Le questioni di etica familiare e sessuale suscitano dibattiti vivaci nelle nostre società, che mostrano di considerare ancora la famiglia come un luogo "sacro": cosa può dirci al riguardo la Bibbia? La lettura dei testi del Primo e del Secondo Testamento segnala che l'interesse della Scrittura è rivolto alla fecondità più che alla famiglia in quanto tale, e che i divieti legali possono e devono essere superati dalla vita. Pubblichiamo qui la traduzione dell'articolo "La fécondité dans la Bible", apparso nella rivista Études 12 (2019), pp. 66-77.
I grandi libri, sempre, aprono in noi sentieri imprevisti che possiamo a nostra volta imboccare. Poiché non si torna intatti dalla lettura dei grandi libri: il lettore, infatti, è letto dai libri che legge. Leggendo impariamo anche a leggerci, e possiamo così vedere noi stessi in modo diverso. Questo vale ancor più nel rapporto di fede con le Scritture: tramite le pagine di questo libro impariamo a lasciarci leggere con autorità dalla Bibbia, la quale contiene una Parola il cui sguardo può destabilizzarci e imprimere una svolta feconda nella nostra vita.
“Impara a conoscere il cuore di Dio
nelle parole di Dio”
(Gregorio Magno)
“Le istanze che il libro pone circa la Scrittura e la sua lettura sono attualissime: un rapporto equilibrato tra i due Testamenti; il ricorso alla tradizione, sia ebraica che cristiana; la liturgia come ambito vitale della Scrittura; il rapporto tra Spirito santo e Scrittura; la dimensione escatologica come costitutiva della struttura delle Scritture; l’articolazione tra pluralità e unicità della Bibbia. Proprio di questo oggi vi è bisogno nelle comunità cristiane: di una lettura delle Scritture che sappia ordinare la molteplicità biblica attorno a un centro unificante, di una lettura che recuperi la pagina biblica al problema del senso e la renda parlante per la vita del credente e della chiesa”.
(dalla “Prefazione” di Luciano Manicardi)
Louis Bouyer (1913-2004), teologo, è stato professore all’Institut Catholique di Parigi fino al 1963, e ha insegnato anche in Inghilterra, Spagna e Stati Uniti. Al concilio Vaticano II fu consultore per la liturgia, poi collaborò con la Congregazione per il culto divino e il Segretariato per l’unità dei cristiani. Nel 1999 l’Académie française lo premiò per l’insieme della sua opera. Presso le nostre edizioni è uscito anche Architettura e liturgia (1994).
Attraverso una lettura "spirituale" della Scrittura che si snoda in settantatré sentieri, antichi e nuovi, l'autore delinea con brevi pennellate alcuni motivi di quella grandiosa sinfonia che è la Bibbia. Dalla tessitura biblica emergono così fili della Parola che coinvolgono la vita del lettore, che la stimolano a partire dalla "certezza e dalla fiducia che quel testo è proprio per me: è 'mio', senza tuttavia appartenermi come un possesso; piuttosto, è qualcosa che aspettava proprio me, come un regalo impacchettato e con tanto di fiocco".
Un’introduzione completa
alla lettura della Bibbia
La Bibbia è un complesso di libri, una biblioteca che riunisce testi differenti la cui pluralità concerne sia le epoche che le lingue e i generi letterari di composizione. La Bibbia cristiana è un testo dialogico: nasce dal dialogo ininterrotto fra Antico e Nuovo Testamento. Essa, inoltre, è via per l'umanizzazione dell’uomo e testimone di una vita che l’ha prodotta: luogo di incontro tra Dio e uomo, il testo biblico è punto di contatto tra gli uomini di cui narra e il lettore odierno. Come l’uomo biblico, tutti noi siamo chiamati a divenire sempre più umani: è la nostra vocazione, poiché l’umano che è in noi è il luogo della nostra immagine e somiglianza con Dio.
Luciano Manicardi (Campagnola Emilia 1957), monaco di Bose e biblista, collabora alla rivista Parola, Spirito e Vita. Presso le nostre edizioni ha pubblicato Il corpo, L’umano soffrire e, insieme a Enzo Bianchi, Accanto al malato.
Solo chi si esercita nel silenzio
ad accogliere la parola di Dio
e a custodirla
sa anche ascoltare gli altri,
i fratelli e le sorelle
nel grande chiostro del mondo.
