Dalla penna di uno dei maggiori esperti di mariologia, un trattato che è ormai un classico della riflessione su Maria e sulla tradizione mariana. Diviso in due grandi parti, il lavoro del mariologo francese presenta un percorso storico, dottrinale e spirituale che permette al lettore di conoscere le complesse sfaccettature della figura della Madre di Dio. Dalla storia e dai testi evangelici e apocrifi, attraverso la proclamazione dei dogmi, l'autore ci conduce dentro il mistero dell'accoglienza della Chiesa, del popolo di Dio e del mistero di Maria. Le grandi domande attorno a questa figura prototipo della santità cristiana sono tutte affrontate: dal tema della Verginità, al mistero dell'Assunzione; dalla "figura" biblica al destino escatologico.
Nel vangelo di Luca leggiamo che Gesù ci chiede di essere "misericordiosi come lo è il Padre". Ma la misericordia è difficile da esercitare: perché, se mi sforzo di essere come il Signore mi vuole, devo stare sullo stesso piano di chi ha dissipato la sua vita e poi, tardivamente, si è pentito? Perché questa misericordia fa sembrare il mio impegno inutile? Perché sembra così ingiusta? Don Marco D'Agostino risponde a queste domande indicando in Maria una guida sicura nell'accidentato percorso della misericordia; Maria, che ha risposto alla chiamata della Divina misericordia e ha accolto il Signore che si è fatto uomo, ci mostra il punto in cui le nostre azioni e il nostro vivere si avvicinano di più al Cielo. Maria, grembo di misericordia ha anche una seconda stella polare, Gianluca Firetti. Con "Spaccato in due. L'alfabeto di Gianluca", don Marco e Gian hanno raggiunto tantissime persone in tutta Italia, portando loro un messaggio di fede e di speranza. Quel libro era volutamente mancante della lettera "Z" in quanto, Dio stesso, nel momento opportuno, l'avrebbe scritta per Gian. La sua "Z", a soli vent'anni, è stata scritta velocemente e allora la "Z", ultima lettera del suo alfabeto, diventa la prima di questo testo, la prima di tante che invocheranno Maria e, nella rilettura del Vangelo, ce la faranno sentire madre e sorella.
Da una grande guida spirituale come madre Cànopi, un percorso con Maria e attraverso Maria, per ritrovare le radici della dignità della donna, come fu pensata nel cuore stesso di Dio, come deve essere anche oggi nella Chiesa e nel mondo.
Pensato come un cammino in sei tappe, il libro è arricchito da un capitolo conclusivo che raccoglie preghiere e poesie in lode alla Vergine.
Anna Maria Cànopi
Abbadessa dell’abbazia benedettina «Mater Ecclesiae», sull’Isola di San Giulio (Novara), madre Cànopi è stimata autrice di numerose pubblicazioni di spiritualità biblica, liturgica e monastica. Tra i suoi lavori, spicca la collaborazione all’edizione della Bibbia CEI e alle edizioni ufficiali del Messale e dei Lezionari liturgici. Per San Paolo ha pubblicato: Sospinti dall’Amore (2013), Lettera a Edith Stein (2014) e Voglio cercare l’amato del mio cuore. Spunti meditativi sul Cantico dei Cantici (2014).
Nel corso della storia della Chiesa la devozione per la Madre di Gesù, grazie alla sua particolare posizione nell’opera di salvezza, fiorì rigogliosa assumendo talvolta forme persino troppo esuberanti.
La posizione di Maria nella dottrina della Chiesa e la sua venerazione hanno costituito motivo di tensioni. In questi quattro interventi Hans Urs von Balthasar cerca un accordo per superare gli opposti estremismi, ed esprimere
in modo nuovo e in conformità ai tempi ciò che è sempre valido nella venerazione e devozione alla Madre di Dio.
