Hanno scritto in questo numero:
L. Alici / A. Anzani / E. L. Bartolini de Angeli / C. Belloni / G. Benzoni
G. Bottoni / F. Castelli / C. Danani / F. De Giorgi / I. De Sandre / U.G.G. Derungs
I. Lizzola / M. Marinelli / M. Naro / E. Peyretti / M. Scocco / E. Zerbini
Dal 2002 Ursicin G.G. Derungs – redattore della rivista Servitium, Quaderni di ricerca spirituale, giunta nel 2014 alla quarantottesima annata – è incaricato di scegliere di volta in volta una immagine per la copertina, scrivendo un breve commento per illustrare come l’immagine stessa illumini il tema specifico di ogni singolo quaderno. L’editrice Servitium offre ora, raccolta in volume, una scelta delle immagini e dei commenti, riveduti dall’A., che delinea al tempo stesso un profilo sintetico della prospettiva teologica, spirituale e culturale dell’A. e della ricerca e proposta della rivista negli ultimi lustri.
Hanno scritto in questo numero:
M. Agostinelli / S. Allievi / A. Anzani / F. Avicolli / E. Barucco / G. Benzoni
F.R. Bertani / P. Bettiolo / C.A. Bolpin / P. Caena / V. Colmegna
R. Gatti / G. Goisis / A. Margarino / E. Maspoli / L. Massini / E. Pace
M. Palmorani / G. Piana / C. Sala / S. Scaglione / B. Tasso / A. Urbani
Serie terza - Anno cinquantaduesimo - settembre / ottobre 2018
Con strumenti diversi (la lectio evangelica, la letteratura cristiana e femminile, lo yoga, l'arte), l'autrice ridisegna i contorni di una possibile sequela di Gesù fatta di stabilità e movimento. L'esortazione evangelica a "rimanere" viene coniugata con la sfida a camminare senza avere "dove posare il capo". Gesù è il punto fisso dell'attenzione del discepolo, ma il punto fisso da seguire, nel rischio di lasciarsi portare su sentieri ignoti. In termini yogici, infine, Gesù viene accostato alla forma dell'asana, tra immobilità e sottile movimento. Ed è qui che l'autrice rintraccia la possibilità, anche per noi, della trasformazione, perché rimanendo in lui, facendo di lui la nostra asana, possiamo prendere la sua forma e divenire, come lui, permanentemente protesi, direzionati, "verso il seno del Padre".
Il quaderno si propone di indagare la polivalenza di un gesto quotidianamente compiuto in maniera irriflessa, mediante contributi che ne mettano in luce senso e determinazioni. Rispetto al vedere vi è, o si suppone ci sia, un coinvolgimento più profondo tra soggetti che “si toccano”, e ciò vale per entrambi gli estremi, dalla carezza delicata al contatto violento. In generale ad essere in gioco è il tema della distanza e del confine nella relazione con l’altro, di cui il toccare è espressione emblematica, nella necessaria distinzione tra un toccare che “cosifica” l’altro in una relazione di potere e subordinazione, e un toccare che stabilisce una relazione nel rispetto della “giusta distanza”, mai definita o definibile a priori, ma diveniente nello strutturarsi stesso della relazione personale.