La presenza di stranieri ha posto l'Italia davanti a molteplici sfide, soprattutto nella congiuntura economica attuale, foriera di una diminuzione delle chance occupazionali, delle opportunità di crescita e della mobilità sociale, che ha interessato tutta la popolazione, sia autoctona che immigrata. La Fondazione Leone Moressa, con questo volume giunto alla sua terza edizione, propone l'analisi di una serie di questioni inerenti alla sfera economica e finanziaria, con l'intenzione di promuovere una conoscenza maggiormente approfondita del comportamento della popolazione straniera nel mercato del lavoro e nelle attività finanziarie. Il volume accoglie inoltre diversi approfondimenti di esperti in varie materie, che propongono delle riflessioni su settori specifici, quali la gestione dei flussi, le rimesse, la formazione professionale, la spesa pubblica e il welfare. Senza dimenticare il legame intrinseco che la dimensione economica e finanziaria ha con i percorsi migratori più in generale, questo lavoro, tramite un approccio scientifico, evidenzia, da una parte, le risorse e il contributo della popolazione straniera all'economia italiana, e dall'altra, le difficoltà, le contraddizioni e i nodi irrisolti nella crescita economica e professionale di questa popolazione.
Questo interessante lavoro di Mauro Lorenzi affronta un argomento di grande attualità, che riguarda la vita, civile ed economica, di tre miliardi di persone e, per proiezione, il futuro della popolazione mondiale, che, nel 2050, raggiungerà i dieci miliardi: come evitare nuove crisi dell'economia globale, mediante un'efficace governance, per la regolamentazione dei mercati e della finanza. Lorenzi ripercorre la storia delle cinque fasi della globalizzazione economica internazionale ed esamina, in particolare, gli effetti, positivi e negativi, prodotti, nelle diverse fasi, sia nei paesi industriali avanzati che nei mercati emergenti, con particolare riferimento ai BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa). L’autore analizza, poi, all'interno dell'ultima globalizzazione economica (anni 2001-2011), la crisi finanziaria, innescata negli Stati Uniti, nel 2007-2008, con lo scoppio della bolla, finanziaria e immobiliare, e la sua propagazione, prima all'Eurosistema e poi all'economia globale, che ha portato all'attuale recessione, con tutte le conseguenze per la stabilità politica, economica e sociale. Lorenzi, infine, identifica le variabili politiche, economiche e finanziarie, che hanno caratterizzato la fine del 2012 e caratterizzeranno il 2013, con il rischio di una nuova crisi, ancora più devastante della precedente: la "tempesta perfetta", paventata da Nouriel Roubini. La parte più propositiva di questo accurato lavoro riguarda l'individuazione delle possibili uscite dalla recessione globale, attraverso l'urgente riequilibrio, multilaterale e multipolare, del potere a favore dei paesi emergenti, da parte delle istituzioni internazionali, politico-economiche (G20) e finanziarie (FMI, BM e FSF), deputate a riformare, con urgenza, la finanza globale, a regolamentare il mercato internazionale e a creare una nuova governance della global economy, per realizzare uno sviluppo più equo e solidale, evitando il caos.