Fratel Charles, il "piccolo fratello universale", ci obbliga a una riflessione sull'uomo, sul mondo e sulla relazione fra le religioni, in particolare con il mondo islamico. Nato a Strasburgo il 15 settembre 1858, morì a Tamanrasset (Algeria) il 1° dicembre 1916, ucciso in un assalto di banditi nel suo eremo, dove aveva scelto di vivere l'esistenza dei poveri del territorio e di quel Cristo di cui, per un ventennio, imitò la "vita nascosta". Le pagine di questo volume raccolgono testi di varia provenienza, che testimoniano proprio gli esordi della vita in Cristo di fratel Charles: gli anni di Nazaret e Gerusalemme, quelli dell'immersione nei luoghi della vita segreta di Gesù, della vita oscura della Santa Famiglia. In questi anni, che vanno dal 1897 al 1900, fratel Charles approfondì i motivi della propria vocazione, fece memoria della vita precedente la conversione e impostò il futuro. Sono anni decisivi, dunque, in cui il lettore ritroverà tutto quello che il "piccolo fratello" sarebbe stato in seguito.
Tommaso si colloca dal punto di vista della ragione che vuole comprendere la realtà delle cose, riportandole alla loro radice. I suoi testi non sono animati dalla vena lirica di Agostino, non hanno il pathos cristiano e umilissimo di Anselmo. Il suo discorso su Dio non vuole essere edificante, e non mira a scuotere gli animi o a persuadere. Assume, invece, e fa propria fino in fondo la fatica dell'interrogare, questa forma di «pietà del pensiero » nei confronti di se stessi, delle ragioni del proprio esistere, e nei confronti degli altri. Si tratta di un'esigenza che il credente per primo dovrebbe avvertire, se è vero (come è vero per Tommaso) che l'esistenza di Dio non è un articolo di fede ma un preambolo della fede. Diversamente la fede sarebbe condannata a essere un assenso cieco, senza ragioni, fondato sul senso comune o sulla forza spontanea e immediata delle emozioni.
«Confesso che prima di venire a Gerusalemme non sapevo niente di Suor Maria della Trinità, non sapevo nemmeno che fosse esistita. Un giorno stavo curiosando tra i libri presenti nell'ufficio del Custode e l'occhio mi è caduto su un libricino dalla copertina bianca e rossa, la nona edizione del Colloquio interiore di Suor Maria della Trinità. Da allora questo libricino mi accompagna quasi quotidianamente. La biografia meditata che Mons. Selim Sayegh, Vicario patriarcale emerito per la Giordania, dedica a Suor Maria della Trinità, attinge a piene mani al Colloquio interiore, e aiuta a fare una meditazione lunga e profonda, potremmo dire "per temi", non solo su ciò che è stata l'esistenza di questa mistica e il suo messaggio, ma - attraverso di lei - anche su quello che la nostra vita è chiamata ad essere nell'aprirsi alla relazione con il Signore che abita in noi e che dall'intimo del cuore ci chiama ad aprirci a Lui» (dalla Prefazione di fra Francesco Patton ofm, Custode di Terra Santa).
Entrate, prendete una sedia e accomodatevi. Sto finendo di cucinare: non sentite che profumo? Datemi il tempo di scolare la pasta e di saltarla come piace a noi, al ritmo del magico sound of love. Un po' di pecorino grattugiato, qualche foglia di mentuccia, un giro d'olio a crudo, di quello bono, una bella cucchiaiata di sugo alle verdure... e buon appetito! Allora, siamo qua per parlare della mia idea di cucina. Io sono cresciuto con le polpette di mia mamma, la peperonata della nonna e la pasta tirata a mano dalle zie: ho amato la cucina da sempre grazie a loro. Poi per vent'anni ho lavorato in grandi ristoranti girando mezzo mondo, e così ho combinato la mia esperienza con la lezione di mia mamma, arrivando a una cucina di semplici ma solidi pilastri. 1) Ingredienti di qualità: ciò che ha vissuto bene, pianta o animale che sia, sta bene e farà star bene anche noi che lo mangiamo. 2) Una buona cucina inizia da una buona spesa: andate al mercato, cercate, fate amicizia con il fruttivendolo o il macellaio, così vi trattano meglio. 3) La stagionalità: scoprirete ingredienti e ricette sempre nuovi e freschi. 4) Vicino è bello: in Italia abbiamo migliaia di prodotti diversi, non facciamoli estinguere come i panda. 5) Di meno, ma bono: comprate meno ingredienti, ma prendeteli buoni. 6) Sostenibilità: impariamo dai nostri nonni, mettiamo da parte quello che ci avanza per riutilizzarlo. 7) Tradizione: regione per regione, è un dono impagabile in termini di salute e felicità, che va passato alle nuove generazioni. 8) Tutto, ma nelle giuste quantità: ci vuole equilibrio per star bene e cucinare i prodotti con amore, ci vuole attenzione e tanto olio bono. 9) Sport: per montare le uova serve il braccio! 10) Il buonumore: se stiamo bene con noi stessi, vorremo bene ai nostri ingredienti e alle persone per cui li cuciniamo. Ah, un ultimo consiglio prima che vi tuffiate tra le mie ricette: libertà! In cucina dovete sentirvi liberi sia di sperimentare sia di commettere errori. Non avete l'aglio fresco? Usate quello secco. Non avete la mentuccia? Annusate le erbe che avete, il piatto che state cucinando e abbinateli. Non avete i pomodori del Piennolo? Usate quelli che trovate, quelli tipici della vostra zona. Ora ho finito per davvero. Non avete anche voi un po' di languorino? Che facciamo, ci mettiamo ai fornelli?
