Da vero partigiano del Vangelo, don Gallo sa che le parole di Gesù sono sovversive, indomabili: soffocano nelle sagrestie e respirano sui marciapiedi. Da questa convinzione nasce l'idea di raccontare, a modo suo, alcune delle pagine più radicali e scandalose dei quattro Vangeli, porgendole con sapienza e leggerezza alla matita pungente, ironica e poetica di Vauro. I peccatori, le prostitute e i diseredati di queste schegge evangeliche sono i barboni, i trans, gli sbandati che da oltre quarant'anni don Gallo raccoglie dalla strada, quei "cani in chiesa", sfortunati ma prediletti dal Signore, che la società del perbenismo di facciata ha dimenticato idolatrando denaro e potere. Il Vangelo scomodo di un prete scomodo, ma anche una "buona novella" dei miti e degli umili, che sorprende e scuote, diverte e rincuora.
Libertà, autodeterminazione dei popoli, uguaglianza, droga, immigrazione e lotta al capitalismo selvaggio. Sono queste le tematiche che ancora una volta torna ad affrontare Don Andrea Gallo, il prete da marciapiede, l'uomo che da quasi mezzo secolo dedica la propria vita agli ultimi, ai diseredati, ai poveri, a tutti coloro che stanno in fondo alla fila. Amico di Manu Chao, Vasco Rossi e tanti altri artisti che remano in direzione ostinata e contraria, "il Gallo" come lo chiamano i ragazzi della sua Comunità è sempre più un punto di riferimento per tutti coloro che credono nella libertà, nella democrazia e nell'altruismo. Con il suo stile diretto, fatto d'amore e ironia tagliente, torna a raccontare frammenti della sua storia, una storia sempre in bilico fra fede cristiana e vicoli, situazioni al limite e un incrollabile voglia di tendere la mano a chi non riesce più a rialzarsi.