Frida Kahlo sarebbe diventata l'artista visionaria che conosciamo senza i tormenti amorosi per Diego Rivera? Se non avesse incontrato Gerda Taro, Robert Capa avrebbe mai osato fare il reporter di guerra? Che performance produrrebbe Gilbert, senza George, il suo doppio? Talvolta le vite di due artisti si intrecciano e influenzano il loro percorso in modo determinante. E forse opere celeberrime, cambiamenti di rotta epocali, proclamazioni teoriche non sarebbero esistiti senza la condivisione amorosa. L'arte del Novecento è segnata da incontri fatali dalle conseguenze non ancora sufficientemente indagate, ed Elena Del Drago ne ripercorre i casi più affascinanti cercando nelle biografie di molti artisti. Tra allieve, modelle, amanti, rivali, compagni di lotta e di vita, ecco dunque ventuno racconti avvincenti che dimostrano come la creatività di coppia riesca a stimolare scambio e dialogo, oppure diventare scivolosa, generando competizione, esplicita o celata.
Nel corso degli anni Flavio Caroli ha indirizzato le proprie ricerche in particolare all'indagine della linea introspettiva che caratterizza l'arte occidentale, ricerche ampliatesi nello studio del confronto con le altre tradizioni figurative. Con questo volume coglie l'occasione per creare uno strumento di sintesi su questo fondamentale argomento. Da sempre attento indagatore dei "primari" dell'arte figurativa, Flavio Caroli, attraverso un lungo percorso di ricerca, arriva a identificare come "primario dei primari" la linea introspettiva dell'arte occidentale. In questo volume si raccolgono, in ordine cronologico, i testi più significativi che in quarant'anni Caroli ha dedicato all'argomento, esplorando l'opera degli artisti che più di altri hanno incarnato questa linea introspettiva: da Leonardo - con cui nasce l'arte moderna - Lotto, Correggio, Sofonisba Anguissola, Fede Galizia, Caravaggio, Giuseppe Bazzani su su fino agli interpreti del Gran Teatro del mondo settecentesco, all'Ottocento francese, ai protagonisti del Novecento e delle Avanguardie degli anni Ottanta.
"In Sacra via. Giacomo Boni al Foro Romano. Gli scavi", curato da Patrizia Fortini e Miriam Taviani, documenta le indagini sulla via Sacra al Foro Romano condotte tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del secolo successivo da Giacomo Boni, vero pioniere dell'archeologia italiana.
Il libro raccoglie in forma narrativa il contenuto delle lezioni di storia dell'arte tenute da Flavio Caroli nella rubrica "Le vite degli altri. La grande corsa dell'arte moderna" all'interno del programma televisivo di Fabio Fazio Che tempo che fa (stagione Rai 2010-2011). Un viaggio attraverso il XX secolo per stabilire un confronto, a coppie, tra i più grandi artisti dell'età moderna e scoprirne similitudini e differenze. Da Gauguin e Van Gogh fino a Warhol e Rauschenberg, Caroli legge attraverso le vicende artistiche dei loro protagonisti i movimenti che hanno animato la storia dell'arte europea contemporanea: la secessione viennese di Klimt e Schiele, il fauvismo di Matisse, l'espressionismo di Kirchner, il futurismo di Balla e Boccioni, l'astrattismo di Mondrian e Kandinskij, la pittura metafisica di de Chirico e Carrà, il surrealismo di Ernst e Magritte, il realismo di Hopper e Morandi, l'action painting di Pollock e de Kooning e la Scuola di Londra di Freud e Bacon.
