"Questo libro, proprio per il suo nitore e la sua essenzialità, può diventare una guida non solo ad attraversare 'la porta stretta e la via angusta che conduce alla vita' ma anche a scoprire quanto luminoso ed esaltante sia quell'orizzonte che alla fine si scopre" (Dalla Prefazione di Gianfranco Ravasi). Un agile strumento per suscitare il desiderio di approfondire la conoscenza della Sacra Scrittura, di pregare con essa e attraverso di essa, sentendola come l'indicatore di direzione per la propria vita.
A. Vanhoye, in questo volume, intende accompagnare i cristiani nell'approfondimento del mistero della passione e morte di Gesù. Più precisamente, egli conduce una riflessione sul concetto di «sacrificio». Nel linguaggio corrente il «sacrificio» è visto come «privazione», quindi come qualcosa di negativo. Nel linguaggio religioso, però, il termine assume una connotazione positiva: sacrificio è il sostantivo corrispondente del verbo sacrificare, che vuol dire «rendere sacro». Per rendere sacro qualcosa che non lo è occorre accogliere la comunicazione della santità divina: una realtà si trasforma in sacrificio solo se diviene strumento di santificazione e di comunione più intima con Dio. Egli, infatti, passa in rassegna i diversi tipi di sacrificio, a partire dal «sacrificio del rendimento di grazie», dall'eucaristia, che è fondamento e culmine della vita cristiana stessa. Gesù, nell'ultima cena, aprendosi con immensa gratitudine alla potente corrente d'amore di Dio padre, con la forza interiore propria dell'amore ha trasformato la sua passione e morte in sorgente di vita nuova. La trasformazione effettuata nella passione ha prodotto la risurrezione. Partecipando all'eucaristia, anche noi riceviamo il dinamismo del rendimento di grazie, che ci mette in grado di fare della nostra vita una continua offerta di rendimento di grazie a Dio. Questo volume è una riedizione di Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo, pubblicato nel 2003 nella collana «Dalla Parola alla Vita» e ora riproposto per la collana «Scrutate le Scritture». Albert Vahnoye, cardinale, gesuita, biblista, membro della Studiorum Novi Testamenti Societas, già rettore del Pontificio Istituto Biblico e Segretario della Pontificia Commissione Biblica, è nato il 24 luglio 1923 ad Hazebrouck, nella diocesi di Lille, nel Nord della Francia, al confine con il Belgio. Autore di numerose pubblicazioni, tradotte in diverse lingue, ha preso parte attiva alla redazione di documenti che prolungano il lavoro del concilio Vaticano II. Per Paoline ha pubblicato: Lettera ai Galati. Nuova versione, introduzione e commento (Milano 2000) e Dio ha tanto amato il mondo. Lectio sul sacrificio di Cristo (Milano 2003).
Quello del profeta Osea è sicuramente uno dei libri biblici più intensi e suggestivi e in queste pagine viene letto mettendone in evidenza il tema centrale: l'amore di Dio. Come per gli altri testi della collana, la preoccupazione dell'autrice non è quella di una lettura esegetica, ma sapienziale del testo di Osea, per cogliere tutta l'intensità di una Parola che chiede di diventare esperienza personale; infatti l'autrice sostiene che il libro di Osea obbliga chi lo legge a rivedere il proprio concetto di Dio: non un Dio impersonale e lontano ma un Dio che si compromette con il suo popolo, che cammina con l'uomo e gli chiede l'impegno di un coinvolgimento sincero e personale.
Che cosa significa celebrare la cena del Signore? La prima comunità cristiana ha da subito fatto i conti con la fragilità e la debolezza e Paolo ha dovuto da subito ricordare l'evento fondativo dell'Eucaristia: la Cena del Signore, in cui Cristo si dona e indica la strada, faticosa ma inevitabile, della sua radicalità. Si tratta di un percorso di lectio divina su un testo importante e non facile di Paolo, il quale affronta un tema, quello della cena eucaristica, che a Corinto aveva registrato contrasti e divisioni. Benché sia cambiato il contesto, resta sempre possibile il rischio di una celebrazione solo rituale, che non trasforma chi la celebra.
Il libro è un contributo profondo e semplice nello stesso tempo alla riflessione della Chiesa in questo anno eucaristico. Rispondendo all'invito dei vescovi italiani a vivere sempre più in contatto con la Parola, attraverso il metodo della lectio divina, l'autrice commenta i brani eucaristici del Vangelo di Giovanni, sicuramente tra le pagine più alte del quarto vangelo.
Le parabole commentate da Anna Maria Cànopi in queste pagine pongono davanti ai nostri occhi due modi opposti di condurre l'esistenza: o secondo il Vangelo o secondo la mentalità del mondo. I racconti toccano vari aspetti della vita. La prima grande alternativa riguarda il posto accordato alla Parola di Dio: la leggiamo e meditiamo con assiduità o la lasciamo cadere nel vuoto (parabola delle due case)? La parabola degli invitati al banchetto di nozze ci interroga sul posto che riserviamo a Dio nelle nostre scelte: egli è per noi una Persona o è solo un "valore"? Due parabole poi - quella del ricco epulone e quella del giudice iniquo - ci interrogano sul nostro modo di rapportarci con il prossimo. Le ultime tre parabole mettono in evidenza gli atteggiamenti fondamentali che si addicono ai veri "discepoli" di Gesù: saper rischiare tutto per il Regno dei Cieli (parabola delle mine); essere sempre disponibili a compiere la volontà del Padre (parabola dei due fratelli); collaborare al piano di salvezza di Dio (parabola dei vignaioli omicidi).Queste parabole offrono, in sintesi, un fondamentale insegnamento: durante la vita ci troviamo a dover prendere tante decisioni. Per quanto irrilevanti esse possano apparire ai nostri occhi, non bisogna mai trascurarle o affrontarle con leggerezza. In ogni istante, infatti, si decide per l'eternità.
È uno dei libri più piccoli della Scrittura, ma contiene un potenziale di vita e di libertà che apre a orizzonti di luce e di speranza. Il libro offre l'opportunità per una riflessione sulla storia e sui fili invisibili e sorprendenti che la conducono. La speranza può venire anche dallo straniero, dal povero, come straniera e povera è Rut che, per la sua fedeltà, entrerà nella storia d'Israele e alimenterà la speranza del popolo.
Quella di Genesi 22, 1-19, il sacrificio di Isacco (= figlio del sorriso), è una delle pagine più inquietanti della Bibbia, sulla quale si sono misurati molti pensatori. Padre Innocenzo Gargano ha riletto questa pagina durante l'annuale raduno dell'Associazione "Figli in Cielo" che raccoglie genitori provati dalla prematura perdita di un figlio. Una rilettura profonda, ricca di elementi patristici, molto utile per chi vive lutti molto intensi, ma coinvolgente anche per chi desidera una riflessione non scontata su questa pagina. Molto interessante il capitolo introduttivo di iniziazione alla lectio divina e quello conclusivo che offre preziosi consigli per accostarsi alla Bibbia e in particolare ai Salmi.