Uno dei più importanti poeti francesi del '900, Grand Prix de poésie de l'Académie Française nel 1970, laico e agnostico, rimane folgorato da una figura, per molti aspetti opposta, come quella del santo Curato di Ars, noto per le sue difficoltà negli studi e i conseguenti dubbi dei superiori se ammetterlo o no all'ordinazione sacerdotale. Perché?
Forse attratto proprio dall’opposto di sé, Jean Follain, da laico e agnostico quale si dichiarava, rimane affascinato e scrive questo delizioso libretto, pieno di meraviglia e di leggerezza, colpito da quella semplicità disarmante del Curato d’Ars che fece confondere i sapienti e illuminò la vita civile del suo tempo. In esso, oltre al valore saggistico, si unisce il valore letterario, che sicuramente verrà esaltato nella traduzione italiana a cura di Gabriella Fiori, docente di letteratura francese presso l'Università di Firenze e autrice di una celebre biografia di Simone Weil.
Jean Follainè uno dei più importanti poeti francesi del '900, Grand Prix de poésie de l'Académie Française nel 1970. Figlio di un professore di scienze, uomo di legge prima come avvocato poi come giudice, membro del Pen-Club, poeta riconosciuto e apprezzato con prestigiosi riconoscimenti, invitato in molti paesi del mondo quale uno dei più raffinati ambasciatori della cultura francese.
Il volume contiene una scelta di pensieri di G.M. Vianney (1786-1859)e si divide in due parti: nella prima le tappe salienti della vita del Santo con citazioni dei suoi pensieri e nella seconda ampi stralci dai suoi Sermoni.