteristico - vuole consegnare al suo popolo, in quella prospettiva spirituale, pastorale e educativa che compenetra tutta la sua predicazione. Perché là è la speranza che apre il cuore, cambia la vita, proietta verso il futuro. Dalla speranza il discorso si estende e interagisce con tutte le problematiche dell'esistenza, con le sfide poste oggi al cristianesimo, con il modo nuovo di "essere Chiesa" e di andare incontro al mondo. Un obiettivo di rinnovamento e riforma possibile, per quanto impegnativo e di lunga prospettiva...
Chi non ha mai sentito parlare dei cavalieri templari, della loro tragica fine, dell'inesauribile leggenda e del loro favoloso tesoro? Eppure, l'esuberante bibliografia sui "Poveri cavalieri di Cristo e del Tempio di Salomone", nati a Gerusalemme nel 1120, ha pressoché tralasciato la storia della loro nascita. Attraverso gli indizi storici, filologici, codicologici, testuali che si trovano nei nove manoscritti superstiti della regola del Tempio, Simonetta Cerrini ricostruisce l'ideale che animò la prima comunità templare, con l'obiettivo di sfatare le leggende fiorite nel corso dei secoli, di abbandonare i luoghi comuni storiografici e soprattutto di intraprendere nuove vie di ricerca. Proprio quando si era ormai affermata la separazione tra chierici e laici, e i chierici avevano assunto il monopolio del sacro, i templari sostennero la loro piena appartenenza al mondo dei chierici pur restando assolutamente laici. Al di là dell'impegno militare nell'esercito crociato, questa loro autonomia spirituale - di cui ancora non si sapeva nulla - si attuerà nella diffusione della cultura religiosa in lingua volgare e nel confronto con altre esperienze religiose, come l'islam o il cristianesimo d'Oriente.
"Dietrich Bonhoeffer, pastore evangelico, uno fra i massimi teologi del Novecento, membro attivo della resistenza al nazismo, morì il 9 aprile 1945, a trentanove anni, impiccato per ordine di Adolf Hitler. Quando decisi di rievocarne le principali vicende, compresi che le opere di Bonhoeffer mi spingevano verso i luoghi in cui lui era vissuto. Ho cercato a Roma i riscontri del viaggio che Dietrich compì insieme al fratello Klaus. Sono stato nelle case aristocratiche che lo videro crescere. Ho voluto conoscere le chiese nere di Harlem, tappa decisiva per la sua formazione. Mi sono aggirato fra le dune sabbiose di Zingst sul Mar Baltico e i calcinacci di Finkenwalde, in Polonia. Ho visitato l'abbazia di Ettal, in Baviera. Ho raggiunto il patibolo di Flossenbürg. Questo libro è il racconto di quell'itinerario, fisico e spirituale, nel cristianesimo di Dietrich Bonhoeffer, un uomo che non ha esitato a misurarsi con le tragedie della storia e la cui vita rappresenta, ancora oggi, una ragione di speranza per molti in ogni parte del mondo." (Eraldo Affinati)
Le clamorose dimissioni di Benedetto XVI avvengono alla fine di una lunga sequenza di scandali che hanno travolto il Vaticano dalla morte di Giovanni Paolo II a oggi. Un Vaticano spinto quasi a forza dalla parte opposta di un simbolico confessionale. Costretto a difendersi, a confessare "peccati" veri e presunti. E non solo davanti a se stesso ma anche ai suoi fedeli disorientati, al tribunale dell'opinione pubblica occidentale e a quello delle istituzioni finanziarie internazionali. La Chiesa, "maestra di vita" per antonomasia, rischia di essere confinata dalla propria crisi di identità nella posizione scomoda e inedita di "imputato globale". Gli scandali e i veleni che hanno toccato alcune delle persone più vicine a Benedetto XVI sono dunque percepiti come il sintomo di una decadenza allarmante. Al punto che fra gli avversari si parla del Vaticano come di un "secondo Cremlino", destinato alla stessa rovinosa caduta dell'impero sovietico dopo la guerra fredda. Massimo Franco analizza le cause profonde e le implicazioni di un affanno emerso con il tramonto della Seconda Repubblica berlusconiana, legata alle gerarchie ecclesiastiche da una lunga alleanza di fatto: una stagione da cui il cattolicesimo politico riemerge diviso e debole, dopo avere cercato invano di ricompattarsi.
