La nostra umanità, la nostra carne, non è mai un ostacolo alla vita spirituale, anzi è al suo servizio. L'umano, che sembra limitarci, non è in opposizione alla nostra ricerca di Dio: è la nostra unica via di santità. Abbracciare e accogliere noi stessi - in questa nostra carne - è la cosa più difficile e più impegnativa. Ma se Dio stesso si è incarnato in un corpo umano, anche noi siamo chiamati a questa incarnazione nel nostro proprio corpo. La carne, che è il nostro essere in pienezza, è il luogo benedetto della nostra vita, già fin d'ora. È chiamata all'eternità e destinata alla gloria.
Quale rapporto c’è tra l’appartenenza cristiana e quel cammino che ci rende maggiormente capaci di umanità? Nel vangelo non vi è un codice religioso, bensì una fede, il cui orientamento di fondo è una prassi umanizzata. L’umanesimo evangelico − che trova la sua più alta espressione nell’amore del prossimo, fino all’amore per il nemico − oltrepassa la semplice prospettiva morale e si basa sul modello di Gesù che nella propria vita ha manifestato l’umanità di Dio: ciò che Gesù ha di eccezionale non è di ordine religioso, ma umano. La salvezza, infatti, è nel cammino di umanizzazione dell’uomo e Gesù ne ha dato l’impulso, insegnandoci a guardare a Dio come al Padre di tutti.
Joseph Moingt (Salbris 1915), gesuita, è considerato uno dei più grandi teologi francesi. Ha insegnato alla Facoltà dei gesuiti di Lyon-Fourvière, all’Institut catholique e al Centre Sèvres di Parigi. Dal 1968 al 1997 ha diretto la rivista Recherches de Science Religieuse. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Gesù è risorto! Storia e annuncio (2010).