Dopo l'aggressione nazifascista alla Jugoslavia, fra il 1941 e l'8 settembre del 1943, il regime fascista e l'esercito italiano misero in atto un sistema di campi di concentramento in cui furono internati decine di migliaia di jugoslavi: donne, uomini, vecchi, bambini, rastrellati nei villaggi bruciati con i lanciafiamme. Lo scopo di Mussolini e del generale Roatta, l'organizzatore di questo sistema concentrazionario, era quello di eliminare qualsiasi appoggio della popolazione alla resistenza jugoslava e di eseguire una vera e propria pulizia etnica, sostituendo le popolazioni locali con italiani. Arbe - Rab, Gonars, Visco, Monigo, Renicci, Cairo Montenotte, Colfiorito, Fraschette di Alatri sono alcuni dei nomi dei campi in cui furono deportati sloveni, croati, serbi, montenegrini e in cui morirono di fame e malattie migliaia di internati. Una tragedia rimossa dalla memoria nazionale e raccontata in questo libro anche grazie ad una importante documentazione che comprende foto, lettere, testimonianze dei sopravvissuti.
È stato il più potente e misterioso servizio segreto italiano. Campagne di disinformazione, depistaggi, doppiogiochismi, provocazioni: nulla è mancato nella storia dell'Ufficio Affari riservati. Eppure, una ricostruzione dell'attività di questo organismo non è mai stata scritta, tanto che ancora oggi gran parte dell'opinione pubblica ignora perfino che sia esistito. Questo libro colma finalmente il vuoto e, attraverso una corposa mole di documenti inediti, frutto di approfondite ricerche d'archivio, ripercorre la storia dei servizi segreti del Ministero dell'Interno, concentrandosi soprattutto sull'influenza che ebbero nelle vicende nazionali tra l'immediato dopoguerra e gli anni di piombo, e fornendo nuove e significative rivelazioni su alcuni dei principali misteri italiani, dalla strage di piazza Fontana al golpe Borghese. Dalla ricostruzione emerge per la prima volta con completezza d'informazioni la figura di Federico Umberto D'Amato, sotto la cui direzione i servizi segreti del Viminale raggiunsero a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta l'apice del loro potere. Anima nera della Repubblica per i suoi detrattori, il più geniale uomo d'intelligence che il paese abbia mai avuto, per i suoi sostenitori, D'Amato trasformò l'Ufficio Affari riservati in un moderno organo di spionaggio, dotato di una rete di infiltrati senza precedenti, sempre in bilico tra legalità e illegalità. Le ombre che gravano sull'attività della struttura ai tempi della direzione di D'Amato sono comunque pesanti. A cominciare dal suo ruolo nella drammatica stagione della strategia della tensione.
Nel 1941 l'Italia fascista è in guerra al fianco della Germania di Hitler, che con le sue truppe affonda senza resistenza nel cuore dell'Unione Sovietica. Ma la sera del 6 ottobre succede qualcosa che non era mai accaduto prima e che mina per la prima volta la baldanza del regime: alle fatidiche venti e venti, orario di messa in onda del "Commento ai fatti del giorno", una voce esterna interrompe il principe della propaganda radiofonica fascista, Mario Appelius. La voce polemizza, accusa, pianta stoccate vincenti. Continuerà così per tre anni, imperterrita, ogni sera fino alla liberazione di Roma, guadagnandosi l'odio di Mussolini e la tacita simpatia di molti italiani. Soltanto dodici anni dopo la fine della guerra si verrà a sapere che dietro quello "spettro" si nascondeva il comunista Luigi Polano, che su ordine di Togliatti aveva allestito in una località segreta una potente radio capace di infiltrarsi nelle trasmissioni ufficiali dell'Eiar.
Scritte negli anni Venti del sedicesimo secolo e riapparse dopo quasi due secoli in un'edizione a stampa del 1714, le lettere d'amore di Enrico VIII ad Anna Bolena mostrano il lato seduttivo di un sovrano e rappresentano l'aspetto intimo di una crisi politica che sconvolse l'Europa del Cinquecento. Convintosi ormai che la legittima moglie, Caterina d'Aragona, non poteva offrirgli eredi maschi, Enrico Tudor comincia a corteggiare la damigella della moglie e parimenti a pretendere che la Chiesa di Roma annulli il matrimonio con Caterina. Il conflitto con Roma si concluderà come si sa, con il ripudio di Caterina, lo Scisma anglicano, il matrimonio con Anna. Le vicende che seguiranno poi - il fallimento del secondo matrimonio, le accuse di adulterio e stregoneria, il processo farsa e l'esecuzione della regina - appartengono anch'esse alla storia politica e disegnano un'ombra cupissima su queste missive che, al contrario, mostrano un uomo innamorato e determinato nella passione e un'interlocutrice muta - nessuna lettera d'amore di Anna è sopravvissuta al tempo - ma che appare sapiente nel dosare concessioni e ritrosie, vicinanze e separazioni. Scritte dapprima in francese, la lingua della seduzione, e poi in inglese, un inglese diretto ed essenziale, così come diretto ed essenziale è il sentimento del re. Con un saggio di Nadia Fusini
“La mamma mi ha coperto gli occhi con lo scialle nero, ma io ho visto. Ho visto il tedesco con la mitragliatrice in mano che ci guardava senza espressione. Stava per uccidere, non rideva e non piangeva”.
