Adesso la mia sventura si fa piena, indicibilmente mi fa colma. Sto rigida come lo è nell’intimo una pietra. Dura come sono, una cosa sola conosco: tu crescesti – ... e crescesti, fino a quando totalmente ti trovasti, come dolore immenso, oltre il limitare del mio cuore. Ora giaci attraverso, sul mio grembo, ora te non posso più io partorire.
Rainer Maria Rilke (Praga 1875 - Montreux 1926), poeta di rara forza introspettiva e sensibilità spirituale, ha saputo farsi interprete del mistero grande e terribile della vita e della morte.
Per penetrare in profondità nel mistero dell'incarnazione del Verbo e della divino- umanità di Gesù non si può prescindere da una comprensione spirituale dell'"umanità" di Maria, della sua piena appartenenza al popolo di Israele; così come per approfondire il senso del nostro essere chiesa oggi è indispensabile riandare con gli occhi della fede alla chiesa-madre di Gerusalemme, la chiesa della Pentecoste, "assidua e concorde nella preghiera, insieme con Maria, la madre di Gesù".