Se abbiamo una parola,
questa deve essere solo eco,
voce prestata al Dio che parla.
Il primato della parola di Dio, la sua centralità nella vita della chiesa: come sono vissuti nelle nostre comunità e nella chiesa intera in questo inizio del terzo millennio? Nei due testi che si trovano accostati in questo fascicolo, il priore di Bose analizza il rapporto tra Parola e comunità dei credenti a partire dal rinnovamento voluto dal concilio Vaticano II, mostrando quanto vi è di positivo e individuando i lati ancora carenti, nella certezza che i frutti dello Spirito che si possono discernere nella vita di una comunità cristiana provengono dall’ascolto perseverante della parola di Dio contenuta nelle Scritture.
In questo fascicolo sono pubblicati l’articolo «La parola di Dio oggi», apparso su La Rivista del Clero Italiano 10 (2008), pp. 645-657, e la relazione «La lettura della Bibbia nella Comunità di Bose», tenuta a Roma il 22 novembre 2007 in occasione della LXX Assemblea dell’Unione dei superiori generali.
Libro da portare con sé e bussola di chi la porta, la Bibbia ha qualcosa di "portabile". Se il suo polo di attrazione è il luogo santo, Gerusalemme, la Bibbia fa anche del camminare lo "spazio" - anch'esso santo - dell'esperienza di Dio. Lo testimoniano le figure di Abramo, di Mosè e di Elia e, per ultima, quella di Gesù, l'"uomo che cammina" e mette in cammino. Tuttavia, tra le strade della Bibbia e quelle dei suoi lettori, le prime da percorrere sono le parole della Scrittura: il primo pellegrinaggio è la lettura.
I testi raccolti in questo volume, redatti in forma di esercizi spirituali, hanno come fine di condurre il lettore alla meditazione e alla preghiera: ogni meditazione presenta innanzitutto alcuni dei nomi di Dio come si trovano nel Corano, a cui fa seguito una riflessione sui temi simili nella Bibbia. Alla luce di ciò che la tradizione mistica musulmana e quella biblica affermano sui nomi divini, ci avviciniamo così al mistero di Dio. Si tratta di un "pellegrinaggio interiore" nel paese dell'altro: un cammino grazie al quale non ritroviamo solo l'altro, pur se differente nell'espressione della sua fede, ma anche il totalmente Altro, colui il cui nome è al di sopra di tutti i nomi.
Con “Pregare la Parola” desiderai offrire un’eco del cammino personale, comunitario ed ecclesiale attorno alla parola di Dio e invitare alla pratica della “lectio divina”. In questi quarant’anni il cammino è proseguito e ha avuto anche un’occasione privilegiata di stimolo e di dialogo grazie all’invito dell’allora cardinale Ratzinger a redigere con lui un volume che fornisse alcune piste per l’esegesi cristiana della Bibbia. Di questa esperienza unica e del ministero della Parola che nel corso degli anni ho continuato a esercitare dentro e fuori la mia comunità monastica sono testimonianza queste pagine, segno della mia convinzione che la “lectio divina” offre la possibilità di incontrare davvero, attraverso la Scrittura, colui che parla, la Parola vivente, Dio stesso.
Questa ricerca sull’esegesi dei padri della chiesa e dei rabbini mette in risalto un aspetto comune alle due ermeneutiche: leggere la Bibbia con la vita, non una qualsiasi vita, ma la vita del popolo di Dio che ha ricevuto le Scritture, che le conosce nella loro unità senza lacerarle, e che soprattutto le vive con amore. Attraverso questi sapienti itinerari il lettore può ritrovare quella simpatia con la fede del popolo di Dio, necessaria pure a lui per leggere la Bibbia, può riscoprire la necessità di accostarsi ai testi per realizzarli e quindi ascoltarli, mettendo così la sua fede nella Parola. Questo libro ci ricorda una verità elementare: i metodi interpretativi del testo sacro non devono mai essere uno schermo e ancor meno una scusa per evitare di lasciarsi interpellare dal testo: l’unico metodo è di prenderlo sul serio e di viverlo per meglio capirlo. Se la chiesa riscopre questo messaggio, lo Spirito le donerà una primavera spirituale, una fioritura di santi. Quest’ ora è propizia per una lettura dossologica delle Scritture e da questo deriverà una sequentia sancti Evangelii concreta: la vita dei santi (dalla “Prefazione” di Enzo Bianchi).