Lo scritto del teologo abruzzese, Michele Giulio Masciarelli, è una brillante riflessione teologica, esistenziale e pastoarle sul prete, visto nel suo ancoraggio misterico e nella sua esposizione alla storia. L'icona dell'asino è gestina con finezza allusiva, seza scadere mai nel paragone banale, che risulterebbe, a quel punto, maldestro e offensivo. Ne vine fuori una figura di prete forte e tenera, di buonsenso, legata in modo indissolubile a Cristo e dedita al servizio, umile e serio, a alla causa del regno.
È una figura conosciuta a tutti, credenti e persone in ricerca. È una presenza, nella società, apportatrice della Buona Notizia, il Vangelo, di sostegno e conforto. È visto nel suo ruolo istituzionale di pastore di comunità, ma la sua natura è quella di essere uomo di Dio tra la gente di ogni tempo. È il sacerdote.
Questo testo si sofferma a riflettere sui diversi aspetti che caratterizzano la vita del sacerdote sia nell’ambito delle relazioni che della spiritualità e dell’attenzione pastorale. Un testo che tocca punti cardine della vita e della formazione permanente del sacerdote: il seminario, i primi anni di ministero pastorale, il rapporto con il dolore e la fragilità personale, la celebrazione dei sacramenti, la burocrazia parrocchiale, l’obbedienza al vescovo e il rapporto con i confratelli sacerdoti, la carriera, le tradizioni popolari e le sfide della modernità, il rapporto con i media e le nuove frontiere della tecnologia.