Perché l'Italia ha una classe dirigente così liquida e poco preparata? Perché la politica deve affidarsi continuamente a una supplenza esterna? E perché in economia le prime linee si cercano nell'opaco universo delle società di consulenza? Un'unica risposta porta a un nervo scoperto del sistema Italia: sono state azzerate le scuole del potere, i luoghi della formazione delle élites, dove hanno studiato e sono cresciuti i gruppi dirigenti che hanno accompagnato il Paese lungo la via del benessere di massa. Adesso le carriere si fanno, con estrema rapidità, attraverso l'ascensore di Internet, in sinergia con la televisione. Oppure nei partiti ad personam, privi di regole e di meccanismi di selezione tipici della democrazia. Tutto è diventato piuttosto casuale, e così abbiamo in campo una classe dirigente di Sbandati. Dei quali facciamo fatica a capire da dove vengono e dove vanno, al di là degli slogan recitati senza pause. Dopo anni di impoverimento e di decadenza, in Italia arrivano risorse che valgono sette volte quelle del piano Marshall alla fine della Seconda guerra mondiale. Ma i soldi non bastano. Oltre alla benzina serve chi guida la macchina, e la scuola giusta dove si possa prendere la patente.
Le vite dei dodici Presidenti sono un viaggio nella storia dell'Italia così come la si vede scorrere dal Palazzo del Quirinale. La storia di un potere che non vorrebbe esserlo. Ma c'è. E pesa. Il Capo dello Stato è, innanzitutto, una persona e porta nel ruolo carattere, inclinazioni, credo e cultura. Che sono suoi e soltanto suoi. Lo sapevate, ad esempio, che un quarto dei Presidenti era monarchico?
Dietro ogni terzina di versi si nasconde uno spunto manageriale. Tutto sta a scoprirlo, con la mente ben aperta e la volontà di ritrovare nelle aziende del XXI secolo il piacere di quel viaggio verso l'alto qui compiuto da Dante Alighieri proprio sette secoli fa. Qui i pensatori del management di oggi fanno capolino accanto a Ulisse, a Paolo e Francesca, al conte Ugolino. Personaggi che affiorano alla memoria di lettrici e lettori indicano sulla mappa dantesca gli itinerari possibili e l'equipaggiamento utile per gestire persone e risorse, soprattutto in tempi complessi come gli attuali. Il traghettatore Caronte si rivela metafora del leader dallo stile direttivo e autoritario, Minosse è un arcigno recruiting manager mentre Virgilio e Beatrice vestono i panni dei mentor capaci. Il Purgatorio è il regno degli interinali dove le anime "a tempo" scontano le loro pene: la superbia diventa autoesaltazione, l'accidia si trasforma in demotivazione e la gola è fame di incarichi. Meta finale resta il Paradiso, il regno delle virtù aziendali: lì i beati sono modelli di comportamento, medievale e contemporaneo.
Si può contribuire al bene comune facendo impresa? Da più parti viene espressa la necessità di cambiare la nostra economia a causa degli enormi problemi di tipo ambientale e sociale. Una delle tesi più accreditate è che tale cambiamento possa avvenire solo attraverso un'azione collettiva. In effetti sempre più imprese operano con l'obiettivo di "migliorare il mondo": in particolare, in molte startup - pur nella consapevolezza di dovere raggiungere un equilibrio economico-finanziario - è forte il desiderio di generare impatto sociale. A questo tipo di imprese, sempre più diffuse nel nostro Paese e all'estero, abbiamo ritenuto di dedicare attenzione con questo volume. Il racconto delle loro storie può essere di ispirazione per tanti giovani potenziali imprenditori ed è stato usato anche per trarre alcuni insegnamenti di management utili per chi effettivamente volesse intraprendere questo viaggio dall'idea all'impatto.
Amsterdam, un sabato mattina del novembre 1942. Mamma Lena dà un bacio in fronte a Salo che sta entrando a scuola e gli dice: «A stasera e fai il bravo». A sei anni quelle parole sono i titoli di coda della vita serena di Salo Muller, che in questo libro racconta il suo inferno, dai contorni non ancora definiti a quell'età, e forse per questo ancora più doloroso. Mamma Lena e papà Louis sono vittime di uno dei tanti rastrellamenti voluti dalle SS in Olanda: finiscono deportati ad Auschwitz e Salo resta orfano. La resistenza olandese lo nasconde, lo aiuta a trovare alloggi di fortuna e famiglie che si fanno carico di lui. Alla fine della guerra lo attende una nuova partenza in un mondo libero: lo accolgono gli zii e dopo problemi di salute e di adattamento, trova la sua strada diventando fisioterapista dell'Ajax di Johan Cruijff, negli anni d'oro dal 1960 al 1972. Ma la pienezza della sua vita diventa la testimonianza: "Com'è possibile che sia accaduto? È una domanda che mi assilla ancora oggi. ... Ora però è giunto il momento di condividere questa storia, la storia della mia vita. Servirà a qualcosa? ...Non so rispondere, ma devo condividerla una volta per tutte".
