Carla, insegnante di lettere in un liceo di Torino, è la voce narrante di questo romanzo. Al centro della vicenda sono i problemi quotidiani con cui la protagonista deve confrontarsi, ma soprattutto il rapporto intenso e profondo che instaura con una sua allieva particolarmente sensibile e intelligente, Tanni. Nasce tra loro una complicità che porterà la ragazzina a confessare una difficile situazione familiare, con la madre che se ne è andata, il padre che ha qualche problema con l'alcol e un fratello più piccolo da accudire. Ed è solo con lei che Carla condividerà un progetto apparentemente folle, cui ha dedicato tempo e passione: quello di far volare le galline che alleva nel giardino di casa.
VII secolo d.C. L'Inghilterra è divisa in piccoli regni sempre in guerra tra loro e incapaci di affrontare le minacce che vengono dal grande mare del Nord. Dalla nebbia emergono vascelli dei vichinghi danesi, che si abbattono sulle coste inglesi con brutalità. Uthred, rampollo di un piccolo reame sulla costa, viene rapito dai vichinghi, diventa prima lo schiavo e poi il pupillo del re Ragnar, pirata e guerriero. Al suo fianco, in una terra lontana e gelida, Uthred diventa uomo. Apprende a brandire la spada, a navigare, e conosce l'ardore delle donne del Nord. Inizia così, tra battaglie, tempeste e una difficile formazione, la saga di Uthred e del suo re. Un ciclo di avventure che fonde leggende arturiane e realtà storica.
Luciano Moggi ha deciso di dire la sua. E l'ha fatto con un libro in cui, senza reticenze e anche con orgoglio ricostruisce i fatti di "Calciopoli" rilegge e spiega le intercettazioni telefoniche e racconta la storia che l'ha visto trasformarsi, agli occhi dell'opinione pubblica e di milioni di tifosi, da direttore generale di una squadra capace di vincere tutto a Big Boss di un'organizzazione in grado di gestire schiere di arbitri, decidere a tavolino risultati e pilotare interi campionati. Ricco di rivelazioni, il racconto di una vicenda che ha sconvolto e fatto discutere tutti gli italiani è l'occasione anche per ripercorrere la storia personale di Moggi nel mondo del calcio, dai primi passi come osservatore di giovani promesse ai grandi successi: con la Roma, il Torino, il Napoli e soprattutto con la Juventus. Scritto con Enzo Bucchioni, e la collaborazione di Mario D'Ascoli, è un racconto che merita di essere ascoltato da tutti quelli che, senza pregiudizi, vogliono cercare di capire cosa è successo: "Più il tempo passa e più cresce dentro di me la sensazione che tutto quello che è successo dal maggio del 2006 in poi abbia prodotto soltanto una finta rivoluzione. Alla folla dei perbenisti, dei benpensanti e degli ingenui sono state date in pasto alcune teste, soprattutto la mia, hanno fatto credere di aver ripulito il calcio dai grandi corruttori per poter ricominciare in modo diverso. Non è così."
Da oltre quarantanni Harry Holzheu si occupa della formazione del personale d'azienda con particolare attenzione verso coloro che devono imparare o perfezionare l'arte della retorica, owero le proprie capacità comunicative di fronte a un pubblico. In diversi seminari e lezioni ha mostrato come sia possibile incrementare il proprio successo quando si è in grado di presentare le proprie idee, progetti o prodotti con disinvoltura e sicurezza. Questo manuale intende diventare il fedele accompagnatore dell'oratore navigato che vuole mantenere vive le conoscenze già apprese e valorizzare maggiormente quei tratti della propria personalità come fossero un marchio di fabbrica.
In questo romanzo non si racconta "la guerra vista da dietro le quinte" - in guerra non vi è nulla di teatrale e di fittizio - bensì la graduale scoperta, da parte di un'adolescente, che le parole gonfie di retorica dei bollettini radiofonici fascisti e le bandierine spostate sulla "carta geografica dell'Impero" servono solo a nascondere l'orrore di ogni guerra e il dolore che ne deriva. Nella normale vita di una ragazzina quattordicenne, tra la disciplina del collegio e le libertà estive, i balli serali e le passeggiate in bicicletta, se la guerra appare inizialmente sotto le trionfalistiche spoglie di eroici combattenti, ben presto cominciano a filtrare le prime drammatiche notizie sui soldati italiani mandati allo sbaraglio, nei rigori invernali prima del fronte greco e poi di quello russo. Ma sia la lettera inviata al Duce, per "infondergli coraggio", dalla protagonista insieme a un'amica, sia i fioretti collegiali per propiziare la vittoria finale, non potranno evitare la disfatta e i caotici giorni di incertezza che seguiranno all'8 settembre, tra bombardamenti aerei, rastrellamenti dei soldati tedeschi e repubblichini e finanche razzie di cosacchi... Lungo tutto il romanzo, è la Storia, o piuttosto la follia di pochi, che scrive e riscrive, intreccia e poi dista la vita delle persone, i loro umili eroismi e le loro viltà, siano giovani ebrei fuggiaschi o intere famiglie sfollate in montagna.
