Il libro tratteggia la vita e la spiritualità della prima Santa sposata dell’epoca moderna: la Santa delle mamme, della famiglia, ma soprattutto la Santa della vita e della gioia, che non esita a mettere a repentaglio la sua vita – perdendola poi effettivamente – per la sua quarta figlia. Pur non essendo l’unica mamma che ha dimostrato questo coraggio,in un’epoca in cui il valore della vita umana, della vita non ancora nata, viene messo in discussione, proprio oggi,il gesto eroico di Gianna Beretta Molla è un segno che dimostra l’autentico amore di quelle mamme cristiane, capaci di donare la vita fino all’ultima conseguenza.Sicuramente non è per caso che Giovanni Paolo II abbia beatificato la giovane mamma il 24 aprile 1994 e, successivamente, canonizzata il 16 maggio 2004.Già Paolo VI,quand’era arcivescovo di Milano, aveva esaltato il suo mirabile gesto per mettere in luce il valore e il coraggio di tante mamme cristiane.
Carlo Houben (1821-1893), olandese di origine, entrato nella congregazione dei Passionisti appena impiantata in Nord Europa, viene mandato in Irlanda. Un paese povero, stremato dalle carestie, ancora legato alla Gran Bretagna, dissanguato dalle emigrazioni. È richiesto il suo aiuto per sostenere una povera comunità che agli inizi della sua presenza nella “Terra dei Santi” veniva messa duramente alla prova da difficoltà di ogni genere.
Carlo spende tutte le sue energie per il bene degli irlandesi. Le tante conversioni e le innumerevoli grazie, che i fedeli ottengono per l’intercessione di questo fedele e tanto umile servo di Dio, lo fanno chiamare ancora oggi «il taumaturgo di Dublino».
Padre Tito Zecca è sacerdote passionista. Nato a L’Aquila nel 1941, è laureato in teologia al Pontificio Ateneo “Antonianum” di Roma e per diversi anni ha insegnato in alcune Facoltà teologiche. Più volte segretario in vari convegni di studio su beati e santi delle congregazioni passioniste. Autore di numerose pubblicazioni, tra libri e articoli su riviste, prevalentemente su temi di teologia spirituale e di spiritualità e agiografia della Congregazione della Passione. Tra queste segnaliamo: Santa Gemma Galgani (San Paolo, 20022); Sola con Gesù solo. Colloqui estatici della stigmatizzata di Lucca (San Paolo, 20032); Gli Angeli nella vita e negli scritti di Gemma Galgani (Paoline Ed., 2005).
Solo tre capitoli per tracciare il volto di un grande santo del secolo XVI e per far percepire la ricchezza spirituale di un uomo di Dio: san Filippo Neri (1515-1595). Da queste pagine il Fondatore dell’Oratorio viene presentato come una figura di spicco nell’azione riformatrice del Concilio di Trento, un uomo di grandi relazioni, semplice, gioviale e sempre vicino alla gente, in particolare ai giovani. Un libro sintetico, ricco di dati e informazioni per un primo incontro con il grande santo.
Padre Cistellini Antonio, grande storico della Congregazione dell’Oratorio e promotore della spiritualità e santità di san Filippo Neri, ha consacrato circa trent’anni della sua vita a una delle più prestigiose opere dedicate al venerato “Apostolo di Roma”: San Filippo Neri, l’Oratorio e la Congregazione oratoriana. Storia e spiritualità, in tre volumi, Brescia 1989.
“Una cosa in mente” ripercorre le tappe della vita del Cottolengo e gli episodi che lo hanno portato a dare vita, in soli 14 anni, ad una struttura che ospita 1300 ammalati, poveri, abbandonati.
La narrazione biografica di un apostolo della carità, san Giuseppe Benedetto Cottolengo (Bra [CN] 1786 – Chieri [TO] 1842), che, ispirato da Dio e animato da spirito evangelico, ha fondato l’istituzione Piccola Casa della Divina Provvidenza e ha dato vita a molteplici iniziative a favore degli uomini più bisognosi. Allegato al libro, l’omonimo film TV.
