Non è scritto da nessuna parte che una minoranza, anche se composta dai migliori, possa attribuire a sé ciò che la democrazia reclama per tutti: le libertà, la dignità, l'istruzione, il lavoro, l'accesso alle cariche. In troppi casi la meritocrazia dei ricchi preferisce non vedere che cosa potrebbe essere il merito dei molti.
Il volume offre tre scritti che consentono di conoscere alcuni particolari biografici sul Petrarca. Il testo principale è la prima biografia del poeta di Arezzo, scritta nel 1342 da Giovanni Boccaccio, "De vita et moribus Francisci Petracchi poetae". Boccaccio conobbe personalmente Petrarca, del quale accettò il suggerimento di non distruggere il suo capolavoro, il "Decameron". Importante testimonianza per la storia della letteratura, il "De vita" boccacciano concentra la sua attenzione sull'erudizione di Petrarca latinista, tramandandone un'immagine che perdurò per oltre un secolo. L'edizione è completata da due lettere "senili" dello stesso Petrarca, in cui racconta la propria vita: "Posteritati" e la "Lettera a Guido Sette".