Nel suo studio l'autore espone la storia della concelebrazione eucaristica in Occidente, attraverso il contatto diretto con le fonti patristiche, liturgiche, magisteriali e canoniche, tenendo conto della mentalità di ciascun'epoca per evitare di giudicare la storia partendo da acquisizioni teologiche più recenti. Il percorso storico arriva fino al dibattito prima e durante il Concilio Vaticano II e prende in esame il rito della concelebrazione nella sua prima stesura del 1965 e come si trova oggi nella terza edizione tipica del Messale Romano del 2008. Non mancano indicazioni per la pratica del rito, con accenno alla problematica attuale delle celebrazioni con grandi numeri di concelebranti.
L'intento del volume è quello di aprire una riflessione sull'amore, a partire da uno dei testi più belli e suggestivi della Scrittura, il Cantico dei Cantici. L'amore non si improvvisa ma necessita di una disciplina, di tempi lunghi, di pazienza e umiltà.
Cos'è il segno della croce? Che cosa significa? Viene spiegato in questo libretto con parole e immagini.
La passione di don Lorenzo Milani per la parola e l’urgenza da lui percepita di doverla restituire ai poveri è nota e ampiamente studiata. E, tuttavia, non altrettanto investigato e messo a fuoco, almeno fino a oggi, è il vero e proprio laboratorio di scrittura che egli realizzò nella scuola popolare di Calenzano e, soprattutto, a Barbina. Una scrittura che doveva essere limpida, essenziale, diretta, frutto di una ricerca che ha contribuito non poco anche alla modernizzazione della lingua italiana.
Il Cantico dei tre giovani nella fornace ardente, comunemente conosciuto come il Cantico di Daniele, è uno dei testi biblici più frequentemente usato nella liturgia. Dai primi secoli del Cristianesimo il Cantico ha goduto di grande fama ed è stato presente in celebrazioni cardini, quali la Vigilia di Pasqua, la Vigilia di Pentecoste e le Vigilie delle Quattro tempora. Nonostante le varie riforme nella storia della Liturgia delle Ore, il Cantico non ha perso mai il suo posto nelle Lodi della domenica e di molte feste e solennità. L'autore di questo libro sostiene che, l'interpretazione della salvezza dei tre giovani dal fuoco della fornace alla luce della risurrezione di Cristo ha fatto del Cantico dei tre giovani un inno pasquale. L'uso del Cantico in vari contesti liturgici non solo attesta la sua popolarità nella liturgia cristiana, ma mostra anche come la comunità cristiana abbia usato questo testo biblico per far emergere lo spirito pasquale delle celebrazioni nel quale esso è usato.
«In qualità di Gran Cancelliere del Pontificio Ateneo Sant'Anselmo è per me un vero piacere presentare questo volume in cui si raccoglie quanto avvenuto nell'Atto Accademico in onore del Prof. Elmar Salmann, O.S.B., in occasione del suo 75° genetliaco. Quello che ho potuto comprendere di lui, seppur indirettamente, è la sua grande capacità empatica di entrare in relazione con i suoi interlocutori anche in università, in cui, alla parte più squisitamente accademica, ha sempre unito un'attitudine ed una qualità primariamente monastica: l'approccio sapienziale alla vita; non solo a quella di fede, ma alla vita e all'esistenza in generale. A questo si aggiunge la sua grande capacità di spaziare tra le varie discipline e di entrare in quelle che sono le pieghe delle emozioni umane, le uniche capaci di muovere l'essere umano ad una decisione vera, profonda, duratura e perseverante. Sono certo che la lettura del volume risulterà utile a chiunque vi si accosti, sapendo che ciascuno di noi in modo personale ed unico è chiamato a riscoprire nella sua chiamata la voce leggera di Dio». (Rev.mo P. Gregory J. Polan, O.S.B.)