TV, smartphone, tablet, computer, videogiochi... oggi la stragrande maggioranza dei genitori si trova a dover affrontare la questione cruciale del rapporto tra i ragazzi e la tecnologia. La disinvoltura con cui i nativi digitali maneggiano cellulari e tablet fin da piccolissimi è quasi pari alle tensioni causate dal doversene separare: i ragazzi non ne vogliono sapere di spegnerli, neanche dopo reiterate richieste, rischiando di trascurare i compiti e le relazioni con la famiglia e gli amici.
Anne Peymirat, nota coach genitoriale, nonché madre di quattro figli, ha scritto un libro che ci aiuta a ristabilire il corretto rapporto tra il tempo passato sui device e le altre attività: un manuale pratico – in cui ogni famiglia si riconoscerà – che non intende demonizzare le nuove tecnologie, ma insegnare ai più giovani a servirsene, per apprezzare pienamente le esperienze cui la vita ci «connette» ogni giorno.
• A partire da che età un bambino può guardare la TV da solo?
• Quando arriva il momento di comprare il cellulare ai propri figli?
• A quanti anni si può permettere a un ragazzo di iscriversi a un social network e con quali cautele?
• Quali risorse di crescita e creatività si celano nell’uso corretto di questi device?
Un manuale che aiuta ad aprire un confronto costruttivo con i figli, per scoprire insieme qual è il miglior uso possibile di tv, smartphone, tablet e computer.
Genitori: potreste giurare di non essere mai intervenuti per risparmiare ai vostri figli un fallimento? Vi è mai capitato di correre a scuola la mattina per consegnare un compito dimenticato? Avete mai contestato un insegnante «colpevole» di avere assegnato un brutto voto? La risposta è quasi sicuramente sì. Non perché siete cattivi genitori, ma perché l'amore per i figli, a volte, ci rende iperprotettivi. Ci crediamo genitori responsabili, ma in realtà togliamo ai nostri figli la preziosa opportunità di fallire, o quanto meno di provare a cavarsela da soli. Jessica Lahey, forte della propria esperienza di madre e insegnante, spiega come siamo passati dal parenting all'overparenting, e ci ricorda che i figli, per diventare adulti maturi, devono imparare a essere autonomi e che devono essere felici, non farci felici. Togliere ogni ostacolo dal cammino dei nostri ragazzi non rafforza la loro autostima ma la nostra, secondo la rassicurante e deleteria equazione «figlio di successo = genitore di successo». Un libro pratico per genitori e insegnanti, e per tutti coloro che vogliono che i ragazzi di oggi diventino, domani, adulti capaci di affrontare la vita e di trovare il proprio posto nel mondo.