Il Rapporto Italiani nel Mondo è giunto, nel 2016, alla undicesima edizione. Vi hanno partecipato 60 autori che, dall'Italia e dall'estero, hanno lavorato a 51 diversi saggi articolati in cinque sezioni: Flussi e presenze; La prospettiva storica; Indagini, riflessioni ed esperienze contemporanee; Speciale Città; Allegati socio-statistici e bibliografici. Il volume raccoglie analisi socio statistiche delle fonti ufficiali e più accreditate sulla mobilità dall'Italia. Ai dati nazionali dell'AIRE si uniscono quest'anno quelli del MAECI, dell'ISTAT e dell'INPS oltre che fonti internazionali con focus sulla mobilità verso l'estero e interna per studio, formazione, lavoro o per scopi personali. I giovani e gli anziani sono i protagonisti del volume di quest'anno. L'analisi dei diversi temi procede a livello statistico, di riflessione teorica e di azione empirica attraverso indagini quali-quantitative. Viene riproposto lo Speciale dedicato in questa edizione a 32 diverse città rap- presentative dei cinque continenti. Si tratta di una complessa sezione dove emerge quanto la presenza italiana diventi nei Paesi di emigrazione contributo determinante e manifesto nel caratterizzare i luoghi e i modi di vivere. Il territorio non è della storia ma di chi lo abita, ed è destinato a non essere sempre uguale a se stesso, ma a riportare fedelmente ogni traccia lasciata dagli uomini che lo hanno attraversato. «L'idea da maturare - scrivono in apertura del volume Delfina Licata e mons. Gian Carlo Perego - è il passaggio a una nuova civilizzazione in cui il meticciato non significa tradire la propria origine, ma arricchirsi delle opportunità date dal mondo e dalle innumerevoli culture che lo abitano. Con questo pensiero è possibile sia vivere ovunque restando se stessi e mantenendo la propria identità, sia partecipare alla cittadinanza del mondo, al cosmopolitismo. [...] Una partecipazione che coinvolge e non discrimina, guidata dalla solidarietà e dal rispetto reciproco, dove il dialogo e la interrelazione tra le persone diventa l'unico codice di comprensione al fine di un interesse comune».
Sono oltre 5 milioni le persone di cittadinanza non italiana presenti in Italia a cui, di recente, si accompagna un crescente numero di giovani richiedenti asilo e rifugiati, in fuga dai loro paesi d'origine. Riconoscere e valorizzare questa presenza è fondamentale per la comprensione dell'attualità e per la storia del domani che vogliamo scrivere dando testimonianza del lavoro di quanti dedicano professionalità e responsabilità al dialogo con l'alterità, sensibilizzando la società civile e creando nuove sintesi che cercano di illuminare un periodo storico segnato dall'incertezza, dall'ineguaglianza, dall'ingiustizia e dalla violenza. La sempre più numerosa presenza di giovani e giovanissimi di origine non italiana ma nati o venuti nel nostro Paese con i genitori o al loro seguito, o arrivati addirittura da soli, chiama la Chiesa a un'attenzione particolare nei loro confronti. "Vulnerabili tra i più vulnerabili", a loro è stata dedicata anche la Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato a gennaio 2017 sottolineando quanto sia indispensabile potenziare la ricchezza, umana e culturale, da essi rappresentata in una lungimirante ottica futura.