"Il volume è suddiviso in tre parti: la prima, di carattere introduttivo, evidenzia alcuni temi ed espressioni che costituiscono lo scenario complessivo e costitutivo attraverso il quale si può fare una lettura più puntuale delle tradizioni di questa Settimana. La seconda è di carattere descrittivo/analitico e riguarda lo studio strutturale dei singoli giorni della Settimana. Nella terza, di carattere conclusivo, viene fatta una rilettura complessiva utilizzando due “orizzonti”: quello storico, in cui si rintracciano le origini e le varie fasi di sviluppo delle tradizioni nel contesto della storia dell’espressione religiosa popolare nell’ambito del Cristianesimo occidentale; e quello teologico, in cui si individuano quelle che sono le tematiche e le peculiarità complessive e specifiche dei singoli giorni che sottostanno alla Settimana Santa in Sicilia."
Quale rapporto c'è tra la fede e i social media? In quale maniera i cristiani, e i cattolici in particolare, li utilizzano non solo per parlare di cose inerenti la propria fede ma più in generale? L'autore, a partire dalla sua esperienza di pastore e predicatore, ha analizzato lo "stile" dei cristiani sui nuovi media e come e se questo stile trova i suoi benchmark nel Vangelo. Il libro offre le linee guida e un decalogo per aiutare il credente a utilizzare gli strumenti dei social media evitando il rischio di uniformarsi alle "cose del mondo" piuttosto che ispirarsi alle "cose di Dio".
Obiettivo del volume è dimostrare, attraverso foto e interviste a pazienti oncologici, che la medicina narrativa rappresenta un'area essenziale di ricerca e di sviluppo nel settore della salute, per la sua capacità di rimodulare il rapporto medico-paziente, di rendere sostenibile il sistema socio-sanitario e di migliorare il rapporto con il territorio attraverso campagne di prevenzione e di informazione. La medicina narrativa affonda le sue radici nella letteratura, nella storia, nell'etica e nell'economia. Assai spesso, l'utilizzo di metodologie narrative in contesti oncologici permette a pazienti e curanti di organizzare i pensieri, le esperienze, di trasmettere emozioni e informazioni sul sistema sanitario, di individuare percorsi di cura più efficaci. Allo stesso modo decidere di mostrare i segni della malattia e affidare all'obiettivo di un fotografo esperto le proprie cicatrici ed emozioni serve oltre che a raccontare la propria storia anche a metabolizzarla e a renderla condivisibile.