Esiste la possibilità di dialogo tra scienza e religione? Oppure non c'è alcuna vicinanza tra il "ragionar di Dio" e "il ragionar sulla natura"? Il dibattito culturale attuale è spesso polarizzato tra chi considera completamente antitetici l'approccio scientifico alla realtà e quello religioso (in particolare quello delle religioni storiche come il cristianesimo), e chi tenta di strumentalmente di piegare risultati scientifici a tesi teologiche. Il presente volume vorrebbe invece fondare il dialogo tra sapere scientifico e discorso teologico a partire da una comune eredità. All'interno delle idee della scienza (in particolare nella più fondamentale delle scienze, cioè la fisica) e di quelle con cui l'uomo dice e pensa Dio (in particolare il Dio cristiano) esistono strutture di pensiero che sono comuni ad entrambe le esperienze. Esse sono talmente radicate in profondità che suggeriscono un'ipotesi a prima vista sorprendente: la scienza è un'eresia cristiana, l'ultima grande eresia cristiana. Il testo prende in esame alcune categorie di pensiero comuni allo sviluppo della scienza e della teologia cristiana e propone delle nuove sfide per la teologia attuale a partire dagli ultimi paradigmi della scienza moderna, che potrebbero trovare spazio all'interno di una teologia che voglia confrontarsi fino in fondo con i risultati della scienza contemporanea.
Si tratta del più completo lavoro che concerne l'Epistemologia Genetica e che insieme a "Biologie et Connaissance" rappresenta le posizioni che Jean Piaget ha assunto nei confronti del problema della costruzione delle conoscenze. Gli scritti piagetiani riportati in questo lavoro sono parte di una vasta opera di 1345 pagine, nella quale hanno scritto alcuni tra i più illustri rappresentanti di varie discipline: dal premio nobel per la fisica Louis de Broglie a Seymour Papert, da Jean-Blaise Grize a Pierre Greco e molti altri studiosi del periodo compreso tra il 1950 ed il 1970. Le pagine di Piaget rappresentano un ottimo raccordo tra le varie forme di conoscenza discusse ed allo stesso tempo propongono un metodo per realizzare un modo nuovo di intendere la conoscenza, fondandola sulle nozioni di complessità, costruzione e dialettica. Da questo punto di vista il presente lavoro, dato alle stampe nel 1967, si rivela ancor oggi di una sorprendente attualità, fornendo suggerimenti ed interessanti ipotesi di lavoro.