Il male è il nemico della felicità a cui l'uomo naturalmente aspira. Solo a nominarlo si presenta come l'antagonista principe di ogni nostro desiderio di pienezza; non soltanto sul piano dell'esistenza concreta, ma anche a livello del pensiero. Il testo, prendendo in con-siderazione il pensiero di Yves Labbé, si confronta con la questione del male da tutte le angolazioni prospettate nella storia della filosofia. E mentre si domanda ragione del male, Dio stesso è messo in questione e provocato sul senso della sua esistenza e su quella della vita umana. Il peccato, la violenza, il dolore, la sofferenza, la malattia, la morte non si riducono a una negazione interna alla realizzazione del bene e ogni teodicea riconosce di non avere argomenti sufficienti per scagionare il divino dalle sue responsabilità, così che diventa rilevante la novità di questo percorso: la questione del male non trova in sé soluzione, ma per accedere a una via di salvezza si deve riattivare nel pensiero su Dio e sul Dio di Gesù Cristo. È Dio che nell'eccesso del suo amore vince il male e apre lo spazio alla speranza, come possibilità di una rigenerazione ultima dell'uomo. Dio è colui che non resta impotente di fronte al male, Dio non lo giustifica, ma vi si oppone, lottando contro di esso. La fonte dell'amore divino attaccherà e alla fine distruggerà la fonte della miseria umana.
Pienamente vivi è la storia avvincente di un uomo che ha dedicato la sua vita alla ricerca di ciò che conta veramente. E a guidarlo sono stati gli esseri più emarginati, da sempre etichettati come “in-abili”, profondi conoscitori della sofferenza e maestri nell’arte di guarirla.
Il racconto autobiografico di Shriver prende le mosse dalla silenziosa eredità della zia Rosemary Kennedy e dall’influsso che la sua disabilità intellettiva ha esercitato sui familiari, rivelando pagine inedite della storia di una delle famiglie più importanti d’America.
Il piccolo Tim è cresciuto giocando con i bambini di Camp Shriver, il progetto rivoluzionario lanciato da sua madre Eunice per fornire ai giovani con disabilità intellettiva uno spazio in cui divertirsi e sentirsi partecipi. Fu solo il primo passo nella battaglia in difesa dei loro diritti.
Molti anni dopo, gli atleti di Special Olympics insegneranno a Shriver una lezione fondamentale: la libertà più grande è affrontare la paura, spezzare il suo potere e sconfiggerla.
Pienamente vivi è un emozionante percorso personale e insieme una riflessione su alcune grandi contraddizioni della nostra società: essere diversi è una debolezza o una forza? Per crescere dobbiamo avere fiducia negli altri o solo in noi stessi? La disabilità è una cosa da temere o da accogliere con gioia, da compatire o da purificare?
Teresa Martin, a molti nota come santa Teresa di Gesù Bambino, sembra emergere in tutta la sua tenerissima bellezza in questo libro, divenendo lei stessa narratrice sapiente della sua vita, in una sorta di dialogo con chi ha deciso di incontrarla e fare insieme un pezzo di strada.
E' Pasqua! Con la sua passione, morte e risurrezione Gesù indica a tutti la via della vita e della felicità: questa via è l'umiltà, che comporta l'umiliazione. Questa è la strada che conduce alla gloria. Al mattino di Pasqua, avvertiti dalle donne, Pietro e Giovanni corsero al sepolcro e lo trovarono aperto e vuoto. Allora si avvicinarono e si "chinarono" per entrare nel sepolcro. Per entrare nel mistero bisogna "chinarsi", abbassarsi. Solo chi si abbassa comprende la glorificazione di Gesù e può seguirlo sulla sua strada.
La Pasqua di Gesù, la sua passione, morte e risurrezione, è l'oggetto di questo volume che raccoglie la formazione in servizio per gli insegnanti di religione della Diocesi di Milano dell'anno scolastico 2015-2016.
Entrare nel mistero ci chiede d non avere paura della realtà: non chiudersi in sè stessi, non fuggire davanti a ciò che non comprendiamo, non chiedere gli occhi davanti ai problemi, non negarli, non eliminare gli interrogativi. E' questa la "gioiosa fatica" di ogni maestra dell'infanzia che prende per mano ogni bambino e compie un tratto di strada con lui, in modo che possa trarre dai doni, che sono in lui riposti, gli strumenti per concepire come la vita vada sempre oltre, per comprendere come la morte non abbia mai l'ultima parola.
