Icona della Santa Famiglia con Gesù, Maria e il promesso sposo Giuseppe. Il Cristo viene presentato con una tunica bianca (simbolo di trascendenza) e un manto oro (simbolo di regalità). Giuseppe è completamente vestito di blu (colore del Cielo) forse per ricordare che è solo custode di una Paternità che viene dall’Alto.
Copia fedele e austera in stile bizantino (Scuola Cretese – Teofanis) realizzata da padre Pefkis, agiografo diplomato dell’Accademia Ecclesiastica del Monte Santo (località Athos), con colori autentici e tradizionali, con foglio dorato su tela e legno invecchiato.
Sulla scia del grande messaggio dell’enciclica di papa Francesco “Laudato sii” sulla “custodia del creato”, quest’anno il DiarioG del Giornalino porta i suoi piccoli lettori a compiere una grande missione... conoscere le meraviglie della Natura del nostro pianeta, comprenderne il valore e rispettarle, attraverso un “viaggio” divertente, informativo e educativo.
All’interno del Diario vengono proposti anche alcuni passaggi di quanto ha detto il Papa stesso su questo fondamentale tema. Un percorso “lungo un anno” che, attraverso il personaggio di Giò Blogger e del simpatico alieno Hally, porta i bambini a scoprire tante notizie e curiosità su come è fatta la Terra
e ciò che contiene, sugli aspetti critici della conservazione del Pianeta e sulle “buone abitudini” che i bambini stessi possono mettere in atto nella loro quotidianità per aiutare la sostenibilità dell’ambiente e della vita che lo abita.
COFANETTO BIBBIA 18 DVD
GENESI
ABRAMO
GIACOBBE
GIUSEPPE
MOSÈ
SANSONE E DALILA
DAVIDE
SALOMONE
GEREMIA
ESTER
JESUS
SAN PIETRO
SAN PAOLO
SAN GIOVANNI
L’APOCALISSE
GIUSEPPE DI NAZARETH
MARIA MADDALENA
TOMMASO
GIUDA
Icona della Santa Famiglia con Gesù, Maria e il promesso sposo Giuseppe.
Il Cristo viene presentato con una tunica bianca (simbolo di trascendenza) e un manto oro (simbolo di regalità).
Per Maria si rimanda alle descrizioni sulle icone mariane.
Giuseppe è completamente vestito di blu (colore del Cielo) forse per ricordare che è solo custode di una Paternità che viene dall’Alto.
Rivista per la formazione liturgica permanente di ministri ordinati, persone consacrate e animatori laici della liturgia.
L’icona della Risurrezione (Anastasis) è dominata dalla figura regale (le vesti color oro) del Risorto che, disceso negli Inferi (la caverna), ne risale vittorioso.
Ai piedi del Cristo stanno le porte scardinate degli Inferi disposte a formare una croce per indicare quale è stato il “mezzo” accettato da Cristo per sconfiggere la morte. Nella mano sinistra Egli ha un rotolo che non è quello della Parola, bensì il “chirografo” del peccato: quella cambiale sottoscritta dai nostri Progenitori, Adamo ed Eva, per la quale eravamo schiavi della morte. Cristo, attraverso l’obbedienza al Padre fino alla morte, ha saldato il debito ed ha riscattato tutti “coloro che erano nelle tenebre e nell’ombra di morte”.
Con la mano destra infatti risolleva Adamo, prendendolo per il polso (luogo dove si sentono le pulsazioni, dove si sente scorrere la vita) e ridonandogli la vita eterna. Al fianco di Adamo c’è Eva, madre dell’umanità, vestita di rosso (colore che rappresenta appunto l’umanità), e con le mani coperte in segno di adorazione.
Dietro ai Progenitori altri personaggi in rappresentanza dell’umanità immersa nelle tenebre.
A sinistra dell’icona, ancora altri personaggi che rappresentano i giusti in attesa del giorno del Signore. Sono riconoscibili Giovanni Battista (capelli e barba lunghi e scuri), il vecchio Re Davide (con corona, abiti regali e capelli e barba bianchi), il profeta Daniele (con il caratteristico copricapo orientaleggiante).
“Cristo è risorto dai morti; con la sua morte ha sconfitto la morte e a coloro che giacevano nei sepolcri ha fatto dono della vita” (Inno pasquale)