I ricordi sono vividi, dettagliati, crudi. Come questo, dell'unica sopravvissuta della strage di Pietransieri, in Abruzzo. Sono i ricordi di chi ha assistito in prima persona, salvandosi miracolosamente, agli eccidi dei nazifascisti durante l'occupazione tedesca dell'Italia tra il 1943 e il 1945. Migliaia di civili inermi, per lo più donne, bambini e anziani, in centinaia di località diverse. I processi ai responsabili prima bloccati in nome della ragion di Stato, poi celebrati dopo decenni e terminati con condanne all'ergastolo che nessuno vuole o può eseguire.
Io ho visto nasce per non disperdere la memoria di quegli orrori, per consegnare alla storia e alle future generazioni i racconti di chi ci riporta con i propri occhi a quei momenti, agli attimi in cui per lui tutto cambiò. Racconti brevi, essenziali, accompagnati da una fotografia del protagonista scattata dallo stesso autore. Storie personali, intime, di chi è stato a un passo dalla morte. Con particolari che coinvolgono. E con la descrizione della complessa convivenza di ciascuno con la propria memoria, il proprio futuro, il perdono.
È stato il più potente e misterioso servizio segreto italiano. Campagne di disinformazione, depistaggi, doppiogiochismi, provocazioni: nulla è mancato nella storia dell'Ufficio Affari riservati. Eppure, una ricostruzione dell'attività di questo organismo non è mai stata scritta, tanto che ancora oggi gran parte dell'opinione pubblica ignora perfino che sia esistito. Questo libro colma finalmente il vuoto e, attraverso una corposa mole di documenti inediti, frutto di approfondite ricerche d'archivio, ripercorre la storia dei servizi segreti del Ministero dell'Interno, concentrandosi soprattutto sull'influenza che ebbero nelle vicende nazionali tra l'immediato dopoguerra e gli anni di piombo, e fornendo nuove e significative rivelazioni su alcuni dei principali misteri italiani, dalla strage di piazza Fontana al golpe Borghese. Dalla ricostruzione emerge per la prima volta con completezza d'informazioni la figura di Federico Umberto D'Amato, sotto la cui direzione i servizi segreti del Viminale raggiunsero a cavallo tra gli anni Sessanta e Settanta l'apice del loro potere. Anima nera della Repubblica per i suoi detrattori, il più geniale uomo d'intelligence che il paese abbia mai avuto, per i suoi sostenitori, D'Amato trasformò l'Ufficio Affari riservati in un moderno organo di spionaggio, dotato di una rete di infiltrati senza precedenti, sempre in bilico tra legalità e illegalità.
Il potere di giudicare e condannare a una pena è ancora più assoluto di quello di uccidere, perché pretende di essere conforme al vero e al giusto. Per questo quasi mai le dittature più feroci rinunciano al dibattimento in aula, anche quando esso viene ridotto a messinscena o a caricatura. Una ragione di più per rammentare che il processo, simbolo estremo della tensione tra la libertà degli individui e i loro vincoli verso la comunità, si rivela puntualmente uno strumento capace di illuminare un’intera epoca. Dei grandi eventi nei tribunali rimangono spesso nella memoria collettiva solo i verdetti e una radicale semplificazione delle ragioni che li determinarono. Partendo dal racconto sintetico, rigoroso ed essenziale di dieci processi, riguardanti personaggi molto diversi tra loro, questo libro cerca di ricostruire cosa di volta in volta fosse veramente in gioco. E aiuta a capire, per esempio, come Socrate abbia costruito la coscienza occidentale, quale mistero potesse celarsi dietro l’identità di Gesù, perché gli Stati Uniti abbiano smentito spesso la loro vocazione di culla delle libertà, quali torti ebbe Galileo nel rivaleggiare teologicamente con la Chiesa, quanta carica rivoluzionaria possedesse Giovanna d’Arco, in che senso Norimberga abbia salvato il popolo tedesco. E perché Berlusconi meriti la definizione di ‘Antisocrate’.
Remo Bassetti è nato a Napoli nel 1961. Notaio e giornalista, è ideatore e direttore della rivista Giudizio Universale. È autore dei saggi Storia e storie dello sport in Italia (Marsilio), Derelitti e delle pene. Carcere e giustizia da Kant all’indultino (Editori Riuniti), Contro il target (Bollati Boringhieri), e del romanzo Stanno uccidendo i notai (Cairo Editore).
Dopo l'aggressione nazifascista alla Jugoslavia, fra il 1941 e l'8 settembre del 1943, il regime fascista e l'esercito italiano misero in atto un sistema di campi di concentramento in cui furono internati decine di migliaia di jugoslavi: donne, uomini, vecchi, bambini, rastrellati nei villaggi bruciati con i lanciafiamme. Lo scopo di Mussolini e del generale Roatta, l'ideatore di questo sistema concentrazionario, era quello di eliminare qualsiasi appoggio della popolazione alla resistenza jugoslava e di eseguire una vera e propria pulizia etnica, sostituendo le popolazioni locali con italiani. Arbe-Rab, Gonars, Visco, Monigo, Renicci, Cairo Montenotte, Colfìorito, Fraschette di Alatri sono alcuni dei nomi dei campi in cui furono deportati sloveni, croati, serbi, montenegrini e in cui morirono di fame e malattie migliaia di internati. Una tragedia rimossa dalla memoria nazionale e raccontata in questo libro anche grazie ad una importante documentazione in gran parte inedita fatta di foto, lettere, testimonianze dei sopravvissuti.