Commento esauriente, opera di teologi diversi, delle lettere minori di Paolo, ciascuna presentata in una nuova traduzione e preceduta da introduzione. Nel commento alla lettera ai Galati - di W. Beyer e P. Althaus - si toccano punti fondamentali della teologia paolina, al centro della quale vi è la conversione. H. Conzelmann mostra come la lettera agli Efesini e quella ai Colossesi siano strettamente collegate fra loro, la prima avendo come tema centrale la riflessione sulla chiesa, la seconda la lotta contro la gnosi. G. Friedrich commenta le lettere ai Filippesi e a Filemone, mentre A. Oepke si dedica alle due epistole ai Tessalonicesi. I vari commenti si distinguono anche per una serie di brevi excursus particolarmente stimolanti (ad esempio sull'attesa della parusia, l'Anticristo, l'escatologia e gli inizi dell'organizzazione ecclesiastica).
Paolo e la Chiesa di Roma ha come filo conduttore la vita della Chiesa delle origini, alla quale la chiesa romana contribuisce con problematiche specifiche che consentono riflessioni più generali, anche se nelle lettere di Paolo non s'incontrano affermazioni esplicite sulla Chiesa. Nel quadro complessivo del pensiero dell'apostolo la dimensione ecclesiale cristiana acquista un suo proprio spessore solo sulla base dell'evangelo e della fede in Cristo, oltre che sull'azione viva dello Spirito, in una prospettiva inconfondibilmente escatologica.
In questo studio Philip F. Esler colloca la lettera ai Romani sullo sfondo per molti versi unico di Roma e delle sue comunità del movimento di Cristo attorno alla metà del primo secolo, muovendo da una prospettiva sociale e culturale per molti versi inedita e innovativa. Nell'ottica di Esler la lettera ai Romani mostra d'essere un tentativo tanto elaborato quanto pregnante di riproporre l'identità del movimento di Cristo in una forma in cui domina il riconoscimento della differenza etnica. È una lettera in cui la verità teologica dell'unicità di Dio fa da fondamento all'identità comune patrocinata da Paolo. In un mondo come quello d'oggi che non cessa d'essere lacerato da conflitti etnici, la lettera che Paolo scrive ai credenti in Cristo delle comunità romane mostra come sia possibile preservare la propria e l'altrui identità etnica in un'identità comune che non annulla bensì esalta le peculiarità che distinguono gruppi etnici altrimenti diversi.