Nel 1955 Gilson tenne, presso la National Gallery of Art di Washington, sei lezioni sulle belle arti, forma nascente di questo volume che si presenta come una introduzione pittorica alla filosofia, ovvero un tentativo di pensare a partire da un certo ordine di fatti, i dipinti, per dedurne conclusioni di ordine filosofico. Lungo un cammino che intreccia opere, tra gli altri, di Cimabue, Piero della Francesca, Michelangelo, Vélasquez, Delacroix, Van Gogh, Mondrian, si delinea «un capolavoro per l'approfondimento teoretico fondamentale e l'ispezione accurata del proprio territorio» - nota Roberto Diodato nella Premessa -, nonché uno degli scritti più originali del filosofo francese, qui per la prima volta tradotto in italiano.
Sono qui tradotte da Stefano Esengrini alcune delle più significative conversazioni sull'arte del pittore francese Georges Braque, corredate di illustrazioni. Attraverso le sue parole, pronunciate nel corso di più di un trentennio (1928-1963), e la riproduzione di tredici dipinti, si ripercorre il cammino figurativo e umano di uno dei pittori che più hanno contribuito a determinare il destino dell'arte nel Novecento - dagli esordi fauves alla scoperta di Cézanne, fino all'esperienza cubista e alla produzione tarda, caratterizzata dalla comparsa dei temi dell'atelier e dell'uccello. In gioco è il senso complessivo di quel fenomeno spirituale in cui consiste la creazione artistica: l'origine dell'opera d'arte, la questione dello spazio, la figura dell'artista e la particolare natura del rapporto che egli intrattiene con quella "realtà" che è suo intento ritrarre.