Ciò che è tecnologicamente possibile è anche lecito? Questa è la domanda originaria della bioetica, quel ramo del sapere che risponde all'esigenza di una riflessione morale per l'uomo contemporaneo - con la specifica funzione di "ponte" fra le scienze naturali bio-sperimentali e le scienze umane etico-antropologiche - per identificare le nuove forme di responsabilità dell'uomo nei confronti della vita. La bioetica ha dunque il compito di cercare risposte a quesiti delicati e complessi: è giusto sperimentare su embrioni umani o donare l'utero per la gestazione? Quali sono i dilemmi etici dell'eutanasia e del suicidio assistito? Ci sono limiti nell'applicazione dei trattamenti sanitari e nell'accesso alle cure? Domande che si moltiplicano, con riferimento alle tecnologie emergenti - le neuroscienze, la medicina di precisione, la correzione e il potenziamento genetico, l'intelligenza artificiale - e al mondo animale, all'ambiente, alle generazioni future. Riflettere su questi temi consente di partecipare al dibattito sociale attuale, interrogandosi sulla giustizia, sul senso e sul fondamento del valore della vita umana e non umana, sui confini della libertà e della responsabilità dell'uomo nei confronti degli altri e della natura.
Un'analisi del tema dell'"utero in affitto", considerato come la forma più attuale di sfruttamento del corpo delle donne. Luisa Muraro, fra le più famose pensatrici contemporanee, reagendo all'enorme pressione sulle "madri surrogate" e alla richiesta di legalizzazione di pratiche che negano il livello etico e la dignità della donna, ripensa il rapporto della donna con il proprio corpo - alla luce di un neoliberismo culturale che ne predica la totale disponibilità - ed esalta l'unicità della relazione madre-creatura che va formandosi. Un testo per capire il dibattito che sta investendo la politica, il diritto, l'etica e la famiglia e per riflettere su un tema decisivo per la vita futura, che riguarda tutti.