"Interazione e inferenza" si inquadra nel campo della filosofia della scienza e dell'epistemologia scientifica. Il lavoro mira a proporre un'immagine della scienza, soprattutto fisica, che sia aderente alla sua pratica effettiva (tanto nella dimensione storica, quanto in quella attuale) e che si dimostri in armonia con gli sviluppi più recenti dell'epistemologia scientifica, recuperando al contempo alcune istanze feconde del pensiero di Ch. S. Peirce. Come il titolo suggerisce, il lavoro si incentra su alcune caratteristiche ritenute fondamentali del lavoro scientifico sia empirico (caratterizzato dall'interazione con il mondo naturale) sia teorico (caratterizzato dal lavoro inferenziale che si articola, secondo Peirce, in momenti abduttivi, deduttivi ed induttivi). Il lavoro mira a proporre, come suo risultato principale, una nozione di verità, "verità interazionista", che sembra particolarmente adatta all'immagine della scienza che viene costruita nel corso dei capitoli. A tal fine, sono centrali tanto l'analisi dell'attività sperimentale tipica della scienza fisica (e il carattere intrinsecamente epistemologico dell'esperimento) quanto l'importanza dell'inferenza abduttiva (nodo cruciale della filosofia peirceiana). La nozione di verità interazionista permette di mantenere un atteggiamento moderatamente ma fondamentalmente realistico nei confronti della fisica, pur tenendo fermo il carattere fallibile che deve esserle attribuito.
Il libro contiene una certa polemica antiempiricista ed una forte polemica contro Umberto Eco, senza voler minimamente negare il suo acume ed i suoi meriti nel campo ristretto della semantica. Mi sento più vicino non soltanto alla filosofia trascendentale del soggetto, ma anche al Sofiste di Platone e ad Heidegger.
Un trattato di filosofia morale ha in sé due limiti: considera solo i lineamenti generali della realtà morale, senza descriverne il contenuto, si accontenta di presentare i principi che permettono di determinarlo. D'altra parte, trattandosi di filosofia, essa non si basa sulle affermazioni della fede, anche se spesso questa indica alla ragione la strada delle proprie certezze. L'esplorazione razionale della realtà morale tuttavia, per quanto sia limitata, costituisce uno dei maggiori compiti nel progetto di rendere all'uomo contemporaneo la sua piena dimensione umana. È questo precisamente l'oggetto del presente trattato. Nella prima parte esso tratta del valore morale; nella seconda, Dell'ordine morale e , nella terza , della felicità e della moralità.