Il termine "Vaticano" evoca immediatamente l'immagine dell'immensa piazza antistante la basilica di San Pietro e il monumentale colonnato che l'abbraccia. Tra i fedeli cattolici evoca anche la finestra da cui il papa benedice la folla festante. Ma il Vaticano è molto di più. Stato di diritto tra i più piccoli al mondo, minuscola città dentro la vasta città di Roma, di cui ha condiviso le vicissitudini e di cui costituisce "l'altra faccia", ha una lunghissima storia, ricca di chiaroscuri e di personaggi più o meno limpidi. E insieme a incredibili tesori artistici, custodisce nei suoi palazzi molti segreti legati a vicende antiche, recenti e contemporanee. Si inizia con Nerone e i primi cristiani sullo sfondo della Roma imperiale per passare poi a Costantino: la sua famosa e apocrifa donazione al papa ha per secoli rappresentato l'atto di nascita del potere temporale della Chiesa. La galleria dei personaggi è ricchissima. Oltre a templari, gesuiti, inquisitori e membri della potente Opus Dei, ci sono, naturalmente, i papi. E con loro gli artisti, ingaggiati per testimoniare, più che la gloria del Creatore, quella del committente. Un tratto sembra legare, agli occhi dell'autore, tutte queste vicende, le più antiche e le più recenti: la commistione fra cielo e terra, fra spiritualità e potere temporale, e il prezzo altissimo che la Chiesa cattolica, unica religione fattasi Stato, ha pagato e paga nel tentativo di conciliare due realtà difficilmente compatibili.
Giovanni Battista Montini, che nel giugno 1963 venne chiamato alla successione di Giovanni XXIII e portò a compimento il concilio ecumenico Vaticano II, è un papa dimenticato. Frainteso da quanti hanno ritenuto che il concilio fosse il principio di un'era assolutamente nuova, di totale rottura con il passato, così come da coloro che hanno visto in quell'evento l'inizio della fine del cattolicesimo. Criticato da sinistra e da destra, da chi gli imputava di aver tarpato le ali del Vaticano II, soffocandone le speranze e frenandone gli slanci, e da chi gli attribuiva la responsabilità della crisi della Chiesa, dell'incertezza sulla dottrina, dell'imponente emorragia di sacerdoti che ha segnato gli anni difficili del postconcilio. Paolo VI appare oggi schiacciato tra le figure dei grandi pontefici che l'hanno preceduto e che gli sono succeduti. Non era facile stare al timone della Chiesa dopo la scomparsa di una figura popolarissima come quella del "papa buono". Non è facile mantenere viva la memoria del drammatico pontificato montiniano dopo quello di Giovanni Paolo II, straordinario per intensità e durata. Così, il suo regno è stato presto archiviato come un lungo e sofferto intermezzo tra due capitoli decisivi della storia del cattolicesimo e dell'intera umanità, dimenticando che si deve proprio a Paolo VI l'aver attuato una profonda riforma della Chiesa, l'aver iniziato i viaggi apostolici in tutti i continenti, l'aver inaugurato una nuova epoca di dialogo con le altre confessioni cristiane.
