Che cosa ci rivelano gli studi di genetica sul racconto della creazione? Come si possono facilmente spiegare alcuni episodi di miracoli e guarigioni narrati nella Bibbia? Quali scenari si aprono se si scopre, da una traduzione attenta e letterale, che la "gloria" di Dio era probabilmente una vera e propria arma fisica? Perché ci sono somiglianze così sorprendenti tra i comportamenti di Yahweh e quelli degli dei dell'era classica descritti nell'"Iliade" e nell'"Odissea"? Che cosa emerge da uno studio attento del presunto patto di alleanza tra Dio e gli uomini? E quale luce getta tutto questo sui Vangeli? Questo libro è il nuovo capitolo dell'opera di rilettura che Mauro Biglino sta compiendo da anni sulle Sacre Scritture. Un cammino iniziato con le traduzioni della Bibbia compiute dallo stesso Biglino per le Edizioni San Paolo e che sta suscitando l'interesse di un numero sempre crescente di persone in Italia e all'estero. "Queste pagine proseguono il racconto di ciò che ancora non era stato evidenziato o, peggio, di ciò che è stato da sempre volutamente dimenticato o variamente interpretato dagli esegeti-teologi allo scopo di celarne i potenziali effetti dirompenti. Sono il frutto di un approccio multidisciplinare che spazia dalla genetica alla filologia classica, avvalendosi dell'apporto di diversi studiosi, e utilizzano una chiave di lettura che rivela una nuova visione di quella che potrebbe essere stata la nostra storia.
Per credere ai miracoli bisogna rinunciare alla ragione? I Vangeli ci raccontano diversi miracoli compiuti da Gesù e la storia della comunità cristiana, fino ai nostri giorni, è costellata di fatti prodigiosi. Tra tutti questi miracoli l'autore ne sceglie alcuni che analizza per spiegare il loro significato nella vita di Gesù e quali siano i criteri (molto stretti) in base ai quali la chiesa riconosce l'autenticità di un miracolo. Da ultimo, vengono proposte alcune riflessioni per comprendere che senso hanno i miracoli per noi, uomini di oggi, e quale messaggio ci recano da parte di Dio.
"Dopo circa duemila anni la figura di Gesù, insieme alla sua azione, è ancora oggetto di discussioni e di sforzi per ricostruirla. Per secoli e secoli l'attenzione degli studiosi si è concentrata sugli aspetti religiosi e teologici, finché in epoca contemporanea taluni studiosi ne hanno messo in dubbio l'esistenza storica. Oggi questo problema non è più in discussione negli ambienti scientifici, con buona pace dei sensazionalisti che continuano ad annunciare che Gesù non sarebbe mai esistito. In tempi più recenti i testi evangelici sono stati fatti oggetto di analisi ad ampio raggio per focalizzare un profilo non più considerato assurdo o ideologicamente condizionato: vale a dire che la passione e morte di Gesù costituirono la sconfitta terrena di un movimento non solo religioso ma anche rivoluzionario. Questo aspetto viene ancora rifiutato dalle Chiese cristiane, ma ormai gli studi al riguardo vanno aumentando e si deve prendere atto dell'assenza di confutazioni specifiche su quanto in essi contenuto. Ancora una volta è più facile rifiutare a priori che controargomentare. L'altra questione ancora aperta riguarda le origini del Cristianesimo, con particolare riguardo al I secolo, cioè il periodo in cui ne furono poste le prime basi teoriche."
Vignolo, "Quando il libro diventa archivio - e quando deostruire glorifica. Il cartello della croce (Gv 19, 16b-22) come vettore cristologia e scritturisti della testimonianza giovannea".
Fraganelli, "Il Sirach di Giovanni Crisostomo. adozione canonica del Greco II".
Jossa, "Gesù aspettava la venuta imminente del regno di Dio?".
Bargellini, "La conversione dello sguardo: studio di epistrofei + verba vicendi e dicendo nei vangeli".
Pistone, "Il tragitto delle parole. Riflessioni su La Sacra Bibbia. Testo bilingue Latino-Italiano (Lev, 2015)".
