In questa sua Lettera pastorale alla Diocesi di Novara per il 2003-2004, mons. Corti prende come punto di partenza l'esperienza di conversione di sant'Agostino. La domanda di fondo è: chi ha aiutato Agostino a diventare cristiano? Secondo mons. Corti, Agostino nel suo cammino di conversione, durato oltre 10 anni, ha incontrato cristiani a cui deve moltissimo: Ambrogio, Monica, Simpliciano, Ponticiano ecc. Tutti testimoni della fede di cui Agostino parla nelle Confessioni. Per questo, rileggere le Confessioni di Agostino può senz'altro aiutare i giovani. In modo particolare la sua vicenda conduce a considerare due aspetti fondamentali per la vita dei giovani: la ricerca della verità e l'esperienza degli affetti. Agostino ha scoperto la verità profonda sul senso della vita umana in Cristo, maestro e salvatore, e ha maturato l'esperienza affettiva compiendo un cammino verso quella libertà con cui Cristo ci ha liberati.
Questa Nota pastorale del Consiglio Episcopale Permanente della CEI porta a compimento un progetto avviato nel 1997 con un primo documento, dedicato al catecumenato degli adulti, e proseguito nel 1999 con una seconda nota riguardante l'iniziazione dei fanciulli e dei ragazzi dai sette ai quattordici anni. Il presente documento, diviso in quattro capitoli, dà indicazioni concrete sul modo di rapportarsi a quanti ritornano alla fede o chiedono il completamento della loro iniziazione cristiana. A tale scopo sollecita le comunità ecclesiali a istituire "cammini di ricerca e di ascolto di sé, percorsi di approfondimento e di esplicitazione delle domande 'profonde', veri e propri itinerari di riscoperta della fede". Si tratta di cammini molto diversi che devono tenere in considerazione le molteplici situazioni personali di chi si riaccosta alla Chiesa. È indispensabile, inoltre, secondo questa Nota che "le nostre comunità abbandonino le loro presunzioni? e si offrano come luoghi in cui ognuno è rispettato nelle sue scelte, non giudicato; aprano le loro braccia materne per offrirsi come espressione di libertà nella ricerca della fede".
Una riflessione cristiana sul "New Age", movimento la cui religiosità esercita una forte attrazione su alcuni cristiani, forse anche a motivo della mancanza di una seria attenzione nelle proprie comunità a temi che fanno realmente parte della sintesi cattolica, quali l'importanza della dimensione spirituale dell'uomo e la sua integrazione con l'insieme della vita. Questo studio è il frutto della riflessione comune del Gruppo di Studio sui Nuovi Movimenti Religiosi, composta dai membri dello "staff" di diversi Dicasteri della Santa Sede: il Pontificio Consiglio della Cultura, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso e altri.
La Nota spinge quanti sono impegnati in politica a saper guardare al futuro. Mentre per alcuni la politica sembra ridursi a un insieme di cifre per riempire tabulati di bilancio e per altri ad una gestione di urgenze del presente, è un bene che il Magistero della Chiesa provochi a guardare al futuro. In questo modo, viene restituita alla politica la responsabilità che le compete nella formazione di cultura per intere generazioni. La Nota spinge quanti sono impegnati in politica, soprattutto i cattolici, a scegliere la strada dell'impegno diretto, guardando con lungimiranza alla loro opera legislativa perché sia carica di responsabilità. Dal punto di vista dei contenuti, il testo ripropone quanto è patrimonio da sempre della Chiesa e della sua dottrina sociale.
Il documento pubblicato nel 2001 dalla CEI, viene proposto con una guida alla lettura di Mons. Renato Corti, Vescovo di Novara. Per aiutare una costruttiva lettura del testo, egli risponde a due domande: quali sono le ragioni per cui si è scelto il tema e quali sono i punti nodali del documento. In appendice, alcune indicazioni per una "agenda pastorale" del prossimo decennio.
Lettera apostolica di Giovanni Paolo II all'episcopato, al clero e ai fedeli sul Santo Rosario.
Il documento, che è il risultato della riflessione della riunione plenaria nel mese di settembre 2002 della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, passa in rassegna le principali sfide di oggi alle quali consacrati e consacrate devono rispondere.
La diffusione di Internet solleva anche un certo numero di questioni etiche circa la riservatezza, la sicurezza e la confidenzialità dei dati, il diritto d'autore e la proprietà intellettuale, la pornografia; siti che incitano all'odio, la diffusione di pettegolezzi e di diffamazioni mascherati da notizie e altro. In questo documento del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, se ne affrontano alcune che richiedono un'analisi e un dibattito costanti da parte di tutte le parti in causa.
Internet contribuisce ad apportare cambiamenti rivoluzionari nel commercio, nell'educazione, nella politica, nel giornalismo, nel rapporto fra nazione e nazione e cultura e cultura. Cambiamenti riguardanti non solo il modo in cui le persone comunicano, ma anche quello in cui interpretano la propria vita. In questo documento del Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, si affronta la dimensione etica di tali questioni e le implicazioni che Internet ha per la religione e in particolare per la Chiesa cattolica.
Il documento del Pontificio Consiglio per la Famiglia, dopo aver esaminato l'aspetto sociale delle unioni di fatto, i loro elementi costitutivi e le loro motivazioni esistenziali, affronta il problema del loro riconoscimento e della loro equiparazione giuridica, rispetto alla famiglia fondata sul matrimonio e all'insieme della società. Considera poi la famiglia come bene sociale, esamina alcuni aspetti di questa rivendicazione in rapporto al matrimonio cristiano e presenta alcuni criteri di discernimento pastorale per orientare le comunità cristiane.
Istruzione della Congregazione per la Dottrina della Fede, per aiutare i Vescovi delle Diocesi a guidare i fedeli nella preghiera per ottenere guarigioni.
Pubblicato nel 2000 dal Pontificio Consiglio per le Comunicazioni Sociali, il documento si rivolge a chi opera nel campo delle comunicazioni sociali, siano essi coloro che prendono decisioni, professionisti dei media o fruitori. Partendo dalla domanda fondamentale: i mezzi di comunicazione vengono usati per il bene o per il male? Sollecita la riflessione sui diversi aspetti delle comunicazioni sociali.