La pietà cristiana ha percorso lo stesso cammino di Cristo in quel rito religioso che è la Via Crucis, caro al cuore di ogni fedele, che in spirito di penitenza si è affiancato a Gesù sulla via del Calvario. La Croce non è solo patibolo infamante, ma è via, anzi nel linguaggio biblico è vita. La Croce è quindi anche e soprattutto il sentiero della Vita: Via Crucis, Via Vitae. Il tratto di strada rappresentato va dal pretorio di Ponzio Pilato, dove Gesù viene condannato a morte (prima stazione) fino alla cima del Calvario, dove viene affisso alla Croce, alta fra cielo e terra, e dove si trova "un giardino e nel giardino un sepolcro nuovo" (Gv 19,40) in cui verrà deposto il corpo di Gesù (quattordicesima stazione). Le immagini e le parole che illustrano questo itinerario della Via Crucis ci aiutano a diventare sempre più "vera icona" del Figlio: lo Sfigurato della Passione, il Trasfigurato nella Gloria.
L'oblazione monastica, a partire dal Concilio Vaticano II, e in particolare dal Sinodo dei Vescovi sui laici e la conseguente Lettera Apostolica "Christifideles laici", ha conosciuto un "crescente" ininterrotto di interesse. Il volume perciò rappresenta la memoria storica degli ultimi decenni di vita degli oblati italiani, ed è il segno della profonda convinzione che gli autori hanno del significato dell'oblazione e, nello stesso tempo, del loro desiderio di condivisione con i fratelli e le sorelle di quanto è maturato nella loro vita e tradotto in impegno attivo, non solo a livello del loro monastero di affiliazione, ma anche a livello nazionale. Il contenuto della raccolta è di aiuto per approfondire maggiormente i legami che già uniscono alla realtà delle comunità monastiche nello spirito della Regola del nostro santo Padre Benedetto.
In questi anni si è assistito ad un crescente interesse per le vicende storiche di singole comunità cristiane e a più attente indagini sulle origini della prima evangelizzazione in una o in un'altra area geografica. Quest'opera, oltre che atto di amore al Santuario del monte della Madonna, offre un contributo alla conoscenza delle sue vicende nel corso dei secoli: una rivisitazione di pagine di storia che interessano non soltanto l'Abbazia di Praglia ma anche le varie comunità parrocchiali distribuite sui Colli Euganei. Dal testamento di Wirixolo del 1253 - il primo documento che accenna alla chiesa del Monte - fino ai nostri giorni, la storia del Santuario, con le sue alterne vicende, è ripresentata nel suo lento e non sempre lineare svolgersi. Meta di pellegrinaggi il Santuario resta sempre, nel fluire del tempo, luogo di forte richiamo alla vita cristiana e alla devozione a Maria Santissima.
Il volume è un'antologia tardobizantina di detti e novelle edificanti. Compilato in ambiente monastico, con lo scopo di edificare religiosi e religiose e, più in generale, per l'utilità di ogni buon cristiano, ciò che distingue il Neon Miterikon è il suo contenuto "femminile" perché sono donne, prevalentemente, le protagoniste o le comprimarie degli ottantadue brani che lo compongono. Esse offrono all'ammirazione del lettore parole ed azioni virtuose; ma non meno significative sono le vicende che provano la fede di spose e madri di famiglia interpreti di un'umanità contraddittoria e, perciò, paradigmatica. Il presente volume offre la versione italiana, preceduta da uno studio che ripercorre le fasi di evoluzione del primo monachesimo bizantino e traccia alcuni aspetti salienti della spiritualità e dell'ascetismo cristiano orientale dei primi secoli.
È possibile leggere oggi un documento nato più di quindici secoli fa come un testo che parli ancora alle donne e agli uomini del nostro tempo? Questo piccolo libro vorrebbe dare la risposta di un chiaro sì. Le monache e i monaci di questo nostro oggi, se sono veramente portatori della sapienza evangelica di Benedetto, possono ancora dire la parola di cui la nostra società ha bisogno: una parola di unità in un mondo diviso; una parola di comunione in un mondo individualista; una parola di pace in un mondo in conflitto. Il libro esprime l'esperienza di chi ha creduto in questo cammino e vuole testimoniare che, come dice Benedetto, nel percorrerlo, il cuore si dilata e diventa capace di superare ogni fatica e avanzare verso il Signore.
Teodoreto, vescovo di Ciro, rappresenta l'ultima grande voce di Antiochia ed uno dei più rappresentativi esponenti dell'età aurea della patristica. Uomo dalla solida cultura sia classica che religiosa, scrittore fecondissimo, è testimone della fioritura monastica nella sua patria. Fenomeno originale - è ormai acquisito il fatto che il monachesimo della Siria non dipende da quello egiziano - questa storia presenta i grandi monaci che hanno segnato una stagione importante della Chiesa. Gli asceti che Teodoreto stesso ha conosciuto, o di cui altri gli hanno parlato, sono uomini e donne che hanno portato su di sé l'esperienza di Cristo. Se si oltrepassa la scorza di un'ascesi apparentemente "bizzarra", comprensibile se la si colloca nel suo periodo e contesto, si scoprono modelli di vita stimolanti a servire il Signore con fedeltà e amore.