In quest’opera vengono presentati – tradotti e commentati – i più antichi manoscritti che narrano il martirio di Euplo (304 d.C.), secondo per importanza ad Agata (251 d.C.), martire della chiesa catanese; vengono inoltre classificati i numerosi manoscritti greci e latini, perlopiù sconosciuti, che sono conservati in biblioteche italiane ed estere. Il presente lavoro si snoda secondo un tracciato quanto mai vario e ricco, come ricca e aggiornata è la bibliografia che accompagna il volume. La ricerca è corredata da un percorso sulla diffusione del culto e sulle reliquie del martire, oggi conservate a Trevico e a Catania, luogo del martirio.
Maria Stelladoro è docente ordinario di lettere classiche e specialista in paleografia e codicologia greca presso la Scuola Vaticana di Paleografia, Diplomatica e Archivistica. Ha pure conseguito un perfezionamento in Studi Patristici e Tardo Antichi presso l’Istituto Patristico Augustiniano della Pontificia Università Lateranense e due perfezionamenti in paleografia e codicologia greca. Ha pubblicato saggi di agiografica siciliana greco-latina e di paleografia greco-latina su riviste specializzate. Ha pubblicato la monografia: Agata. La Martire. Agata (251 d.C.) ed Euplo (304 d.C.) illustrarono Catania con il loro cruento martirio.
L’opera raccoglie per la prima volta gli scritti completi di Benedetta Bianchi Porro:
I diari nei quali Benedetta, obbedendo a una precisa indicazione della madre, fin da bambina si abituò a descrivere la vita intorno a sé. I pensieri scritti su suggerimento di padre Luciano Viale: frasi incisive, aforismi che evidenziano il formarsi della spiritualità di Benedetta.
L’epistolario dove, attraverso le lettere scritte e ricevute, Benedetta fece conoscere ad un numero crescente di persone la vita intensa che si andava sviluppando nel suo spirito.
Gli scritti minori, temi ed esercitazioni scolastiche attraverso le quali è possibile conoscere soprattutto l’adolescenza, la formazione e la vita di famiglia di Benedetta.
Benedetta Bianchi Porro (1936-1964). Studentessa di medicina per il desiderio di incontrare e servire i fratelli, fu colpita da una terribile malattia che la costrinse a letto. Privata progressivamente della vista e dell’udito, manifestò un indomito coraggio, una curiosità giovanile, una carica umana che attirarono a lei un gruppo crescente di amici. È con questa compagnia e nella vita famigliare che si compie il cammino spirituale di Benedetta. Un cammino che trova nell’Amore di Dio e in Gesù Cristo il suo punto di arrivo.
Del 23 dicembre 1993 è il Riconoscimento delle virtù eroiche.
Il curatore dell’opera, don Andrea Vena, ha pubblicato presso le Edizioni San Paolo Benedetta Bianchi Porro. Biografia autorizzata (2004).
Una biografia speciale di suor Faustina (1905-1938), apparsa in Polonia nel centenario della sua nascita e subito divenuta un successo editoriale. Fondata su fonti dirette – il Piccolo Diario dell’apostola della Divina Misericordia, i ricordi di persone che l’hanno conosciuta, i materiali d’archivio – questa biografia nasce anche dai sopralluoghi dell’Autrice nei posti della nascita di Faustina, della sua maturazione al cielo e del suo passaggio all’eternità.
Jolanta Sasiadek, giornalista di Breslavia (Polonia), si è diplomata in Diritto.
Autrice di svariati articoli pubblicati su periodici e quotidiani. Dal 1996 lavora nel più importante settimanale cattolico polacco Gosc Niedzielny (l’Ospite Domenicale). Su santa Faustina Kowalska ha già curato: Slowo Boze z Lagiewnik. Dzieje i czyn sw. Siostry Faustyny (La Parola Dio da Lagiewniki. Vita ed opera di santa Faustina).
