«La Commissione Episcopale si augura che la Lettera possa raggiungere tanti e suscitare reazioni, risposte, nuove domande, che aiutino ciascuno a interrogarsi sul Dio di Gesù Cristo e a lasciarsi interrogare da Lui» (dalla Presentazione di Bruno Forte). In una sorta di dialogo tra amici, i vescovi italiani in questo importantissimo documento scritto in forma di «Lettera», si rivolgono a tutti coloro che sono alla ricerca del volto del Dio vivente. Con rispetto e amicizia, vogliono parlare a tutti i cercatori di Dio, cioè a quegli uomini e donne del nostro tempo che cercano ragioni per vivere. Frutto di un lavoro collegiale che ha coinvolto vescovi, teologi, pastoralisti, catecheti ed esperti nella comunicazione, la Lettera, articolata in tre parti, è fondamentalmente: un invito a riflettere insieme sulle domande che uniscono credenti e non credenti; una testimonianza che rende ragione della speranza che è in coloro che credono; una proposta fatta a chi cerca la via di un incontro possibile con il Dio di Gesù Cristo.
Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede, per aiutare i Vescovi delle Diocesi a guidare i fedeli nella preghiera per ottenere guarigioni.
"L'impegno suggerito dagli Orientamenti pastorali dei Vescovi italiani per questo decennio ha trovato un momento di approfondimento e di rilancio nel Convegno ecclesiale di Verona. L'invito a Comunicare il Vangelo in un mondo che cambia è stato nuovamente espresso rimarcando la grazia e la responsabilità dei cristiani, chiamati a essere testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo. Questa Lettera pastorale intende tener conto di una domanda: "Dove si radica e come si esprime la testimonianza cristiana nel mondo?". Con essa l'autore vuole sostare lungamente sui luoghi che costituiscono la sorgente e l'alimento del nostro cammino personale e comunitario verso la maturità cristiana: "la grazia battesimale, per la quale veniamo 'rivestiti di Cristo' e chiamati a diventare una cosa sola con lui; la Parola di Dio, che ci illumina e ci giudica; l'Eucaristia, forza dinamica per la crescita della Chiesa e la nostra trasformazione in Colui che riceviamo nel sacramento" (dalla Presentazione).
Itinerario e sussidio dinamico per leggere,comprendere e vivere la Bibbia. Due sono gli obiettivi del libro:la nascita di gruppi biblici e la formazione di animatori biblici. Giovanni XXIII ha usato un’espressione che sintetizza tutto l’itinerario dei credenti in rapporto alla Parola di Dio:La Scrittura nella mano,nella mente, nel cuore, sulle labbra. La Parola di Dio ha un ruolo centrale nel processo di crescita dei credenti, secondo l’insegnamento di Paolo (la Scrittura è “parola di Dio che opera in voi che credete”,1Ts 2,13). “Lo studio della Bibbia… non è mai finito. Ogni epoca deve di nuovo,a modo suo,cercare di capire i Libri Sacri… La parola biblica ha la sua origine in un passato che è reale, ma non soltanto in un passato; viene anche dall’eternità di Dio. Ci conduce nell’eternità di Dio,passando però attraverso il tempo,che comprende il passato, il presente e il futuro”. (Joseph Ratzinger)
AUTORE Michele Mazzeo, sacerdote cappuccino, ha conseguito il dottorato nel 1994 a Gerusalemme. E’ stato relatore cattolico agli incontri ecumenici regionali della Calabria (2000-2003), ai simposi ecumenici in Turchia e Grecia. Insegna spiritualità biblica neotestamentaria al Pontificio Ateneo Antonianum di Roma; esegesi dei Vangeli sinottici e degli Atti degli apostoli all’Istituto Teologico Pio XI di Reggio Calabria;e fondazione biblica della teologia morale sociale all’Istituto Teologico Calabro S.Pio X di Catanzaro.Impegnato attivamente nella pastorale della Parola di Dio in diversi diocesi con un progetto biblico in sintonia con il sinodo generale dei vescovi, ha al suo attivo diverse pubblicazioni con Paoline, fra cui Lettere di Pietro. Lettera di Giuda. Nuova versione,introduzione e commento(2002).
Tra le più significative reazioni alla prima Enciclica di Benedetto XVI c'è senz'altro il commento di Andrea Riccardi, apparso sull'Osservatore Romano: "Questa Enciclica è un testo che interrogherà la coscienza dei singoli cristiani e delle comunità. Dobbiamo avere il coraggio di fermarci su di essa, evitando quel consumismo spirituale, che ci fa passare da un testo all'altro, da un messaggio all'altro, per poi assimilare poco o niente in profondità".Per aiutare l'assimilazione di un testo del Magistero così ricco di stimoli è stato pensato questo "Commento e guida alla lettura" dell'Enciclica, redatto a più mani e a partire da sensibilità differenti. Così Elena Lea Bartolini e Rinaldo Fabris approfondiscono il concetto di "Amore di Dio e amore del prossimo", l'una nell'AT e nella tradizione ebraica, l'altro nel NT, in particolare nella Prima lettera di Giovanni.Marco Guzzi e Lidia Maggi si soffermano invece sulla distinzione eros/agape, dal punto di vista filosofico-psicologico il primo, esperienziale la seconda. Don Virginio Colmegna e Giuliana Martirani, infine, analizzano la seconda parte dell'Enciclica, dedicata all'esercizio dell'amore-carità da parte della Chiesa.