Questo libro fotografa le difficoltà non della Santa Sede, perché la Chiesa cattolica rimane un’istituzione forte, radicata e prestigiosa. Ma certamente di “un” cattolicesimo: quello che in Occidente era maggioritario per antonomasia, viveva in una sfera di superiorità morale e di autoreferenzialità indiscusse, ed era in grado di mantenere i propri segreti o di distillarli come pillole di una sapienza bimillenaria. Quanto è accaduto negli ultimi anni sembra dire che il meccanismo si è inceppato, e forse rotto. E la coincidenza temporale con la crisi geopolitica degli Stati Uniti non può non portare a ipotizzare uno scoppio della “bolla etica” vaticana, parallela a quella finanziaria e militare dell’Occidente. Su tale sfondo, gli errori di comunicazione, gli scandali sulla pedofilia che riemergono dal passato, le guerre fra cardinali, sono sintomi più che cause di questa crisi. Ma contribuiscono a colpire la credibilità del Vaticano. Di queste difficoltà il pontificato di Benedetto XVI appare quasi il capro espiatorio. La crisi nasce forse dalla fi ne della Guerra Fredda, che lascia tutti più soli con le proprie contraddizioni, Vaticano compreso. E si rivela nella stessa Italia, dove l’influenza dei vescovi e del papa sull’elettorato è fortemente diminuita, e il cattolicesimo politico si è ridotto a una realtà quasi residuale.
Bartolomeo Sorge, personalità eminente della Chiesa cattolica, ripercorre, a distanza di mezzo secolo dall'indizione del Concilio Vaticano II, il cammino di rinnovamento compiuto dalla Chiesa e dal Paese. Un prezioso libro di ricordi - in cui vengono tracciati i profili dei "traghettatori" (da Paolo VI a Giovanni Paolo II, dal cardinale Carlo Maria Martini a don Dino Puglisi) "chiamati dalla Provvidenza e dalla storia ad accompagnare la Chiesa e la società nella difficile transizione verso il terzo millennio" -ma anche la testimonianza di una stagione che ha cambiato per sempre il modo di intendere il messaggio del Vangelo e il cammino storico e spirituale del cristianesimo. Pagine umili e appassionate, un atto di gratitudine verso Dio, un gesto d'amore verso la Chiesa.
Sulla base di 9600 schede provenienti dagli archivi vaticani e finora inedite, il volume presenta tutti i tentativi dei vari poteri politici del '900 di sopprimere la fede cristiana: dal genocidio degli armeni nel 1915 fino ai massacri di Timor Est del 1999, passando per il comunismo bolscevico, il nazismo, i regimi dittatoriali dell'America latina, le tragedie dell'Africa, l'oppressione dell'Islam integralista. Il bilancio complessivo si aggira attorno ai 5 milioni di morti, uccisi esplicitamente per la loro adesione alla fede cristiana. Sono i Nuovi Martiri.
Richard Dawkins è uno dei più famosi scienziati di oggi e uno dei più strenui difensori della teoria darwiniana della selezione naturale. La tesi di questo suo nuovo libro, che ha suscitato un enorme clamore nel mondo anglosassone e ha generato un dibattito accesissimo, è molto semplice: Dio non esiste e la fede in un essere superiore è illogica, sbagliata e potenzialmente mortale, come millenni di guerre di religione e la recente minaccia globale del terrorismo fondamentalista islamico dimostrano ampiamente. Agli occhi di Dawkins, ogni religione condivide lo stesso errore fondamentale, vale a dire l'illusoria credenza nell'esistenza di Dio, e, con essa, la pericolosa sicurezza di conoscere una verità indiscutibile perché sacra.
Questo volume è uno studio storico sull'inquisizione in Italia dagli inizi medievali contro i catari, i fraticelli e i dolciniani, attraverso l'inquisizione spagnola in Sicilia e Sardegna e quella romana nell'età moderna, l'attività del santo Uffizio nell'Otto-Novecento fino ad arrivare alla Congregazione della Dottrina della Fede e ad oggi.
Inviato del "Corriere della Sera" e collaboratore della rivista "Limes", Massimo Franco offre in questo libro la sintesi di due secoli di rapporti tra Vaticano e Stati Uniti, segnati prima dai pregiudizi tra cattolici e protestanti, poi da una tormentata ma solida alleanza. Oggi, sostiene l'autore, lo stato più inerme e piccolo del mondo e quello più armato e potente sono come due "imperi paralleli" occidentali: gli unici con una proiezione planetaria.