II volume raccoglie sette opuscoli di Don Alberione, destinati ai membri delle Congregazioni da lui fondate. Si tratta di scritti risalenti ai primi anni ’50 quando l’Autore, ormai settantenne, inizia a tirare le fila delle sue fondazioni e fa un primo “bilancio” dei tanti doni e responsabilità ricevuti da Dio.
In questi opuscoli, più che in altri scritti, risaltano con evidenza due tratti. Il primo è quello della concretezza, maturata soprattutto nel lunghissimo e vario ministero che infonde uno spiccato senso pratico alle indicazioni di Don Alberione. Il secondo è quello della preoccupazione formativa che sgorga dalla coscienza di essere padre e formatore di tanti figli e discepoli, bisognosi di una guida attenta alla loro crescita «finché non fosse pienamente formato il Cristo in essi» (cfr. Gal 4,19).
I sette opuscoli portano questi titoli: Amerai il Signore con tutta la tua mente; Formazione umana; Per una coscienza sociale; Il lavoro; La Provvidenza; Portate Dio nel vostro corpo; Testimonium conscientiae nostrae. Il filo d’oro che li unisce è l’attenzione a una formazione solida, concreta, integrale, che parte dalla testa (stimolando la crescita di una mentalità cristiana, religiosa, apostolica e paolina) per arrivare al cuore (facendo scaturire in esso la passione e lo zelo per un’umanità ferita e bisognosa dell’acqua viva del Vangelo).
Bella, ricca, sensibile, di acuta intelligenza e vivace fantasia, Angela da Foligno (1248-1309), dopo una vita mondana nella quale ha assaporato tutti i piaceri della vita, a trentasette anni si sente irresistibilmente attratta da Dio e dà inizio ad una radicale svolta esistenziale.
Spinta dalla molla di un amore “bruciante”, compie un viaggio spirituale di straordinaria intensità, nel quale ha ineffabili e dolcissimi incontri con lo Spirito Santo, con il Padre, con il Figlio di Dio “umanato”, “passionato” e presente nell’eucaristia, con la Vergine Maria e i Santi, finché giunge alle più alte vette della mistica penetrando nelle insondabili profondità del Mistero Trinitario.
La sua sublime esperienza, raccontata e attualizzata in questo libro nelle sue linee essenziali, trasmette una dolce sensazione di infinito e di eterno.
Bernardo Commodi , nato a Gubbio (PG) nel 1945, è Ministro Provinciale dei Frati Minori Con ventuali dell’Umbria e da anni si dedica allo studio del francescanesimo. Tra le sue pubblicazioni, segnaliamo: Il Beato Andrea da Spello discepolo di S. Francesco (1994); L’Oratorio di San Bernardino presso la chiesa di S. Francesco al Prato in Perugia (1996); Itinerario storico francescano a Spoleto (1998); I Santi venerati nella chiesa dei Ss. Ansano e Antonio a Spoleto (2000); Francesco d’Assisi e Angela da Foligno (2001); Vita del Beato Egidio compagno di San Francesco (2003).
L'analisi, qui condotta sulla scorta di Edith Stein, delle varie dimensioni della persona umana - il pensiero, la carne, l'inconscio, i sentimenti. - propone un cammino interiore verso l'autenticità, che si raggiunge solamente nel più profondo di noi stessi, nel «nucleo» della persona, entrando nella scuola della preghiera. L'insegnamento di Edith Stein, che l'Autore espone in quest'opera con grande competenza, indicherà al lettore piste sicure per avanzare nel percorso dalla sua propria vita.
Edith Stein, filosofa, carmelitana, è nata il 12 ottobre 1891, in una famiglia ebrea tedesca; nell'adolescenza abbandonò la pratica religiosa. Alla fine d'un lungo percorso di ricerca interiore, nel 1921 chiese il battesimo e si fece cattolica. Nel 1933 entrò nel Carmelo di Colonia, ove, due anni dopo, emise i voti religiosi, prendendo il nome di Teresa Benedetta della Croce. Nel 1938 dovette lasciare la Germania e rifugiarsi nel Carmelo di Echt, in Olanda. Perseguitata dall'odio nazista, fu arrestata il 4 agosto 1942 e deportata ad Auschwitz, ove morì il 9 agosto 1942. Fu proclamata santa nel 1998 e, l'anno seguente, compatrona d'Europa. Scrisse molte opere in cui si occupò dell'educazione e del senso della vita.
