Con il suo stile diretto e attuale, Paolo Curtaz affronta il mistero della morte di Cristo, prendendo le mosse dal Vangelo, dalle pagine che più hanno turbato, straziato, scosso l'anima del mondo: una profonda riflessione che conduce il lettore di fronte allo scandalo della fede. «Gesù» scrive l'autore «sa che è l'ultima cena. Sa che tutto sta per finire. Vuole ancora compiere un gesto, l'ultimo».
In questo volume, che viene proposto al grande pubblico dopo un'edizione locale del 2008, sono raccolte 31 riflessioni che sintetizzano perfettamente il pensiero di don Tonino sul tema missionario, tanto importante per la Chiesa e sempre più centrale nelle indicazioni di papa Francesco che, nei mesi scorsi, ha anche reso omaggio ai luoghi della vita del sacerdote di Alessano. Don Tonino sapeva che le missioni non sono riducibili, per il cristiano, a un luogo dove mandare offerte, ma devono sempre più diventare spazi di riflessione globale, richiami ad aprirsi a una coscienza planetaria, territori e popoli grazie ai quali riflettere sul futuro delle relazioni umane, luoghi ove impegnarsi per trasformare la terra e accelerare la venuta del Regno. Ogni meditazione raccolta in questo volumetto - una per ogni giorno del mese -, aprendosi con un ideale "buongiorno!", può diventare la perfetta compagna di viaggio per chi si mette sulle strade del mondo, al mattino, con Cristo.
Il presente lavoro costituisce il completamento di una trilogia iniziata nel 2005 con la pubblicazione del Diario personale di Mariacristina Cella Mocellin (Una vita donata) e proseguita poi nel 2009 dalla sua Biografia (Cara Cristina, di A. Zaniboni). Questa edizione integrale delle sue lettere, in occasione del ventesimo anniversario della sua salita al cielo, tiene conto anche della meravigliosa storia di grazia che in questi anni ha accompagnato il cammino della figura di Mariacristina nella Chiesa e nel mondo.
Nei consigli evangelici di povertà, castità e obbedienza è celata una gioia singolare che mi raggiunge ogni giorno con soavità e senza frastuono. Sono convinto che la riforma della Chiesa, di cui oggi tutti sentiamo un impellente bisogno, passi prima di tutto attraverso una fede in Gesù capace di spingersi verso quella santità che i consigli evangelici veicolano. Siamo troppo poco poveri: diciamo di non volere privilegi ma poi li cerchiamo; siamo troppo poco casti: ci scandalizziamo della decadenza dei costumi, ma poi leghiamo le persone ai nostri carismi o alle nostre idee; siamo troppo poco obbedienti: predichiamo il vangelo, ma non siamo disposti a convertire ad esso le nostre strutture. Senza santità i nostri programmi (la cui elaborazione occupa tristemente la maggior parte della vita della Chiesa), parafrasando Paolo, appaiono fugaci “cembali che tintinnano”. Eppure Gesù al giovane ricco non ha chiesto di “organizzarsi”, ma di vivere come Lui!
L'autore
Giuseppe Forlai è presbitero della diocesi di Roma. Ha insegnato mariologia presso la Facoltà Teologica del Triveneto, la Pontificia Facoltà Teologica Seraphicum e teologia spirituale presso la Scuola di Teologia per Laici dell’ISSR Ecclesia Mater
di Roma. Attualmente è docente incaricato di mariologia presso la Pontificia Università Gregoriana. È membro dell’Associazione Mariologica Interdisciplinare Italiana (AMI). Tra i volumi pubblicato presso le Edizioni San Paolo ricordiamo: L’irruzione della grazia. Per una rilettura ecumenica del dogma dell’Immacolata (2010) e In questo mondo benedetto (2011). Ha redatto le voci «Europa» e «Movimenti Ecclesiali» per il dizionario Mariologia (San Paolo, 2009). Ha curato, insieme a Daniele Libanori s.j., l’edizione italiana del Trattato sul sacerdozio di San Giovanni d’Avila (Bologna, 2010).