Hans Urs von Balthasar nasce a Lucerna nel 1905. Dopo gli studi di germanistica e filosofia all’Università di Zurigo, nel 1929 entra nella Compagnia di Gesù. Per la sua formazione teologica è decisivo l’incontro con Henri de Lubac e con la mistica Adrienne von Speyr: con quest’ultima fonderà un istituto secolare, la Comunità di San Giovanni. Con il trascorrere degli anni diventa un punto di riferimento per la teologia cattolica, influenzando – pur senza parteciparvi di persona – lo stesso concilio Vaticano II. Muore il 26 giugno 1988, due giorni prima di poter ricevere la berretta cardinalizia che gli era stata riconosciuta da papa Giovanni Paolo II. Fra le sue numerose opere si ricordano anzitutto la monumentale trilogia (Gloria, 7 volumi; Teodrammatica, 5 volumi; Teologia, 3 volumi) e i Saggi teologici (5 volumi).
Questo volume raccoglie alcune delle stupende pagine che i Padri della Chiesa offrirono alle comunità del loro tempo per celebrare e magnificare il nome della santa Vergine. Sono scritti densi di afflato spirituale, di stupore e di commossi sentimenti di gratitudine verso quella donna in cui il cristianesimo del primo millennio ha subito riconosciuto un pegno della salvezza offerta al mondo dal Figlio di Dio. I temi sono quelli cari all'innografia classica. Di Maria si canta con meraviglia il suo essere ricettacolo dell'Incontenibile "tu hai contenuto nel tuo grembo colui che i cieli non poterono contenere!" -, se ne commemora con lieta devozione la perenne verginità, se ne impetra l'intercessione nel continuo rincorrersi dei vocativi, accorati e gravidi di sentimento. Gli inni provengono per buona parte dai libri liturgici della chiesa bizantina e costituiscono una testimonianza luminosa della preghiera della Chiesa ancora indivisa. In molti casi si tratta di inni appartenenti a generi che la cultura occidentale fatica oggi a riconoscere. Chiudono la nostra raccolta due stupende preghiere a Maria, una delle quali ci conduce alle soglie del secondo millennio cristiano: come il lettore potrà intuire, sono capolavori di una spiritualità senza tempo.
La divisione in quattro libri, già proposta dall'edizione monfortana degli anni Cinquanta, richiama ovviamente quella dell'Imitazione di Cristo, ma espungendo alcuni testi secondari e riadattando la resa letteraria a un lessico più moderno. Agli occhi di chi legge dovrebbe risultare immediatamente chiaro che delle innumerevoli pagine scritte da Tommaso da Kempis quelle mariane non sono meno belle o meno evocative di quelle dedicate all'imitazione del Figlio di Dio. Un filo d'oro lega anzi l'imitazione della Madre alla sequela del Figlio, e Tommaso ne parla con grande convinzione: nelle pagine dell'autore Maria non fa altro che rimandare al suo Unigenito, e se si compiace di esaudire le preghiere dei suoi devoti è solo per riannodarne le storie spezzate e irrorare ciascuna di esse della linfa vivificante della grazia. Le parole poste sulle labbra della Vergine non sono solo toccanti, ma anche profondamente innestate in una sapienza del credere che, passata indenne sotto le forche caudine di una certa critica teologica, non intacca né intorbida la gerarchia delle verità e anzi rafforza l'atto di fede, riscoprendone l'imprescindibile dimensione filiale.
Con Romano il Melode (490-560 ca.) la Chiesa conosce una delle massime espressioni della poesia sacra. L'appellativo riconosciutogli lo individua come cantore per antonomasia, innovatore fecondo che ha elevato a vette sublimi il genere poetico che prenderà il nome di 'kontakion', al tempo stesso opera di preghiera, di catechesi e di storia religiosa. Romano è senz'altro "testimone eminente del sentimento religioso della sua epoca, ma anche di un modo vivace e originale di catechesi. Attraverso le sue composizioni possiamo renderci conto della creatività di questa forma di catechesi, della creatività del pensiero teologico, dell'estetica e dell'innografia sacra di quel tempo" (Benedetto XVI, Udienza generale del 21 maggio 2008). In questo volume sono raccolte alcune delle sue migliori composizioni.
Delle quattro omelie di Giovanni Damasceno dedicate alla madre di Dio, tre sono state raccolte nel presente volume: la prima commenta la natività della Vergine; le due che seguono si concentrano sulla sua dormizione. Lo stile, evocativo ma complesso per la densità dei suoi riferimenti teologici, è qui e là intervallato da ammiccamenti alla tradizione apocrifa e alla devozione più popolare.