Paolo Damosso è nato a Torino il 4 aprile 1964. Sposato, con due figlie, da quindici anni si occupa come autore e regista di produzioni televisive. Sono più di cinquanta i lavori realizzati per la NOVA-T, il centro di produzione dei Padri cappuccini italiani. In questi anni ha realizzato programmi di vario tipo: reportage, documentari, docu-fiction e film. Tra questi ricordiamo: Un uomo in prestito al mondo sulla vita del card. Schuster (arcivescovo di Milano); Padre Pio. Uomo di Dio prodotto con la Rai; I fioretti di San Francesco con Flavio Bucci, Valeria Moriconi, Pamela Villoresi, Giancarlo Dettori e Franca Nuti; Un bel servizio film con Pamela Villoresi e Silvia Budri (realizzato per le Ancelle della Carità di Brescia); Io non lo so film con Francesca Draghetti e Anna Ferruzzo (realizzato per le Suore della Carità di S. Giovanna Antida Thouret). Come autore delle sue sceneggiature, ora propone il “romanzo” del suo film Una cosa in mente, su San Giuseppe Benedetto Cottolengo. Un nuovo modo per comunicare tutte le emozioni e le riflessioni vissute.
Uno splendido ritratto della Chiesa italiana contemporanea.
Con una scansione geografica, per ciascuna delle Regioni Ecclesiastiche di appartenenza, viene presentata la figura di un testimone, proposto dallo stesso vescovo della Diocesi come simbolo della testimonianza cristiana del nostro tempo. Sono privilegiati le donne e i laici, ma l’attenzione è rivolta anche alla specificità della testimonianza. I testimoni della prima metà del secolo XX sono soprattutto impegnati nel sociale, come Teresio Olivelli o Joseph Mayr Nusser danno la vita a difesa della libertà e degli ebrei perseguitati. Nella fase della ricostruzione postbellica spiccano le figure di Giorgio La Pira e Lorenzo Milani ma anche figure più umili come Gabriella Sagheddu e Maria Marchetta che nell’entusiasmo del Concilio, offrono la loro vita per la causa ecumenica. E giacché parliamo di Vaticano II il pensiero va a due vescovi meridionali: don Tonino Bello e Guglielmo Motolese. Poi vi è la fioritura di testimoni dell’evangelizzazione come Marcello Candia, Carlo Urbani, Vittorio Trancanelli e Annalena Tonelli. Per concludere con un accenno ai testimoni provenienti dalle fila dei movimenti: Igino Giordani, Marilen Elena Holzhauser ed Enzo Fondi per i Focolari, don Francesco Ricci, Bobo Torchiana e don Luigi Giussani per Comunione e Liberazione.
Un bel ritratto della Chiesa italiana contemporanea, testimoni della giovinezza e della fecondità del Vangelo.
Elio Guerriero è nato a Capriglia (Av) il 14 gennaio 1948. Vicedirettore editoriale della San Paolo, è direttore della rivista Communio e cura l’edizione degli scritti di Hans Urs von Balthasar in Italia. Ha ugualmente curato per la San Paolo il completamento della collezione iniziata da A. Fliche – V. Martin per gli anni dal 1878 al 1978. Ha pubblicato: Gli occhi del lupo. Storie irpine, Jaca Book, Milano 1982; Silone l’inquieto. L’avventura umana e letteraria di Ignazio Silone, San Paolo, Cinisello 1990; Hans Urs von Balthasar; San Paolo, Cinisello 1991 (tradotto in 4 lingue); Il sigillo di Pietro, SEI, Torino 1996; Il dramma di Dio, Jaca Book, Milano 1999; Santa Gianna Beretta Molla, San Paolo, Cinisello 2004 (insieme con Pietro Molla); Hans Urs von Balthasar, Morcelliana, Brescia 2006.
Un'affascinante ricostruzione della storia di Giacomo il Maggiore che nasce dalla riflessione sui Vangeli e dal ricordo di un Cammino che ha portato generazioni di uomini e donne fino ai confini della Spagna, a Santiago di Compostella. La fantasia, il romanzo e la realtà, la storia e la tradizione si compongono in un appassionante viaggio che attrae il lettore e lo invita a percorrere il Cammino. Il Cammino è divenuto in questi ultimi anni molto popolare per ogni genere di persone.