La Lettera a Filemone presenta una ricca teologia degli affetti da cui emergono i tratti della chiesa-famiglia basata su legami di fraternità, sulla forza della collaborazione e su autentici rapporti di amicizia. Paolo veste i panni del fratello, del padre e dell’amico per intercettare il cuore del suo amato collaboratore Filemone e, con abile strategia persuasiva, lo invita ad affrancarsi dalle convenzioni sociali per imparare a vedere nel suo schiavo Onesimo non più un essere inferiore ma un fratello.È grazie allo Spirito Santo ricevuto nel battesimo che «non c’è schiavo né libero» (Gal 3,28) ma una Chiesa dal cuore aperto capace di accoglienza, quella che Paolo custodisce nel grembo del suo cuore, quella che sogna in questa Lettera.Breve ma decisamente provocatoria, essa sfida la Chiesa di oggi a farsi madre per tutti, specie per quanti soffrono emarginazione e discriminazione.
Questo libro, scritto da due esperti della materia, un italiano e un'irlandese trapiantata in America, vuole offrire una ricostruzione della storia e dei significati di Halloween, dagli antichi miti celtici alle odierne zucche che spesso inquietano genitori ed educatori e affascinano i ragazzi.
• Qual è l’etimologia della parola?
• L’origine è americana o irlandese?
• Perchè il suo simbolo e` la zucca?
• Chi è Jack O’Lantern?
• Che cos’e` Samhain?
• Cosa significa chiedere «dolcetto o scherzetto»
Halloween: un business neopagano dalle radici cristiane
Semplici e "complicate". Storie di vita familiare ascoltate e raccolte da don Stefano (sacerdote e psicologo) durante la sua esperienza tra la gente, tra moglie e marito, tra ex moglie e marito, tra figli e genitori, tra figli voluti e mai arrivati o altri non desiderati abbastanza. Uno spaccato di esperienze nel quale riconoscersi e riflettere, dove la famiglia è guardata attraverso l'esperienza della fragilità umana e non sotto la lente dell'analisi sociologica.
«Ovunque nella Chiesa, anche nei campi più difficili e di punta, nei crocevia delle ideologie, nelle trincee sociali, vi è stato e vi è il confronto tra le esigenze brucianti dell’uomo e il perenne messaggio del Vangelo, là vi sono stati e vi sono i gesuiti».
PAOLO VI
Questo libro si offre al lettore come una guida per cominciare a comprendere la Compagnia di Gesù, il suo ruolo nel mondo e la sua esperienza spirituale.
San Lodovio Pavoni
Lodovico Pavoni (Brescia, 1784-1849) vive gli anni travagliati della Rivoluzione francese e della Restaurazione. Dedica la vita all’educazione professionale e cristiana dei ragazzi e adolescenti più poveri, sviluppando un metodo educativo originale e innovativo. Per continuare la sua opera fonda la Congregazione dei Figli di Maria Immacolata (Pavoniani). È proclamato santo il 16 ottobre 2016 da papa Francesco.
«Riconoscasi una particolare provvidenza
di Dio sopra i giovani abbandonati e,
concependone le più belle speranze, si
metterà ogni studio di condurli al compimento
dei divini disegni.»
San Lodovico Pavoni
La linfa dello Spirito unifica la Chiesa e la rende santa; il peccato in essa ne oscura il volto, snatura la missione e nasconde la destinazione: il Regno di Dio. La Chiesa ha bisogno di costante purificazione per santificarsi nelle sue membra e rivelare il dinamismo trinitario dell'amore. La testimonianza della santità della Chiesa, nella vita santa dei cristiani, è rilevante per la trama ecclesiale e per i molteplici riverberi nella vita sociale. La vicenda umana in cui è incarnata, in ogni epoca e condizione, esige una costante ricontestualizzazione delle forme ecclesiali per tradurne la santità in santificazione della vita.
Uno studio monografico sulla questione della cristologia angelomorfa dell'Apocalisse, considerata non come aspetto marginale della sua rappresentazione del Cristo, ma come chiave di lettura dell'intero libro nella sua forma definitiva.
Nel nostro mondo tutto sembra a portata di mano e, insieme, complesso e intricato, al punto che ciascuno sperimenta la propria incapacità di stare al passo con l'incalzare delle trasformazioni scientifiche, tecnologiche, economico-finanziarie, culturali e sociali. Si finisce così, quasi inevitabilmente, col rimpiangere un mondo più semplice e interpretabile. Questa sensazione collettiva di complessità suscita un generale desiderio di ordine di stampo fondamentalista che, come un virus, attacca le culture e le religioni, davanti al quale le scienze umane sono tenute a interrogarsi, nel tentativo di delineare nuovi orizzonti, capaci di dare ossigeno al pensiero.