Il tempo scorre in fretta, troppo in fretta. E spesso manca l'occasione per riflettere sia su cosa si stia davvero facendo sia in quale direzione si stia andando. Per questo le drammatiche vicende della pandemia hanno forse un solo aspetto positivo: l'isolamento forzato spinge a farci domande non solo di tipo esistenziale ma che riguardano le scelte necessarie per uscire dall'emergenza e sui modelli da seguire. Nelle settimane scorse, a partire da quando è risultato evidente che la crisi era destinata a cambiare la vita di tutti noi, abbiamo dato spazio sulle pagine del quotidiano Il Sole 24 Ore ai contributi di economisti, professori, esperti che hanno colto l'occasione per andare oltre la cronaca e alzare lo sguardo dai singoli alberi alla foresta.
Per la Giornata della Memoria la Domenica de Il Sole 24 ORE propone ai suoi lettori la raccolta di articoli della rubrica Giudaica scritti da Giulio Busi, un itinerario critico costruito attraverso episodi del presente e del passato che raccontano in retrospettiva un momento della storia da non dimenticare, oggi più attuale che mai, attraverso la narrazione intensa e puntuale del massimo ebraista italiano.
Come i manager vengono scelti e hanno successo nel capitalismo familiare è l'oggetto di questo libro, che si pone due obiettivi: il primo, fornire agli imprenditori spunti di riflessione, suggerimenti, strumenti e metodologie per scegliere i manager più adatti; il secondo, aiutare i manager a rimanere a lungo e in armonia nelle aziende familiari.
Quattro manager hanno dato il loro punto di vista in interviste riportate nella parte centrale del libro: Aldo Bisio di Vodafone che ha lavorato con la famiglia Merloni, Gianni Mion di Edizione Holding, che lavora con la famiglia Benetton e ha lavorato con Marzotto, Lorenzo Pellicioli di De Agostini, che lavora con la famiglia Drago-Boroli e ha lavorato con la famiglia Costa e Mondadori, e Paolo Scaroni di Rotschild che, prima di ENI, ENEL e Pilkington, ha lavorato con la famiglia Rocca.
Quattro dei più grandi esperti al mondo sull'argomento hanno contribuito alla parte teorica: John Davis (Harvard Business School e Cambridge Institute for Family Enterprise), Sonny Iqbal (Egon Zehnder), Robert Kaplan (FED, Harvard Business School e Goldman Sachs), Eric Salmon (Eric Salmon & Partners).
Dalla collana StepbyStep arriva il primo manuale che smonta la TV del passato e disegna la TV del futuro, quella che vive sui social network e su una pluralità di schermi. "Social TV" racconta la nuova TV in tutti i suoi particolari, svelando i segreti e le storie di successo, entrando nelle strategie ed elaborando le regole d'oro per realizzarla e per parteciparla. Il volume è una cassetta degli attrezzi per gli addetti ai lavori, ma è anche una guida per i nuovi telespettatori, diventati protagonisti a suon di post e tweet. Come cambiano trasmissioni, palinsesti e investimenti pubblicitari? Come si rimodellano le leggi degli ascolti? Qual è il ruolo dei social network nell'epoca della Social e Connected TV , declinata tra smartphone e tablet, pc e console di gioco, applicazioni e interazioni, login e check-in? Il saggio avvicina i suoi lettori al più importante dei cambiamenti in corso: l'evoluzione da spettatore passivo e analogico a user digitale e partecipativo. In una parola social.
Trovare lavoro, e in particolare il lavoro che ti piace, significa soprattutto disporti nel modo giusto e avere chiaro il percorso da seguire, altrimenti rischi di andare a vuoto, incassare frustrazioni e perdere tempo, senza capire il perché. Dalla definizione dell'obiettivo professionale alla preparazione al colloquio, in 10 semplici passi questo libro insegna a costruire una vera e propria strategia per cercare il lavoro giusto. Si tratta di un percorso a tappe attraverso il quale si può: acquisire le corrette conoscenze su come muoversi per cercare un'occupazione; svolgere un accurato bilancio delle risorse personali per individuare un obiettivo professionale mirato; imparare a ricercare le informazioni chiave per esplorare il mercato del lavoro ampliare la rete di contatti per raggiungere il lavoro che si vuol fare; redigere lettere di presentazione e curriculum vincenti; prepararsi ad affrontare il colloquio di lavoro e la selezione. Nel CD-Rom questionari ed esercitazioni.
Corinnah, giovane ragazza bella, intelligente e un po' insicura, è nata in un sottoscala di Wall Street; tanto basta al direttore del Journal, dove lei è giornalista praticante, per affidarle un reportage sui grandi trader americani. L'incontro con Murray Drakkar, occhi azzurro-vetro, un principe della finanza, si rivela presto ben altro che un'intervista. Un mondo sorprendentemente affascinante le si apre, da cui carpire segreti, da trasmettere al lettore, che passo dopo passo, fra un colpo di scena e una suspense si trova ad apprendere le ricette pratiche per un trading di successo a partire dalle nozioni più elementari. Il viaggio però non è senza pericoli. Il mondo là fuori non è mai senza pericoli per una ragazza bella e sola che tenta di i farcela. In questa prima avventura Corinnah impara che osservando il grafico del prezzo di un'azione (o di qualunque altro asset finanziario incluse le obbligazioni) come per incantesimo compaiono figure che raccontano una storia, predicono il corso degli eventi e danno segnali: compra, vendi, stanne fuori... e, quel che più conta, nella maggior parte dei casi i loro vaticini sono esatti. Una contaminazione fra finanza e romanzo per spiegare la Borsa a chiunque.