Sugli inizi della vita e dell’attività di san Domenico ci sono notizie molto scarse. Roquebert argina questa lacuna con la sua grande conoscenza della storia dei Catari e della geografia francese. Gli basta un nome di persona o di luogo per stabilire delle circostanze e dei percorsi. Il suo racconto è sempre lineare e convincente, tratteggiando la figura del grande predicatore francese con abilità incomparabile. Incaricato dapprima di riconquistare con la predicazione il sud della Francia dove l’eresia catara ha fatto grandi progressi (1206 – 1216) Domenico cerca di convertire gli eretici con la predicazione e con l’esempio di una vita cristiana umile e povera. Pur costretto a stare dalla parte dei crociati, ne prenda sempre più le distanze fino a quando, nel 1217 Onorio III riconosce ufficialmente l’ordine che si diffonde in Francia, in Spagna, in Italia, in Ungheria. Domenico fissa la sua dimora a Bologna, dove muore nell’agosto del 1221.
Michel Roquebert è uno dei più noti studiosi di storia del Catarismo (cfr. I Catari, Ed. San Paolo, 2003), che ha studiato per almeno trent’anni. Vincitore del Grand Prix d’Histoire dell’Académie Française, è autore di molte opere, la più importante delle quali è la sua ricerca sulle fonti del catarismo in cinque volumi.
Due vite in una sola. Apostolica e mistica. Santa Maria Crocifissa (1813-1855), al secolo Paola Di Rosa, ha trascorso la sua esistenza nell’esercizio della carità evangelica, ma allo stesso tempo ha sperimentato dolori, passioni e gioie che rientrano nella misteriosa sfera della mistica. Fondatrice delle Ancelle della Carità di Brescia, un esercito di donne che opera con professionalità nel mondo della sofferenza più dura e più drammatica degli ospedali. La Congregazione fondata da Paola Di Rosa era indirizzata principalmente al mondo sanitario, ma in seguito si è estesa ad asili, scuole e collegi per l’educazione della gioventù, dispensari, colonie alpine e marine...
Paola era ricca, nobile; avrebbe potuto vivere negli agi, nelle comodità. Invece realizzò il suo capolavoro d’amore in soli quarantadue anni di vita.
Cristina Siccardi, nata a Torino il 2 maggio 1966, è sposata e ha due figli. Laureata in lettere moderne con indirizzo storico, ha collaborato con La Stampa e La Gazzetta del Piemonte; scrive per il settimanale Il nostro tempo e per diversi periodici culturali. È membro di alcune accademie italiane, fra cui «Paestum», «Costantiniana», «Ferdinandea» e «Archeologica italiana». Fra i titoli pubblicati ricordiamo: Giulia dei poveri e dei re. La straordinaria vita della marchesa di Barolo (1992; 19982); Maria Teresa alla conquista di Cascia. L’ineffabile avventura dell’erede di santa Rita (1993); Elena, la regina mai dimenticata (1996); Martire a vent’anni. Teresa Bracco (1998); Mafalda di Savoia. Dalla reggia al lager di Buchenwald (2000); Madre Amedea Vercellone. Fra misticismo e azione nella Torino del Seicento (San Paolo, 2001); Giovanna di Savoia. Dagli splendori della reggia alle amarezze dell’esilio (2001); Pier Giorgio Frassati. Modello per i cristiani del Duemila (San Paolo, 2002); Vivere e narrare la missione. Gian Paola Mina (San Paolo, 2003); La bambina di “Padre Pio”. Rita Montella (2003); Monsignor Luigi Talamoni (San Paolo, 2004); Santa Vincenza Gerosa (San Paolo, 2005).
Carissimi, c’è una notizia che ci riempie di gioia che, con questa mia lettera, voglio comunicare ufficialmente a tutta la nostra Chiesa di Milano: il prossimo 16 maggio, il papa Giovanni Paolo II proclamerà santa Gianna Beretta Molla, madre di famiglia. È la prima canonizzazione che riguarda direttamente la nostra Diocesi dopo san Carlo Borromeo, è la prima madre di famiglia che, dopo i primi tempi del cristianesimo e dopo il Medioevo, viene riconosciuta come santa da tutta la Chiesa.
L’esistenza di questa donna meravigliosa è stata tutta incentrata su Gesù Cristo, è stata una traduzione concreta di alcuni tratti del volto di Gesù da lei contemplato e amato.
(dalla Lettera del cardinale Dionigi Tettamanzi alla diocesi di Milano)
Pietro Molla è nato a Mesero (Milano) nel 1912. Laureato in ingegneria meccanica è stato per lunghi anni direttore di una grande azienda milanese. Sposò Gianna Beretta il 24 settembre 1955. Dal loro matrimonio nacquero quattro figli: Pierluigi, Mariolina, Laura e Gianna Emanuela. Dopo la morte della moglie nel 1962 ha continuato la sua attività imprenditoriale. Attualmente vive a Milano.