Rue du Bac, n. 140, Parigi. È l'indirizzo della cappella che, da oltre un secolo e mezzo, è meta di incessante pellegrinaggio, perché in essa ebbero luogo le apparizioni della Vergine a Caterina Labouré e prese avvio la devozione della medaglia miracolosa. In questo libro Jean Guitton traccia dapprima la storia delle apparizioni e l'avventura spirituale di santa Caterina Labouré, giovane contadina e inserviente d'osteria divenuta figlia della Carità; successivamente analizza il messaggio della Madonna e il simbolismo teologico-spirituale della medaglia miracolosa, descritta dalla Vergine stessa alla veggente nel 1830. In queste visioni l'autore ritrova le grandi immagini bibliche che, dalla Genesi all'Apocalisse, parlano della Madre di Dio e del suo posto nella storia della salvezza. Sintesi dell'idea e dell'immagine, la medaglia permette di "rivelare il mistero ai poveri", ai piccoli, ai bambini e di aiutare così anche le persone più sprovvedute a salire ai livelli più eccelsi dell'orazione e della contemplazione. Contro l'obiezione che la medaglia costituisca un esempio di superstizione, l'autore propone un'acuta analisi della devozione popolare, da una parte, e dei fenomeni più misteriosi o problematici, dall'altra, rappresentati dalle visioni, che il Guitton qualifica come casi particolari di "profezia".
Il segreto di Maria è un classico della devozione mariana. In questo libro Montfort non intende rivelare una dottrina astratta, ma un'esperienza vissuta sotto l'influsso della grazia. Si tratta perciò di un "segreto", di una realtà misteriosa che diviene comprensibile nella misura in cui la si vive. Ecco l'argomentazione: Dio chiama alla santità, sicura vocazione di tutti i cristiani. Ma per diventare santi occorre la grazia e per ottenere la grazia bisogna trovare Maria, madre della divina grazia. Biblioteca Mariana: I grandi classici della devozione a Maria, scritti antichi e moderni che testimoniano l'incessante lode e preghiera che la Chiesa ha sempre innalzato a Colei che è Madre di Dio e Madre nostra.
Lodi alla Vergine madre è annoverato tra gli scritti giovanili di Bernardo da Chiaravalle. Stese tra il 1124 e il 1125, le Lodi hanno al centro il mistero di Dio, ma visto e descritto mediante Maria. La Vergine è la "stella" e l'amante il cui fiat innalza a vette divine il mistero dell'amore tra Dio e l'uomo. Vertice dell'umanità, Maria può riassumere la storia umana ed ergersi al di sopra di essa, come faro - o stella del mare, appunto - che guida verso un porto sicuro. Questo volume fa parte di una nuova collana che raccoglie i grandi classici della devozione a Maria, scritti antichi e moderni che testimoniano l'incessante lode e preghiera che la Chiesa ha sempre innalzato a Colei che è Madre di Dio e Madre nostra. "Seguendo Maria non andrai fuori strada, pregando lei non dispererai, pensando a lei non sbaglierai".
Nel 1750 Alfonso Maria de Liguori pubblicò "Le glorie di Maria". Frutto di un'intensa ricerca iniziata nel 1734, il libro non è soltanto l'esposizione di un'esplorazione erudita e di una trattazione teologica a volte polemica, ma è anche espressione della grande devozione del Santo e un segno di riconoscenza a Maria per l'aiuto da lei ricevuto in tutto il corso della sua vita. L'opera risente ovviamente del tempo in cui fu scritta, un tempo di crisi della pietà mariana, contestata da alcuni scrittori cattolici e rifiutata dai giansenisti. Sant'Alfonso reagì con lucidità e coraggio, rifacendosi alla tradizione della Chiesa, impegnandosi a presentare il mistero di Maria nella sua verità e sviluppando fino alle ultime conseguenze il privilegio della maternità divina. Il suo impegno costante fu quello di non chiudersi nei limiti della ragione, ma di aprirsi nella fede all'onnipotenza e all'amore di Dio. Questo volume contiene una selezione da "Le glorie di Maria" che comprende "Le virtù di Maria Santissima" e la raccolta degli Esempi e delle Preghiere che corredano ciascuno dei capitoli sulla Salve Regina.