David Copperfield incontra Gian Burrasca. Caustico e candido, esilarante e drammatico. Autobiografia e ritratto privato di un'Italia appena trascorsa, la nostra. Dai bagliori degli anni Settanta, attraverso le luci di plastica degli Ottanta, fino a oggi. Attraverso gli occhi di una bambina che si ritrova donna, figlia e madre, nel susseguirsi delle generazioni e dei sogni che hanno attraversato questo tempo. Un linguaggio asciutto e crudele, spietato e dolce, che commuove.
Adolfo Baravaglio ha cinquantadue anni e da diciotto, in seguito a un incidente d'auto, è tetraplegico, bloccato in un letto. Può muovere solamente il collo, le spalle e il braccio destro, ma non la mano. Con la morte di Piergiorgio Welby il dibattito sull'eutanasia si è di nuovo spento, e da allora Adolfo si sente più solo che mai nel combattere la sua battaglia: "Ci obbligano a marcire in una gabbia grande quanto il corpo; va rispettato il principio secondo cui un essere umano non può disporre della propria vita: un dogma, un credo religioso che ci impone lo Stato. Io invoco una vera e propria legge sull'eutanasia". Una battaglia che l'ex operaio di Biella sta portando avanti da tempo e che lo ha spinto a raccontare la sua vita o, meglio, ciò che ne è rimasto dopo anni di pressoché totale immobilità. "La sofferenza di Adolfo all'apparenza non ha nulla di glorioso. È dolore subdolo, indifferente, senza eco, di animali lasciati a marcire in una gabbia, dei quali si devono soffocare i lamenti, pezzi di carne viva senza dignità, disgustoso orrore, bruttura e basta, da dimenticare, da non pensarci se vuoi vivere tranquillo", dice Gabriele Vidano, che ha raccolto la testimonianza di Adolfo, dando vita insieme a Letizia Moizzi, che ha invece ripreso le parole di Agnese, la moglie di Baravaglio, a un libro che, nella sua essenzialità e durezza, aiuta a comprendere e soprattutto offre un importante contributo a un dibattito di rilevanza cruciale.
"A causa della perdita d'amore, la nostra vita subisce una trasformazione immediata. Ricominciando a vivere da soli, ci troviamo improvvisamente a proseguire sul cammino della nostra vita senza avere idea di che cosa ci aspetti: siamo rimasti privi di ciò che ci era più familiare e abbiamo una scarsissima nozione di ciò che avverrà poi. Di fronte a questa nuova sfida, non abbiamo nessuna esperienza che ci aiuti a orientarci: nella mente s'affollano le domande e il cuore è gonfio di sofferenza." Anche se ogni caso è unico e molto diverso dagli altri, il dolore provato è sempre lo stesso: la sofferenza di un cuore infranto. Mediante la pratica del counseling, e in occasione di numerosi seminari, John Gray ha aiutato in prima persona migliaia di persone ferite dalla fine di un rapporto. In questo libro ha raccolto tutta la sua esperienza, mettendo a punto un processo terapeutico per superare il dolore, scoprire nuove prospettive e, soprattutto, aprirsi di nuovo alla fiducia verso l'altro e alla possibilità di un nuovo amore.
Durante una prima all'opera al teatro di Edimburgo, il giovane manager Mark Fraser muore cadendo in platea dalla balconata: sembra una morte assolutamente accidentale, ma a Isabelle Dalhousie, donna single di gusto e di cultura, fondatrice del Club dei filosofi dilettanti e assidua frequentatrice di mostre e concerti, non tutto pare così semplice. E si sente quasi moralmente obbligata a improvvisarsi detective, seguendo i fili di un'indagine che McCall Smith descrive con prosa lieve e divertita, seguendo gli incontri e le conversazioni della sua curiosa protagonista. Alexander McCall Smith, nato e cresciuto in Africa, è professore di medicina legale presso l'Università di Edimburgo e conosciuto in Italia per la serie di Precious Ramotswe.
Dal 1992 tutte le domeniche al Cafè des Phares di Parigi, il filosofo Marc Sautet anima un dibattito a cui può partecipare chiunque. Si tratta di un momento speciale in cui la filosofia ritrova la sua dimensione più antica per rispondere ai problemi dell'uomo con un linguaggio accessibile a tutti. Non lontano da lì, lo Studio di flosofia di Sautet è aperto a chiunque chieda consultazioni. È così che da qualche anno nella capitale francese l'antica pratica del filosofare torna ad essere lo strumento per affrontare il quotidiano, per riflettere sullo Stato, sulla giustizia, sulla violenza, sulla condizione umana. In questo libro il filosofo ci invita a seguirlo lungo un cammino che ripercorre la storia della cultura occidentale.
È il 1807 e un tenente torna in Inghilterra dopo aver combattuto a Trafalgar, dove l'eroismo dimostrato gli è valso una promozione: la sua carriera sembra comunque essere giunta a punto morto, tanto che il giovane tenente sta meditando di lasciare l'esercito. Poi, improvvisamente, un vecchio amico gli propone un'insolita missione: la consegna di una cospicua somma di denaro al principe di Danimarca. Ufficialmente neutrale, il Paese è minacciato da Napoleone che, dopo la disfatta di Trafalgar, mira a impadronirsi della flotta danese. Pur di impedire che quella flotta finisca ai francesi, gli inglesi sono pronti a tutto, e l'incarico del tenente è il primo passo di una manovra ben più complessa.