La vita di un ministro nella Chiesa di oggi, occupato nel ministero pastorale e distratto dalla cura dell’amministrazione di una parrocchia, è realmente così assorbente che talvolta fa nascere l’idea che esista una sorta di dicotomia tra l’attività pastorale e la personale vita di preghiera. Esiste uno stile di preghiera adatto per i sacerdoti, che li aiuti a pregare dentro quello che fanno e quello che sono? È ciò che suggerisce padre Taft, proponendo un tipo di preghiera e di vita spirituale che consiste nell’“interiorizzare” il ministero pastorale e liturgico proprio ai sacerdoti, in maniera che ciò che è celebrato diventi il movimento del proprio cuore. Se la vita nuova inaugurata dalla risurrezione di Cristo ci è data nella sua celebrazione sacramentale, la liturgia è allora quella realtà in cui, attingendo alla comunione con il Risorto, in sinergia con Lui, la celebrazione e la vita divengono ormai inseparabili.
Concepito originariamente come un ritiro al Seminario greco-cattolico ucraino di Washington, il libro è ricco di provocazioni soprattutto per i sacerdoti latini, la cui tradizione spesso non si abbevera con una tale profondità alla fonte della liturgia.
Indice: Introduzione * “Signore, insegnaci a pregare” * La preghiera liturgica, icona della nostra vita in Cristo * La preghiera liturgica, icona della nostra vita di preghiera * Il tempio terrestre * La divina liturgia * Maria-Theotokos * La Quaresima * Sii tu l’icona, in fedeltà all’icona della nostra liturgia
Proprio come l’ecologia ci insegna ad usare e non abusare della natura, così la dottrina sugli angeli ci insegna che non tutte le cose sono a nostra disposizione.
Tutto ciò che c’è è per la gloria di Dio. Tutto ciò che esiste è disposto secondo un piano provvidenziale di Dio. In un certo senso gli angeli sono parte dell’ecologia nel senso che bisogna che noi impariamo come condividere la nostra comune famiglia, l’universo, con gli angeli.
Istruzione, commercio, industria, viaggi, divertimento, sanità, politica, relazioni sociali, in breve la vita stessa sta diventando inconcepibile senza le tecnologie, i servizi, i prodotti digitali. Questa trasformazione epocale implica dubbi e preoccupazioni, ma anche straordinarie opportunità. Proprio perché la rivoluzione digitale è iniziata da poco abbiamo la possibilità di modellarla in senso positivo, a vantaggio dell'umanità e del pianeta. Ma a condizione di capire meglio di cosa stiamo parlando. È cruciale comprendere le trasformazioni tecnologiche in atto e uno dei passaggi oggi fondamentali è quello dell'intelligenza artificiale, della sua natura e delle sue sfide etiche, che Luciano Floridi affronta in questo libro, offrendo il suo contributo di idee a un quanto mai necessario sforzo collettivo di intelligenza.
«Scrivo non per i miei, ma per le estreme generazioni future, per voi esseri umani che verrete...».
Così parlava Enoch, il settimo della discendenza di Adamo che, dopo una vita durata 365 anni, è salito al Cielo ancora vivente. Dalla notte dei tempi egli ha indicato all’umanità una strada luminosa da percorrere. Enoch è risalito alle cause del male e grandi sono state le sue sofferenze per la malvagità umana e le sue esortazioni a coltivare il bene e la saggezza.
