Il colonnello Stanislav Petrov era responsabile del monitoraggio dei satelliti sovietici. Nel settembre 1983, in piena Guerra fredda, quando gli schermi segnalarono cinque missili USA diretti verso l'URSS, invece di dare l'allarme innescando un'escalation nucleare, immaginò che il segnale sullo schermo dipendesse da un'interferenza. Ciò che i satelliti avevano scambiato per missili erano raggi di sole riverberati dalle nubi: il cervello di Petrov aveva sventato un disastro nucleare. «Le cose non sono come sembrano, sono diverse, nascoste e, soprattutto, sono di più di quelle che si vedono a occhio nudo.» Come mostra Paolo Legrenzi in questo libro, la vita mentale è più ricca di quanto non sembri al senso comune. E in questa ricchezza si celano molti meccanismi della mente che hanno dato una base scientifica al tema della vita meravigliosa, più volte sviluppato nella letteratura, nel cinema e nelle altre arti. La vita può, anzi deve, essere stupore e meraviglia. Le scienze cognitive possiedono gli strumenti sia per scoprire le origini e i fraintendimenti del senso comune sia per portare alla luce queste bellezze che spesso sono offuscate, banalizzate. Con la conseguenza che la crescente distanza tra come le cose stanno nel mondo e come noi le immaginiamo rischia di condurre a errori, insoddisfazioni, delusioni e inevitabili conflittualità. Questo libro, ricco di casi concreti ed esempi tratti dalla nostra vita quotidiana, è un vero e proprio inno agli aspetti stupefacenti della vita, ma anche il tentativo di segnalare le principali trappole create da funzionamenti della mente adattivi in mondi lontani, mondi diversi.
Queste pagine sono un viaggio: non in un luogo, ma in un tempo. Quello dell'antichità e dei suoi miti dal fascino immortale, così potenti da parlarci oggi come allora. E ci parlano di corpi, di un universo in cui la vita era soprattutto fisicità, concretezza, muscoli e sangue. La nostra storia ci porta nell'Aldilà, dove Odisseo versa sangue per le anime dei morti e incontra Achille, che rimpiange la sua vita terrena. Ricordiamo le battaglie, le armi e le ferite della guerra di Troia, le membra dilaniate di Ettore trascinato attorno alle mura. Osserviamo i corpi simili a clessidre rovesciate raffigurati sulle pitture vascolari e ne comprendiamo le simbologie. Incontriamo gli dei, immaginati con fattezze mortali eppure irrimediabilmente diversi da noi: Afrodite abbagliante nata dalla spuma del mare, Zeus che inganna con le sue metamorfosi. Azioni quotidiane come nutrirci, un destino ordinario come invecchiare, un concetto centrale come l'identità, una paura radicata come quella della morte, acquistano in questa riflessione una profondità nuova. Dall'immersione tra storie e archetipi usciamo rigenerati: più saggi, più capaci di bellezza.
La pace è molto più della semplice assenza di guerra. La parola biblica shalom indica una condizione di pienezza di vita che la violenza distrugge e annienta alla radice. Ed è proprio una riflessione radicale quella che Papa Francesco offre in queste pagine, nelle quali dispiega il suo insegnamento sulla necessità della fraternità e l'assurdità della guerra. Pagine intrise della sofferenza delle vittime in Ucraina, dei volti di quanti hanno patito il conflitto in Iraq, delle vicende storiche di Hiroshima, fino all'eredità, purtroppo inascoltata, dei due conflitti mondiali del Novecento. Francesco non fa sconti a nessuno e individua nella bramosia del potere, nelle relazioni internazionali dominate dalla forza militare, nell'ostentazione degli arsenali bellici le motivazioni profonde che stanno dietro alle guerre che ancora oggi insanguinano il pianeta. Scontri che seminano morte, distruzione e rancori e che porteranno nuova morte e nuova distruzione, in una spirale cui solo la conversione dei cuori può porre fine. Il dialogo come arte politica, la costruzione artigianale della pace, che parte dal cuore e si estende al mondo, il bando delle armi atomiche, il disarmo come scelta strategica sono le indicazioni concrete che Francesco ci affida affinché la pacificazione diventi realmente l'orizzonte condiviso su cui costruire il nostro futuro. Perché dalla guerra non può nascere nulla di veramente umano.
Fin dal concepimento, e per buona parte della vita, il nostro cervello conosce processi che ne garantiscono lo sviluppo e l'aumento delle capacità attraverso l'apprendimento. Ma in ognuna di queste fasi può essere oggetto di aggressioni che possono comprometterne le funzioni: stili di vita scorretti, fumo, uso di droghe o abuso di alcol, alimentazione sbagliata. Per questo l'attenzione verso il cervello dovrebbe accompagnarci lungo tutto l'arco dell'esistenza, a cominciare dai comportamenti della mamma che porta una nuova vita in pancia per arrivare all'invecchiamento a cui dobbiamo cercare di giungere con un cervello «allenato» e buone capacità cognitive. In questo libro, Giulio Maira, con l'esperienza di affermato neurochirurgo, e Vira Carbone, con il linguaggio diretto di divulgatrice di salute, ci spiegano passo per passo il funzionamento dell'organo che più di ogni altro ci rende umani e ci guidano alla scoperta dei comportamenti più adatti per ciascuna delle diverse «età della mente»: un testo pieno di consigli che possono aiutarci a ridurre il rischio di malattie come l'Alzheimer e ad attivare il nostro cervello, sviluppando maggiormente la memoria e sfruttandone a fondo creatività e logica.