In immagini di grande impatto si esprime lo spirito rivoluzionario che portò alla rivalutazione del passato indigeno e delle tradizioni folkloriche, intesi come insopprimibili codici identitari generatori di un'inedita fusione tra l'espressione del sé e il linguaggio, l'immaginario, i colori e i simboli della cultura popolare messicana. Prestiti inusuali di opere mai presentate in Italia sono posti in un sapiente dialogo con una ricca selezione di lavori di pittori e movimenti a lei contemporanei le cui traiettorie ne intersecano l'arte d'avanguardia ponendola filologicamente in un quadro internazionale: la pittura metafisica, il dadaismo, la nuova oggettività e naturalmente il surrealismo. I diversi saggi degli studiosi, soprattutto stranieri, tra i quali spicca Salomon Grimberg, affrontano per l'occasione tematiche specifiche di grande originalità, finalmente fuori da ogni stereotipo del romanzo di una vita inesorabile, pure narrata in special modo attraverso i ritratti fotografici dell'artista, tra cui quelli realizzati da Nickolas Muray negli anni Quaranta, che codificano l'iconografia di una straordinaria interprete delle trasformazioni politiche, sociali e culturali del Novecento.
Perché gli angeli hanno le ali e i diavoli le corna? Perché un santo è identificato con determinate caratteristiche e non altre? Come è possibile riconoscere i diversi santi nei dipinti? Questo libro propone un'indagine sul significato delle immagini, tracciando un percorso dal Paradiso all'Inferno e ritorno. Una guida essenzialmente visiva, un "invito alla lettura" per imparare a decifrare il messaggio dei capolavori della pittura che raffigurano scene sacre. Una ricca raccolta di informazioni, dati, notizie su ogni singolo tema, per capire la forma e il significato delle creature dell'aldilà - angeli e arcangeli, demoni, animali diabolici e infine i santi la loro natura, il loro aspetto e il culto di cui sono stati oggetto da parte degli uomini nei diversi momenti della storia.
Esaurienti voci enciclopediche spiegano approfonditamente ciascun mostro a partire dalle fonti letterarie, attraverso le sue principali "immagini", per approfondire anche il significato della persistenza di queste figure mitologiche nella cultura moderna e contemporanea. Il volume accompagna una mostra originale che parla di mostri, uomini-bestie, demoni nell'immaginario primitivo dall'Oriente a Roma, termine di confronto con l'alterità ferina che ha permesso all'uomo di costruire in evoluzione la propria identità. Grifi, chimere, gorgoni, centauri, sirene, sileni, la Sfinge e il Minotauro, Tritone, Scilla, l'idra di Lerna compaiono su contenitori in ceramica e metallo, in oggetti di lusso in oro e d'avorio, in terrecotte architettoniche come nelle armi sin dall'età arcaica. Saggi di studiosi affrontano queste iconografie cariche di una forte valenza simbolica che man mano perde la sua valenza apotropaica per conservare una funzione essenzialmente decorativa. Altri contributi affrontano la fortuna che arrise a queste creature fantastiche, lungo la via del mito, dal Medioevo cristiano e dei bestiari alle grottesche e alla bibliofilia rinascimentali, dalla meraviglia barocca alle bizzarrie rococò, dal recupero neoclassico alle inquietudini della pittura simbolista fino alle ibridazioni artistiche, antropologiche e cinematografiche nella cultura del Novecento.
L'opera comprende la riproduzione di un rotolo lungo 12 metri, un documento storico sull'antica Cina e un volume critico che ne spiega il valore artistico. Il pittore di corte Xu Yang della dinastia Qing impiegò 24 anni per realizzare il rotolo dipinto un tempo chiamato "Scene di prosperità", che illustrava la ricchezza economica e culturale della città cinese nel XVIII secolo. Lungo 12,25 metri e alto 35,8 cm, comprende 4.600 figure, 1.140 edifici, 40 ponti e 300 barche. Riproduce fedelmente il paesaggio, le scene di vita urbana, i costumi locali nel periodo d'oro della Cina e riprende le attività quotidiane come viste dall'alto: ricco di dettagli, consente di vedere chiaramente le persone all'interno delle case o nei palazzi, sui ponti, i rematori sulle barche, le donne che ricamano la seta, gli uomini che trasportano la merce, le persone d'affari che barattano al mercato, i negozi e ristoranti. Un racconto dipinto di come si svolgeva la giornata in una cornice incantevole di giardini ponti e fiumi. Suzhou, città antichissima con oltre 2500 anni di storia, situata lungo la riva del Fiume Azzurro, è famosa per i suoi ponti di pietra, le pagode e gli splendidi giardini. Ha sempre avuto per la sua posizione favorevole un ruolo significativo nell'agricoltura, nell'industria e nel commercio. L'opera è completa di un secondo volume che ritrae le scene più significative del rotolo e le spiega per capire fino in fondo la storia e i costumi di un'intera popolazione.