Tutti i suoi scritti, che sono stati qui riportati affiancati dall’'interpretazione di Pincherle, furono ritrovati e raccolti nel tempo precedente la nascita di Cristo. Non riconosciuti dalla Chiesa e ignorati nella raccolta del Vecchio Testamento, oggi sono pubblicati in tutto il mondo. Oltre a darci una illuminante panoramica della straordinaria civiltà che in quei tempi fioriva sulla Terra, questi scritti offrono chiare spiegazioni sull'’inizio del peccato, sulla caduta degli angeli, sull’'intervento degli arcangeli sul futuro dell'’umanità, sull’'apocalisse e sull'’arrivo del Messia e del regno di Dio in Terra.
«In ogni periodo di crisi della storia umana, quando la morale è disprezzata e la malvagità impera dovunque, si invoca un aiuto divino che farà prevalere la sua suprema giustizia contro tutte le opposizioni diaboliche e materialistiche della giustizia terrena».
Insieme al “caso Galileo”, quello di Giordano Bruno, morto sul rogo nel 1600, è uno dei più utilizzati per attaccare la Chiesa cattolica. Questo quaderno ricostruisce le vicende realmente accadute basandosi sui fatti e soprattutto cercando di “entrare” nella mentalità e nella cultura dell’epoca, presupposto indispensabile per scrivere sinceramente di storia. Adatto soprattutto ai docenti e agli studenti delle scuole medie superiori.
La preghiera è fondamentale per la vita dell'anima, perché ci unisce intimamente a Dio da cui riceviamo ogni bene, ogni grazia, ogni benedizione e tutti quegli aiuti indispensabili per affrontare la battaglia spirituale di ogni giorno contro le forze del male. Gli Angeli superano in perfezione tutte le creature visibili e sono inviati da Dio «a servire coloro che erediteranno la salvezza» (Eb 1,14). Quale grazia abbiamo ricevuto potendo ricorrere a queste creature meravigliose che sono costantemente «alla presenza della gloria del Signore» (Tb 12,15). Rivolgiamoci a loro, nostri potenti amici, e sperimenteremo la loro presenza meravigliosa ma viva! Questo libro raccoglie sia preghiere della tradizione cristiana agli Angeli sia preghiere composte da Pino di Missaglia per domandare specificatamente la liberazione e la guarigione attraverso l'intercessione degli Arcangeli.
Per i cristiani il Messia, nato miracolosamente a Natale e risorto a Pasqua, per gli ebrei un fratello che ha interiorizzato la Legge e un esempio di vita per una condotta morale migliore: seppure in modi molto diversi, l’importanza religiosa di Gesù di Nazareth è riconosciuta. Ben-Chorin ricostruisce la figura di Gesù da un punto di vista ebraico, senza farne un trattato storico di carattere scientifico ma testimoniando la propria esperienza di credente, che considera la storia umana di Gesù – vissuto e morto tragicamente proprio in un mondo ebraico – riletta attraverso le pagine del Vangelo. La figura del Nazareno non è quindi luogo di scontro, ma di possibile dialogo fra ebrei e cristiani e con il diverso: un punto di incontro nella comune storia della salvezza. Come dice Paolo De Benedetti, questo di Ben-Chorin è «un libro imprescindibile, classico».
SCHALOM BEN-CHORIN (1913-1999), saggista, scrittore e teologo tedesco, è stato uno dei grandi pionieri del dialogo ebraico- cristiano. Per Morcelliana ricordiamo Quale consolazione dopo la Shoà? (2022 2ed.).
In queste sue pagine, in dialogo con i contributi più recenti della ricerca esegetica contemporanea Marco Settembrini mette a fuoco negli oracoli più celebri di Isaia dibattiti e attese nella città di Gerusalemme tra l'epoca neo-assira (VIII sec. a.C.) e la ricostituzione della società giudaica posteriormente all'esilio babilonese (V sec. a.C.). Su questo sfondo si esplorano le speranze riposte nell'«Emmanuele», nella «radice di Iesse», in un «servo» che patisce per il proprio popolo. In Isaia è questione di cecità spirituale, di «castighi», di genealogie e di sterilità, di promesse riservate a chi è indegno, nell'ottica della fiducia in un Dio che salva: Gerusalemme, sposa, madre e figlia, pur ferita dal male, è amata da chi sa risanarla.