Elio Guerriero è nato a Capriglia (Avellino) nel 1948. Ha studiato teologia e filosofia e si occupa in particolare di storia della Chiesa. Ha curato l’edizione italiana delle opere di Hans Urs von Balthasar e ne ha scritto la prima biografia. L’interesse per santa Gianna deriva dall’attenzione balthasariana per la femminilità, immagine della bellezza materna e sponsale della Chiesa.
Gli storici sono concordi nel definire il Borromeo “genio pratico” della sofferta Riforma cattolica; da lui perseguita con infaticabile attività pastorale, si estese, non senza incontrare resistenze e difficoltà, a ogni settore della vita della Chiesa, lasciando tracce indelebili.
La biografia di San Carlo oggi parla ancora. Per il suo amore alla Chiesa e per i fratelli, per i quali donò tutto se stesso prima ancora dei suoi beni; con la sua vita povera e austera, aliena dai costumi, certo non edificanti, del suo tempo.
Angelo Majo (1926-2003), ordinato sacerdote nel 1949, laureato in filosofia, ha insegnato presso il Seminario del Duomo di Milano ed è stato rettore del Collegio arcivescovile di Monza. Dal 1970 al 1983 ha diretto l’ufficio stampa della Curia di Milano e dal 1974 è stato arciprete del Duomo. Ha fondato l’Associazione Amici del Duomo e la NED (Nuova Editrice Duomo). È stato un apprezzato studioso della tradizione ambrosiana e ha diretto il Dizionario della Chiesa ambrosiana in 6 volumi. Presso le Edizioni San Paolo ha pubblicato Il Duomo di Milano. Storia, arte, vita religiosa (1999), Amicizia. Valore umano e cristiano (2000), e con la giornalista Mimma Russo Sant’Ambrogio. Il racconto della vita (1997) e Il cardinale Giovanni Colombo (1998).
Colpito dalla grazia lungo la mulattiera che da San Giovanni Rotondo conduceva a Manfredonia, Camillo de Lellis si pente della vita passata e si converte a Dio. È l’inizio di una vita esemplare dedicata all’assistenza dei malati e dei poveri. Attingendo dalla ricca mole di testimonianze raccolte nella Positio, il volume ripercorre il cammino di santità di san Camillo de Lellis attraverso la voce di quanti hanno condiviso con lui le fatiche e l’impegno nei confronti dei diseredati, fornendo così un vivido ritratto a tutto tondo del patrono dei malati e degli ospedali.
Domenico Casera (Campodaccio, Bolzano 1920), docente al «Camillianum», istituto internazionale di teologia pastorale sanitaria, è direttore della rivista Camillianum. Per le Edizioni San Paolo ha curato i volumi tratti dalle opere di san Camillo de Lellis Servire con ogni perfezione gli infermi (1897) e La riforma ospedaliera. Regole e documenti (1991).
Monica, nata a Tagaste in Numidia nel 331, sposò un nobile pagano di nome Patrizio, dal temperamento impulsivo e irascibile. Ella si trovò, dunque, a vivere un matrimonio impegnativo, reso ancor più difficile dalla nascita di Agostino, un figlio tanto geniale quanto inquieto. Monica, tuttavia, donna forte fu all’altezza della situazione. L’Autore, patrologo e storico della Chiesa antica, ne ricostruisce la vita e la personalità sullo sfondo della storia e della società del tempo. Monica morì nel 387 alle porte di Roma e nella Città Eterna è particolarmente venerata. I fedeli riconoscono in lei la madre che dovette affrontare le difficoltà proprie della vita di famiglia. Per questo, al di là della lontananza nel tempo, Monica è ancora oggi una santa attuale, venerata e amata.
Mons. Giovanni Falbo è nato nel 1944. Sacerdote dal 1968, è uno studioso dei Padri della Chiesa e dei primi quattro secoli dell’era cristiana. Laureato in teologia, è stato professore di patrologia presso il Centro «Ut unum sint». Ha collaborato all’istituzione dell’IRS Ostiense di cui è stato il primo direttore e docente di patrologia e storia della Chiesa antica. Dal 1977 è parroco della popolosa parrocchia di Santa Monica a Lido di Roma. Attualmente è segretario della Commissione presbiterale del Lazio e membro della Commissione presbiterale italiana.