L'autrice descrive le sue lunghe passeggiate sull'altopiano dei Cairngorm, una catena montuosa delle Highland scozzesi. Nel suo vagabondare incontra un paesaggio che sa essere a volte talmente bello da togliere il respiro, e altre volte terribilmente duro e inospitale. La prosa intensa e poetica osserva ed esplora le rocce, i fiumi, le creature e le caratteristiche più affascinanti di questo incredibile mondo selvatico.
Il monte Kailash è la montagna più sacra del mondo, venerata da un quinto dell'umanità. Isolato alle spalle dell'Himalaya centrale, secondo il mito sarebbe la fonte dell'universo scaturito dalle acque cosmiche e dalla mente di Brahmà. La sua vetta non è mai stata espugnata, ma per secoli pellegrini indù e buddhisti ci hanno camminato ritualmente attorno. Colin Thubron si unisce a questi pellegrini, dopo un'estenuante camminata dal Nepal, attraverso gli alti passi del Tibet, fino ai magici laghi che riposano alle pendici del Kailash. Un bellissimo diario di viaggio dal ritmo incalzante che coniuga la forza e la poesia della scrittura di Thubron con la sua capacità di mettersi in sintonia con le persone che incontra. Parla con contadini isolati e con monaci rinchiusi in monasteri decadenti; racconta storie di esilio e di eccentrici esploratori occidentali. Ma Verso la montagna sacra custodisce un'ulteriore dimensione: l'autore ha di recente assistito alla morte della madre. Sta compiendo un pellegrinaggio anche lui. Il suo percorso attorno alla grande montagna, venerata da una moltitudine di altri pellegrini, risveglia un paesaggio interiore di solitudine, amore e dolore, ridando vita a preziosi frammenti delle sue stesse origini.
Hundreds Hall, l’antica dimora di campagna della famiglia Ayres: varcarne i cancelli dopo trent’anni è un momento di grande trepidazione per il dottor Faraday, lui che ancora bambino, nel lontano 1919, ne aveva ammirato con occhi sgranati lo sfarzo e lo splendore. Quel passato, tuttavia, è ormai un vago ricordo: i suoi abitanti — la vedova del Colonnello Ayres e i figli Roderick e Caroline — sono, infatti, impegnati in una disperata battaglia per salvare dalla rovina se stessi e la casa. Ma proprio quest’ultima sembra gettare le ombre più funeste sul futuro: stanze che di colpo diventano trappole, pareti da cui emergono sussurri malevoli e segni inquietanti, un devastante incendio notturno.., chi, o che cosa, c’è dietro questi eventi? Quale mistero grava sul destino degli Ayres? Ma, soprattutto, fino a che punto si spingerà la minaccia?
Sarah Waters si confronta con un classico tra i generi letterari, la ghost story, e lo rinnova assottigliando il confine tra sovrannaturale e psicopatologico. Di consueto c’è solo la sua maestria narrativa, con cui restituisce il quadro raffinato e puntuale di un mondo drammaticamente sospeso tra passato e presente. Un mondo in cui le paure umane prendono pericolosamente forma, e dove, in un crescendo lento ma inesorabile, la voce della ragione appare sempre più un debole appiglio di fronte ai ricordi, ai desideri e alle pulsioni represse che travolgono le menti dei protagonisti, e con loro il lettore.
La Rivoluzione è alle porte: San Pietroburgo è una città vitale e travolgente, centro nevralgico di una nazione in bilico sull'orlo di un cambiamento epocale. Qui la cavalleria prova a ricacciare indietro lo spettro del comunismo; l'antisemitismo mostra il suo volto più scellerato; lo zar è l'ago di una bilancia impazzita e un grande torneo di scacchi sta per iniziare. In un giorno di marzo, Gul'ko, rispettabile direttore di giornale, viene assassinato. Cinque giorni dopo il dottor Otto Spethmann, famoso psicoanalista freudiano, riceve la visita della polizia. La città è una ragnatela inestricabile di complotti in cui paiono coinvolti tutti: la sua adorata e ribelle figlia; un campione di scacchi in crisi; un virtuoso del violino donnaiolo e spendaccione; una signora dell'alta società tormentata da un incubo ricorrente. Spethmann è molto preoccupato e cerca, armato di una conoscenza profonda dell'animo umano e dei suoi istinti più nascosti, di dipanare il filo oscuro delle relazioni, di comprendere i moventi che spingono all'azione. Sulla sua scacchiera, disputa una partita reale e una simbolica nel tentativo di organizzare e non farsi travolgere dalle strepitose forze politiche, storiche ed erotiche - che turbinano intorno a lui.
All'indomani della caduta del colosso sovietico e dell'indipendenza delle cinque repubbliche centro-asiatiche, Colin Thubron intraprende un lungo viaggio tra le rovine ancora fumanti di uno dei più grandi imperi dell'era moderna. Seguendo l'antichissima Via della seta, calcando le orme di Tamerlano, respirando la venerazione dei molti santi musulmani, l'autore si divide tra la contemplazione delle malridotte vestigia di una storia gloriosa e remota, l'osservazione degli ingombranti monumenti del recente passato e, soprattutto, l'attento ascolto delle voci di chi si è trovato tra le mani la pesante eredità che questa storia e questo passato rappresentano. Come usciti dallo sfondo scuro di una quinta teatrale, studenti, operai, autisti, delinquenti, persone comuni si lasciano sedurre dalla curiosità del viaggiatore, e confidano tutta la loro angoscia per un presente incerto, pesantemente segnato da un'identità tutta da reinventare, ora che non c'è più una Grande Madre Russia in cui riconoscersi... Ne nasce un diario di viaggio acuto, dettagliatissimo e al contempo surreale, come surreale è la luce che investe e bagna questi deserti, questi fiumi, questi laghi e queste montagne che si risvegliano al mondo orfani di una storia e timorosi del futuro.