I "Gruppi di Gesù" non sono un movimento o un'associazione, ma un'esperienza di rinnovamento evangelico individuale e comunitario che si sta diffondendo in molte parti del mondo. La loro nascita è frutto della convinzione che il rinnovamento della Chiesa dipenda in gran parte dallo sviluppo di piccole realtà che si propongono di recuperare l'essenziale del Vangelo al fine di rigenerare la vita delle parrocchie. Il sistema ideato dall'autore si basa sulla semplicità: gruppi aperti che coinvolgono nella riflessione e nella preghiera, in un percorso di più anni, anche credenti più o meno praticanti e non credenti.
Per ritornare a gustare la freschezza dell'esegesi patristica in una moderna traduzione dei testi originali dei Padri. il volume si riferisce a testi veterotestamentari per quali è dubbia la canonicità, si tratta di scritti che appartengono all'Antico Testamento nelle edizioni cattolica e in quella bizantina ortodossa, ma sono assenti dalla Bibbia ebraica e protestante. Per questo mentre per i Protestanti tali testi sono definiti "Apocrifi" per i Cattolici sono chiamati "Deuterocanonici". Si tratta dei libri: Tobia, Sapienza di Salomone, Ecclesiastico, Baruch, Lettera di Geremia, Preghiera di Azaria, Susanna, Bel e il Drago. Da Ambrogio a Eusebio di Cesarea, da Agostino, Atanasio, Gregorio Magno, Origene, il commento dei Padri mette in luce la straordinaria ricchezza spirituale di questi testi. Introduzione di Angelo Di Berardino.
L'attività di traduzione ha accompagnato sin dal suo nascere l'annuncio della fede cristiana per favorire la diffusione del testo della Bibbia e assicurare l'accesso alla Parola divina. L'autrice ripercorre questa affascinante esperienza della traduzione della Bibbia non solo nel tempo, ma anche nello spazio, insieme alle riflessioni che essa ha generato nella società civile e nella comunità cristiana.
Donna-angelo o donna-diavolo? Una schiera di donne, passate in rassegna dall'autrice, le cui vicende umane, narrate nel grande libro della Bibbia, sono espressione di lotta, gioia e tradimento in un corpo a corpo con l'antico serpente. L'anonima madre di Sansone, Dalila la tenebrosa, la concubina del levita, Rut la fedele, l'appassionata regina di Saba, Hannah moglie e Sarah nuora di Tobith, Giuditta l'intrepida, la coraggiosa regina Ester, Susanna la pura, la dissoluta Gomer sposa di Osea, le attive collaboratrici di Paolo: tutte donne che vivono, consapevoli o meno, nella prospettiva escatologica che va da Eva a Maria.
Il volume presenta i caratteri essenziali della visione politica del mondo biblico, nell'Antico e nel Nuovo Testamento, evidenziando come il paradosso della croce di Cristo costituisca la chiave di volta per il passaggio da una logica di dominio a una logica di servizio.
Un libro per scoprire testi biblici spesso ignorati e per apprezzare la profezia non meno dirompente di quella tradizionale veicolata da donne, spesso anonime, violate, silenziose o costrette al silenzio. In testi generalmente ritenuti "minori" si annidano tesori nascosti e provocazioni ineludibili, spesso di sconcertante attualità. La tesi di fondo che attraversa il volume è che le storie raccontate, pur provenendo dal margine della letteratura biblica, svelino e denuncino dinamiche di potere e di oppressione nei confronti delle donne che vanno continuamente smascherate, purificate e trasformate. La lettura di questi testi può illuminare anche il nostro presente, favorendo un processo di rinnovamento e di conversione.
L'uscita dall'Egitto è l'evento in assoluto più importante della storia antica d'Israele, quello che si è impresso con più forza nella sua memoria collettiva. A questa memoria l'autore fa fede nell'avvicinarsi al testo dell'Esodo, al di là delle circostanze storiche più o meno probabili o delle prove archeologiche che si possono addurre. L'Esodo, infatti, può essere letto anche senza ricorrere all'ipotesi documentaria. Una lettura forse più ingenua dal punto di vista scientifico, ma secondo l'autore più efficace sul piano esistenziale. Il suo obiettivo è infatti una lettura dell'Esodo (limitata ad alcuni passi) volutamente semplice, secondo le modalità dell'esegesi pre-moderna e la pratica degli antichi commentatori, sia ebrei che cristiani.