Dal 17 ottobre 2013 al 26 gennaio 2014, nella monumentale Sala delle Cariatidi, al piano nobile di Palazzo Reale a Milano, è allestita una grande mostra dedicata ad Auguste Rodin (Parigi 1840 - Meudon 1917), che con Michelangelo è uno dei più grandi rivoluzionari della tradizione plastica moderna. Promossa e prodotta dal Comune di Milano - Cultura, Palazzo Reale, Musée Rodin di Parigi, Civita e Electa, in collaborazione con il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, l'esposizione è curata da Aline Magnien, Conservatore capo del patrimonio del Musée Rodin di Parigi, in collaborazione con Flavio Arensi. La rassegna presenta un corpus di oltre 60 opere con un numero tanto vasto di sculture in marmo da costituire la più completa rassegna che sia stata allestita sui marmi di Auguste Rodin. L'illusione della carne e della sensualità è il tema intorno a cui si sviluppa la prima sezione, nella quale sono raccolte alcune opere giovanili, di stampo classico, fra cui il celeberrimo Homme au nez cassé, rifiutato dal Salon parigino del 1864, un ritratto omaggio al grande genio Michelangelo. Al vertice di questa sezione sarà Il bacio, la scandalosa scultura che rappresenta due amanti e fece scalpore nella Francia di fine Ottocento, opera che ancora conquista i visitatori del Musée Rodin. La seconda sezione propone alcune fra le sculture più conosciute di Rodin e dimostra la piena maturità del maestro anche dal punto di vista della capacità di elaborazione...
Forse non tutti gli artisti presenti in questo libro sarebbero orgogliosi di vedere la propria opera riprodotta su tazze e pantofole, ma in fondo è così che si sono conquistati l'eternità. La società di massa ha adottato quei capolavori e li ha trasformati in campagne pubblicitarie e merchandising. Così sono diventati familiari: un patrimonio pubblico e quotidiano. È come impadronirsi di una frase sentita in una conversazione e ripeterla in una situazione diversa. Come le idee sono in continua circolazione, così possono esserlo le immagini: sono di tutti e di nessuno al tempo stesso. Come hanno fatto dipinti quali "La Gioconda", "La nascita di Venere" e "L'urlo" a diventare le opere d'arte più famose al mondo? Perché "II Pensatore" di Rodin e "La grande onda" di Hokusai appaiono su t-shirt e tazze, nei programmi televisivi e nella pubblicità? Che cosa ha fatto sì che determinate immagini abbiano avuto un successo tanto straordinario da trascendere l'arte per diventare icone dell'immaginario collettivo? "Io sono un mito" racconta le affascinanti storie di trenta capolavori dell'arte, dal "Discobolo" di Mirone a "Le fils de l'homme" di Magritte, spiegando perché hanno conquistato una fama che non conosce tempo. Scoprirete come furono concepiti, come sono diventati veri e propri oggetti di culto, e come è cambiata la loro interpretazione nel corso dei secoli. Prefazione di Maurizio Cattelan
Il volume è il catalogo della mostra di Aquileia (5 luglio - 3 novembre 2013). Il percorso espositivo si snoda tra Palazzo Meizlik, la Basilica e il Museo Archeologico Nazionale e si articola in sezioni che approfondiscono con oltre 200 preziosi reperti la vita pubblica e privata di Aquileia nel IV secolo e testimoniano la nuova fase monumentale della città, legata al suo nuovo ruolo politico e amministrativo, punto nodale delle vie tra Oriente e occidente.