La bellezza: uno dei miti di sempre che fa battere il cuore, magnetizza e alimenta oggi un'industria dal fatturato in continua crescita. Fino a creare l'illusione dell'eterna giovinezza. Ma esiste anche un'altra bellezza (quella «che salverà il mondo» secondo un'espressione di Dostoevskij) evidenziata e diffusa dalla persona "veramente buona". Di questo parla in maniera appassionata l'autore nel presente opuscolo, puntando soprattutto sul valore della dimensione interiore, condivisibile anche dai... "non belli" esteriormente, giustificandola e proponendo le migliori strategie per tonificarla.
Questo libretto inaugura una nuova collana della Sanpino: "La fede legittimata". Essa si propone l'obiettivo di presentare le ragioni (anche "laiche") per cui "credere oggi" è una buona scelta in una stagione di crescente secolarizzazione in cui la fede è sotto assedio. Li firma il super collaudato catecheta don Pino Pellegrino, sulla base del consiglio suggerito recentemente da Papa Francesco al Dicastero della Fede: presentare «in modo convincente» le ragioni per cui credere oggi. Sono testi brevi, ma vigorosi che affrontano temi fondanti il "Credo" cristiano.
«Non ci sono più gli adulti di una volta!». È una battuta fin troppo scontata, ma che nasconde una scomoda verità, di una... "razza in via di estinzione". Lo rilevano gli "addetti ai lavori" come pedagogisti ed educatori e i figli di oggi. In una recente inchiesta, il 30% dei 14-19enni alla domanda «Quale atteggiamento dei tuoi genitori ti dà più fastidio?» ha risposto: «Vederli fare a tutti i costi i nostri amici». Come a dire che i ragazzi vogliono adulti "asimmetrici" che non li scimmiottino e abbiano il coraggio di educarli seriamente alla vita. Dei limiti dei moderni adulti e delle inevitabili e urgenti contromisure per una sua rinnovata e migliorata "edizione" parla il pedagogista di "lungo corso" Pino Pellegrino con la sua originale ironia e profonda conoscenza della persona umana.
Il lettore, «sognatore dei grandi cammini» è al cuore di questo testo, tanto breve quanto denso, in cui Christian Bobin offre ancora una volta la sua trasparente meditazione sul mistero del quotidiano. Il colporteur - parola francese che nell'italiano letterario è stato reso con il termine raro di "colportore" - è il venditore ambulante, e indicava in particolare chi un tempo andava di casa in casa a offrire le Bibbie protestanti. «Bobin è soprattutto un poeta o forse, come direbbe lui stesso, un colporteur, un viandante che vorrebbe portare di casa in casa parole di sollievo per aiutare a vivere. E non sorprende se l'aggettivo più utilizzato per definire la prosa di Bobin dai suoi lettori e dai critici sia poetico; e lui stesso viene presentato come un poeta benché egli non scriva propriamente versi. Poetico è senz'altro il suo sguardo verso la vita: come un monaco o un pittore di icone, spalanca la mano per accogliere l'oro della luce del mondo e intingerlo nell'inchiostro» (M. Cavalleri).
L'autore, avendo seguito fin dagli inizi il magistero di C. M. Martini ed essendo anche stato per anni in corrispondenza con lui, ha colto i tratti essenziali che definiscono la figura e l'impronta spirituale del vescovo che ha guidato la Chiesa di Milano, amato e stimato da credenti e non, segnando una fase storica importante per tutta la Chiesa e la società civile.
Un mosaico di testi, una pagina al giorno, per spaziare con libertà attraverso un caleidoscopio di temi: dalla Bibbia alla spiritualità, dalla letteratura alla musica, dall'attualità alla poesia. Un itinerario in compagnia di frasi e parole di grandi autori, pensatori, artisti, sapienti, commentati da Rosanna Virgili, per attraversare il quotidiano con sguardo sorridente e animo pacificato, traendo insegnamento dal passato e guardando a quel futuro «che porta frutti di nuova pace, nell'acqua di rugiada che i sogni versano sul sonno leggero del mattino».
Una ricca carrellata di citazioni, riflessioni e aforismi pungenti che stimolano il ragionamento, fino a provocare un cambiamento di rotta. Un'inversione di marcia dell'apatia del vivere.
«Tutti dovranno conoscere la mia storia». È questa la consegna che Manuel Foderà ha lasciato a sua mamma Enza, poco prima di spiccare il volo per il Cielo a soli 9 anni. Aggredito da un tumore a soli 4 anni, ha affrontato la battaglia quotidiana con il coraggio di un "piccolo guerriero della Luce", come si definiva per sottolineare il suo desiderio di dare una mano all'amico Gesù a sciogliere "i cuori induriti".