Giuda Iscariota e Maria Maddalena nella parole di uno degli autori più amati di sempre, Gibran. Giuda venne nella mia casa la vigilia di Pasqua; bussò con forza alla mia porta. E quando entrò lo guardai: aveva il viso terreo.
La vicenda particolare, quella autobiografica di un amore tragicamente deluso, è punto di partenza di una sublime riflessione sull’amore. C’è un’insolita lucidità nei due giovani che si incontrano sotto le stelle del Libano nei giardini di Ali spezzate, una capacità di delineare con chiarezza la propria situazione interiore e gli sconvolgimenti che l’amore provoca in loro. L’immediata frustrazione del desiderio li rende maturi, li obbliga a compiere delle scelte anche radicali e, in tutto questo, a illustrare agli occhi del lettore le altezze più vertiginose che un legame tra spiriti assonanti dischiude agli esseri umani. Le ali degli amanti, seppur spezzate, definiscono la perfetta traiettoria di un volo verso vette raggiungibili solo in una parabola d’amore.
Kahlil Gibran nacque a Bsharre, in Libano, nel 1883. Ancora adolescente si trasferì con parte della sua famiglia negli Stati Uniti. Crocevia di culture – islamica e cristiana, orientale e occidentale – nel 1912 pubblicò il suo primo e unico romanzo, Ali spezzate. Fondò a New York un circolo letterario di immigrati dell’area siro-libanese che si ispirava alle tematiche dei romantici. Il folle (1918), una raccolta di parabole, fu il suo primo testo in inglese, mentre nel 1923 pubblicò, nella stessa lingua, il suo grande successo: il poema in prosa Il profeta, che costituisce una pietra miliare della letteratura araba. Dopo la sua morte, avvenuta nel 1931, venne pubblicato postumo Il giardino del profeta, seguito ideale del fortunato poema, portato a termine dalla sua collaboratrice e compagna.
Pubblicato in inglese a New York nel 1923, "Il Profeta" è unanimemente considerato il capolavoro dello scrittore-pittore libanese. L'opera di Gibran esce qui in edizione economica rispetto all'edizione maggiore pubblicata nel 2005 con le illustrazioni originali dell'autore. Il saggio introduttivo, autentica miniera di informazioni, contribuisce alla rilettura e alla reinterpretazione del testo gibraniano.
Con una nuova traduzione dal testo originale particolarmente attenta alla dimensione letteraria e poetica di Gibran e con un saggio sulla cristologia gibraniana, il libro ricostruisce la figura del Salvatore grazie alle testimonianze di personaggi dell’epoca, alcuni storici altri di pura immaginazione, alcuni chiaramente innestati nei racconti evangelici altri propensi a una libera affabulazione, alcuni sedotti dal suo messaggio altri decisamente ostili. Come pellegrino e forestiero in questo mondo, Kahlil Gibran, poeta dell’Assoluto, scorge in Gesù, Figlio dell’Uomo, il senso ultimo e nuovo dell’intera umanità.
Un’opera unica di grande intensità poetica.
Kahlil Gibran, scrittore, poeta e pittore, nonché drammaturgo, nacque in Libano (villaggio di Bisharri, la Valle dei Cedri) il 6 gennaio del 1883. Trascorse la giovinezza tra Boston, Beirut e Parigi. Nel 1912 si stabilì a New York, dove visse fino alla morte (10 aprile 1931). Nella sua ampia produzione in inglese, spiccano testi di carattere mistico-filosofico, come The Madman (Il folle), The Forerunner (Il precursore), il celeberrimo The Prophet (Il profeta), Sand and Foam (Sabbia e spuma), Jesus the Son of Man (Gesù, il Figlio dell’Uomo), The Wanderer (Il vagabondo) ecc.
La sua corrispondenza con Mayy Ziyadah, grande scrittrice araba, è stata raccolta postuma nel volume Love Letters (Lettere d’amore). Le Edizioni San Paolo hanno inoltre pubblicato il romanzo giovanile Broken Wings (Ali spezzate), le prose lirico-narrative di The Storm (La tempesta), gli atti unici Lazarus and His Beloved (Lazzaro e il suo amore) e The Blind (Il cieco) e alcuni scritti e frammenti inediti, riuniti sotto il titolo La stanza del profeta.
Edoardo Scognamiglio, dottore in Teologia (1997), dottore in Filosofia (2005), è uno dei massimi conoscitori dell’opera letteraria e del pensiero poetico di Kahlil Gibran. Insegna Teologia dogmatica presso la Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale (Napoli) e si occupa di Dialogo interreligioso e dell’islam presso la Pontificia Università Urbaniana (Città del Vaticano). Presso il Convento San Francesco in Maddaloni (Caserta) dirige il Centro Studi Francescani per il Dialogo interreligioso e le Culture. È impegnato in notevoli centri accademici per lo studio e la promozione del Dialogo, collabora a molte iniziative editoriali, a riviste e giornali. Tra le sue numerose pubblicazioni a carattere scientifico, ricordiamo: Il volto di Dio nelle religioni. Una indagine storica, filosofica e teologica, Milano, Paoline, 2001; Ecco io faccio nuove tutte le cose. Avvento di Dio, futuro dell’uomo e destino del mondo, Padova, Messaggero, 2002; Catholica. Cum ecclesia et cum mundo, Padova, Messaggero, 2004; Henri-Louis Bergson. Anima e corpo, Padova, Messaggero, 2005; Volti dell’islam post-moderno, Città del Vaticano, PUU, 2005.