Durante la prima guerra mondiale le autorità turche mettono in atto repressioni e massacri nei confronti del popolo Armeno, cristiano nell’islamico impero ottomano. È un vero e proprio genocidio, il primo del XX secolo. In questo contesto si svolge il racconto, basato su fatti storici, ambientato nell'ospedale Armeno di Costantinopoli. Intorno alla figura del direttore, il dottor vahann ohannian, ruotano diversi episodi e personaggi, ognuno dei quali rappresenta una testimonianza degli orrori perpetrati dai turchi, e qualche volta anche una speranza di rinascita. Delicatezza e angoscia convivono in queste pagine cariche di umanità. Il testo è stato scritto nel 1917 (e pubblicato in francese nel 1918), in epoca molto vicina ai fatti storici raccontati.
Di ritorno dal suo primo viaggio in Russia, Rilke vive un'importante fase di slancio creativo da cui nascono le "Storie del buon Dio" (Geschichten vom lieben Gott) scritte nel giro di pochissimo tempo, nelle notti tra il 10 e il 21 novembre 1899, come riferisce lo stesso Rilke. Influenzate dalle esperienze del viaggio russo le "Storie del buon Dio" narrano dell'infinito amore di Dio che per le proprie creature si strappa dal braccio la mano destra e la manda a incarnarsi sulla terra prendendo le stesse sembianze dell'uomo. La sua mano percorre la via dolorosa della Croce e della salita al Calvario, per poi fare ritorno presso Dio. Ma forse, come afferma il narratore a conclusione del racconto, la sua missione tra gli uomini non è ancora finita. Si tratta certamente di una prosa narrativa-fiabesca incentrata su Dio ma in una cornice di vita reale. È la prima ed unica volta che Rilke utilizza la fiaba come forma espressiva. Il libro consta di 13 storie dove i piani di lettura si intrecciano e si dispiegano nelle narrazioni: dalla critica sociale al senso della vita, dall'amore di Dio per l'uomo alla relazione con gli altri. Più in profondità assistiamo a sottili disquisizioni teologiche, certamente non prive di umorismo.
Il testo raccoglie una sessantina di brani di Chuang Tzu. La sua opera in trentatré capitoli ha lo stesso nome. I brevi passi sono racconti, aneddoti, dialoghi, piccoli insegnamenti ricchi di arguzia, di paradosso, di provocazione e in quanto tali sono capaci di penetrare la realtà più profonda dell'essere. I brani non sono una semplice traduzione o una fedele riproduzione dei testi cinesi (Merton non aveva una conoscenza approfondita della lingua e della scrittura cinese, e si servì anche di traduzioni occidentali), ma costituiscono una "rilettura interpretativa", come li definisce Merton, dopo cinque anni di studio, annotazioni e meditazioni. Inoltre Merton ha scritto un breve Avviso ai lettori in cui spiega il suo interesse per Chuang Tzu e una più ampia Introduzione sul significato del taoismo nel mondo occidentale e del pensiero di Chuang Tzu.