Il volume raccoglie sessantanove testi scelti di preghiere e riflessioni dei Padri della Chiesa, accostando ai testi nella pagina a fronte un immagine a colori dalla tradizione orientale, miniature, icone, dipinti. Un cammino semplice ed efficace, un regalo originale e prezioso, una saggezza antica e sempre nuova.
Nestore l’Annalista è il principale cronista medievale dei quattro redattori della Cronaca degli anni passati. In questa unica e nuova traduzione con commento, egli dipinge un affresco narrativo stupefacente, immenso, preziosissimo della nascente civiltà russa. Dotto, geniale, finissimo conoscitore delle Scritture, mente portentosa e penna elegante, Nestore tramanda così ai posteri la genesi del primo Stato russo, la storia dei suoi principi e della sua gente, l’assunzione del Cristianesimo, il rapido radicamento di un’incomparabile spiritualità, il divenire della sua gloriosa Chiesa mantenendosi sempre e impeccabilmente nell’alveo della verità con amore palpitante per il suolo natio e commisurato orgoglio etnico.
Alda Giambelluca Kossova, professore or dinario di Filologia Slava dell’Ateneo di Palermo, filologa pura (edizioni critiche di C?ernorizec Chrabar, O pismenech’, Sofia-Firenze 1980 e della paleobulgara Visio Isaiae per la "Series Apocry phorum" del Corpus Christianorum, Brepols-Turnhout, Belgio, 1995) con spiccata predilezione per l’ermeneutica. Nei suoi innumerevoli saggi di esegesi biblica spazia dalla letteratura slavoecclesiastica antica a quella della Rus’ kieviana, dalle opere della Scuola scrittoria di T?arnovo alla tradizione letteraria della Moscovia.
Bernadette Soubirous, dopo le apparizioni di Lourdes (11 febbraio – 16 luglio 1858), viene accolta nella casa delle Suore della Carità di Nevers, a Lourdes, e lì impara anche a leggere e a scrivere. Proprio da quel luogo di “rifugio” vengono scritte le prime lettere a diverse persone. Anche quando sarà a Nevers per diventare religiosa continuerà ad avere rapporti epistolari con diverse persone; in più appunterà in un quaderno, il Carnet de notes intimes, gli appunti delle sue meditazioni e dei pensieri spirituali. Questi costituiscono gli «Scritti» di santa Bernadette che vengono ora tradotti e pubblicati per la prima volta integralmente in italiano, insieme ad alcune testimonianze sugli ultimi giorni di vita della veggente di Lourdes.
Bernadette Soubirous nacque a Lourdes il 7 gennaio 1844. Dall’11 febbraio 1858 al 16 luglio dello stesso anno vide e parlò diciotto volte con la santa Vergine, che le appariva nella Grotta di Massabielle, presso le rive del fiume Gave, a Lourdes. Dopo le apparizioni, entrò a far parte delle Suore della Carità di Nevers e lì visse, quasi sempre, nella sua “cappella bianca” (l’infermeria) fino alla morte, avvenuta il 16 aprile 1879, ripetendo le parole: «Santa Maria, Madre di Dio, prega per me peccatrice». L’8 dicembre 1933 il papa Pio XI la dichiarò santa. A lei la Madonna rivelò il suo nome dicendo: «Io sono l’Immacolata Concezione».
La Fraternità dei Piccoli Fratelli di Gesù è oggi presente in 42 paesi. Il volume raccoglie lo scambio epistolare che hanno avuto con René Voillaume. Questi “diari” non sono stati scritti per essere pubblicati: hanno, pertanto, il linguaggio semplice di uno scambio “in famiglia”, senza ricercatezza letteraria. Sorgente di luce e d’ispirazione reciproca, continuano a essere un mezzo vitale di arricchimento.
I testi parlano soprattutto dei piccoli di questo mondo, ponendo i loro passi su quelli di Gesù in cammino per le strade di Nazaret: «Vivere Nazaret» sarà la preoccupazione e la ricerca di tutta la vita di Charles de Foucauld, fondatore della Comunità che condivide ancora oggi la vita di coloro che sono senza nome e non contano niente.
La Fraternità Dei Piccoli Fratelli Di Gesù è oggi costituita da 240 religiosi, di 30 differenti nazionalità, presenti in 42 paesi. Sono loro gli Autori del volume.
Il genere di questo volume è intermedio fra le susseguose Teologie del Nuovo Testamento destinate all’ambito accademico e le più accattivanti produzioni saggistiche impastate di attenzione all’attualità. In altri termini, le pagine scritte da Romano Penna guardano sì indietro alle lontane origini del cristianesimo, però non con l’interesse dell’archeologo, ma piuttosto tenendo palesemente conto della sensibilità culturale di oggi, nel tentativo di rispondere a una domanda sempre latente e intrigante: se Gesù Cristo si ripresentasse oggi, dopo 2000 anni, si riconoscerebbe ancora in coloro che sostengono di essere i fedeli custodi della sua persona e del suo messaggio?
Romano Penna, nato a Castiglione Tinella (Cuneo) nel 1937, del presbiterio di Alba, è ordinario di Nuovo Testamento presso la Pontificia Università Lateranense. È autore di numerose pubblicazioni a carattere esegetico, tra cui presso le edizioni Paideia, Lo Spirito di Cristo (1976), Il “Mysterion” paolino (1978); presso le Edizioni Dehoniane, Lettera agli Efesini (1988), L’ambiente storico-culturale delle origini cristiane (19913); presso le edizioni Borla, Letture evangeliche (1989) e, infine, presso le Edizioni San Paolo, L’Apostolo Paolo. Studi di esegesi e teologia (1991), Paolo di Tarso. Un cristianesimo possibile (20003), Una fede per vivere (1992), I ritratti originali di Gesù il Cristo, 2 voll. (20013-20032), Vangelo e inculturazione (2001).
Le meditazioni sul Vangelo contenute in queste pagine non sono state scritte per erudizione, ma sono nate nel vivo della comunicazione sacerdotale, nelle prediche al popolo, nelle meditazioni quotidiane e negli esercizi spirituali di uno dei grandi testimoni della fede del nostro tempo.
L’ esegesi vitale del Vangelo fatta da un Santo, aiuta il lettore anche a cogliere quell’impulso spirituale del “cuore senza confini perché dilatato dalla carità di Cristo” di san Luigi Orione.
“C’è in queste pagine una grande ricchezza di contenuti e ancor più di passione per Dio e per il bene” (dalla Presentazione del Card. Angelo Sodano).
Luigi Orione nacque a Pontecurone (Alessandria) il 23 giugno 1872. Infiammato precocemente da aneliti di santità e di carità, dopo una breve esperienza con Don Bosco, ancora chierico, nel 1892 fondò il primo oratorio e nel 1893 il primo collegio a Tortona. Ordinato sacerdote il 13 aprile 1895, confidando nella Divina Provvidenza, spese tutta la sua vita nelle opere di carità per la gioventù da educare, per i poveri da servire, per le anime da salvare, con l’unico fine di «unire al Papa e alla Chiesa per instaurare omnia in Christo». Fondò i Figli della Divina Provvidenza, le Piccole Suore Missionarie della Carità, coinvolse i laici nello spirito e nel progetto della Piccola Opera della Divina Provvidenza. Nei tempi moderni seppe fondere mirabilmente contemplazione e azione al fuoco di una pietà consumata nell’olocausto a Dio, alla Chiesa e alle anime. Morì a Sanremo (Imperia) nel 1940.